Tumore seno e rischio frattura ossea

tumore seno

Il tumore al seno continua a essere una delle neoplasie più frequenti: radio e chemio molto spesso hanno come effetto quello di causare una perdita di massa ossea, oltre che una riduzione della resistenza e conseguente aumento di fratture. Le donne con tumore del seno hanno, inoltre, un rischio di frattura di circa il 31% più alto rispetto a donne sane.

Spiega Marialuisa Appetecchia, Responsabile dell’Endocrinologia IRE:

La malattia neoplastica dipende dalla interazione tra cellula cancerosa e microambiente. Recenti studi hanno fornito nuove interpretazioni in tema di sopravvivenza, espansione, invasività e quiescenza della cellula neoplastica. Sopratutto per quanto riguarda il tumore del seno, è di osservazione clinica non rara la comparsa di metastasi osteo-midollari dopo decenni (5-25 anni) dalla diagnosi iniziale, il che fa pensare a una lunga sopravvivenza di cellule cancerose, di tipo staminale, disseminate in una fase precoce di malattia. Le cellule cancerose disseminate formano una nicchia osteo-midollare. Queste cellule tumorali dormienti godono di un vantaggio di sopravvivenza, essendo resistenti alle chemioterapie, efficaci limitatamente a un target di cellule proliferanti. Inoltre questa sorta di nascondino protegge le cellule neoplastiche anche dall’attivazione della risposta immunitaria

Smascherare questi meccanismi dunque può rivelarsi fondamentale per aprire la strada a nuove terapie rivolte proprio a contrastare il risveglio delle cellule inattive, e quindi il passaggio da micrometastasi silenti a macrometastasi sintomatiche.

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