Ringiovanimento ovarico, un’altra tecnica contro l’infertilità

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Il ringiovanimento ovarico è uno strumento per combattere l’infertilità, considerato alternativo al trattamento di riproduzione con donazione di ovuli. La tecnica è stata messa a punto dai ricercatori dell’Università La Fe di Valencia in Spagna con l’obiettivo di aiutare le donne con basta risposta ovarica. 

A che serve il ringiovanimento ovarico? A fare in modo che le donne diventino madri con i propri ovuli. I risultati non mancano visto che tra trapianto di cellule staminali ovariche (SCOT), frammentazione ovarica per l’attivazione follicolare (OFFA) e Augment, oggi si contano 3 gravidanze (ottenute con SCOT e OFFA) e 14 nascite grazie al ricorso ad Augment.

Analisi di partenza

Il dato di fatto da cui prendono le mosse i ricercatori è l’aumento dell’infertilità nella nostra società, legato al fatto che molte donne ritardano la maternità per motivi di lavoro o anche per problemi legati a fattori genetici o all’insorgenza di un trattamento oncologico.

I trattamenti di fertilità

Esistono tantissimi trattamenti per le donne che vogliono ma non possono diventare madri. La fecondazione in vitro è uno di questi, ma richiede una stimolazione delle ovaie con ormoni per ottenere ovuli. Per la “bassa risposta ovarica”, però, oggi sono stati studiati nuovi trattamenti che hanno l’obiettivo di ringiovanire le ovaie: il trapianto di cellule staminali ovariche, noto con la sigla SCOT, la frammentazione ovarica per l’attivazione follicolare, ovvero l’OFFA e il trattamento che favorisce la risposta ovarica al trattamento ormonale della fecondazione in vitro, combinata con l’Augment che migliora la qualità degli embrioni.

Risultati

SCOT: Undici pazienti hanno realizzato il trapianto, sei di loro sono arrivate al ciclo di FIV e due hanno raggiunto la gravidanza (una in forma spontanea).

OFFA: Sono state trattate quattro pazienti e una di loro è rimasta incinta.

Augment: Precedenti esperienze sviluppate in altri centri hanno portato a compimento 14 nascite di bambini sani. Nel 2015 IVI ha avviato lo studio e la sperimentazione sul campo di questa tecnica.

 

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