Bonus bebè 80 euro soltanto ai redditi più bassi

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L’ultima novità sul bonus bebè di 80 euro promesso dal governo Renzi è che non sarà per tutte le famiglie perché si sta cercando di circoscrivere la platea dei destinatari del sussidio ancorando l’erogazione degli 80 euro all’ISEE.

Le riforme di Renzi piacciono all’Europa ma la Ragioneria di Stato, più di una volta, ha fatto presente che mancano le coperture e così Morando, in questo caso portavoce del governo, ha fatto sapere che l’Esecutivo sta lavorando ad una modifica della struttura del bonus bebè per renderlo più efficace per i minori poverissimi oppure in povertà assoluta.

E mentre tutto cambia, come vuole la tradizione italiana, tutto resta uguale a prima e i bisogni delle neomamme, che sono diversi dagli 80 euro del bonus bebè 2015, restano invariati. Per riflettere sull’argomento un gruppo di mamme e papà uniti sotto il nome di Freedom for birth, fa notare che le neomamme hanno bisogno di:

1. posti negli asili e pannolini
2. tempo libero e sonno
3. coccole e rassicurazioni
4. parchi per passeggiare e fasciatoi pubblici
5. sicurezza di poter tornare a lavoro dopo la maternità
6. papà presenti e cibo sano
7. sanità garantita e brevi attese dai pediatri
8. cultura dell’infanzia diffusa e città a misura di bambino.

Quante di queste cose si comprano con i famosi 80 euro? Il problema è che i genitori sono prima di tutto dei cittadini e in un secondo momento possono essere considerati anche parte dell’universo dei consumatori. E non perché non spendano i soldi, anzi! Il fatto è che prima di spendere qualcosa avrebbero bisogno di avere indietro alcuni diritti che gli sono stati sottratti, vuoi per la crisi, vuoi perché la società funziona così, vuoi perché è così che va da sempre.

Di seguito il video del gruppo Freedom for birth in cui le mamme e le future mamme chiedono quello di cui hanno veramente bisogno.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=KomI-NO7-_g]

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