Bonus bebè, bonus maternità dei comuni, bonus 80 euro per le neomamme: come funzionano?

Le mamme che si barcamenano tra mille difficoltà, nel nostro paese, possono ottenere dei sussidi di tipo economico che variano in base alla posizione lavorativa. Si può fare la richiesta per il bonus bebé, oppure si può richiedere l’assegno di maternità ai comuni. Il premier, ospite nel programma domenicale di Barbara D’Urso, annuncia che ci saranno anche 80 euro per 3 anni per le neomamme.

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Su questo sussidio, a parte l’annuncio a sorpresa di Renzi non si sa nulla, così come non si sa nulla sulle misure che saranno adottate per permettere alle coppie di avere un figlio visto che siamo in un momento di crisi economica e sociale e non tutti lavorano da Apple o Facebook. Ma lasciamo le critiche ad altri e proviamo a mettere ordine tra i sussidi previsti per chi affronta la maternità.

Bonus bebè 2014

Il bonus bebé è un sussidio rinnovato anche per il 2014 che consiste in un assegno di 300 euro per un massimo di 6 mesi. È erogato alle mamme lavoratrici per consentire loro di pagare il nido o la baby sitter per il neonato. Il bonus bebé può essere richiesto per più di un bambino.

Se la mamma chiedesse il bonus bebé per pagare il nido o un’altra struttura, il contributo sarebbe erogato direttamente alla struttura, a patto che questa sia autorizzata dallo Stato. Se invece la mamma decidesse di rivolgersi ad una baby sitter, questi soldi sarebbero erogati sotto forma di buoni lavoro.

Il bonus è valido anche per le mamme affidatarie e per le mamme adottive, nonché per le libere professioniste e per le mamme iscritte alla gestione separata.

La domanda però deve essere fatta entro 11 mesi dal congedo di maternità obbligatorio, attraverso il sito dell’INPS.

Assegno di maternità dei comuni

È l’Istituto di previdenza nazionale che informa dell’esistenza di un sussidio di maternità anche per le mamme disoccupate. Si tratta di un assegno che la madre non lavoratrice deve chiedere al proprio Comune di residenza. Vale sia per le mamme naturali, sia per quelle adottive o affidatarie di un minore che non abbia compiuto 6 anni.

La mamma lavoratrice può fare la richiesta anche per questo sussidio a patto che non abbia diritto all’assegno di maternità INPS, oppure ad una retribuzione per il periodo di maternità. Si può chiedere anche l’erogazione del contributo in misura ridotta quando l’importo dell’indennità è inferiore all’assegno.

Questo sussidio è sia per le mamme italiane, sia per le mamme comunitarie residenti in Italia al momento del parto o dell’ingresso in famiglia del minore adottato/affidato. L’assegno ha un importo complessivo di 1545,55 euro per le mamme disoccupate ma devono essere certificati i redditi e i patrimoni, quindi l’ISE alla data di nascita del figlio. Riguardo la tempistica è necessario sapere che va richiesto entro i 6 mesi dalla nascita del bambino o dal suo ingresso in famiglia.

L’assegno è pagato dall’INPS dopo che il Comune ha trasmetto tutti i dati della madre necessari per il pagamento.

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