Pregi e difetti dell’asilo Montessori. Consigli per la famiglia Reale e non solo

Famiglia reale

In questi giorni il metodo montessoriano è tornato sulle prime pagine dei giornali perché il principe William e sua moglie Kate Middleton hanno scelto per il principe George un asilo Montessori. Il principe ha due anni e mezzo e a gennaio entrerà a scuola a tempo ridotto. Ma quali sono pregi e difetti di questo metodo scolastico?

La famiglia di reali ha deciso di mandare il piccolo George in quest’asilo perché vorrebbe conferire a lui e poi anche alla sorellina, un’educazione il più possibile “normale”, avulsa dai sistemi e dal contesto di palazzo. Il costo di questa struttura è in linea con quello degli asili del regno unito, 23 su 27 bambini ricevono aiuti finanziari e ci sono anche alcuni ragazzi con bisogni speciali.

Insomma, tutto si scrive sui giornali rispetto a quest’asilo, tranne che le particolarità del metodo. Senza voler fare alcuna sintesi troppo stringente, abbiamo raccolto in questo articolo i pregi, le caratteristiche, i difetti e le critiche al metodo montessoriano applicato agli asili nido.

I pregi di un asilo Montessori

Il metodo montessoriano si basa sull’espansione dell’interesse e della curiosità del bambino, elementi che nei piccoli allievi sono importantissimi. Il bambino deve sentirsi libero per sviluppare al massimo la sua capacità creativa ma poi dalla libertà deve emergere la disciplina.

Un asilo montessoriano avrà arredi e utensili a misura di bambino e sarà sempre molto ordinato e pulito. Insieme all’ordine e alla pulizia s’insegnerà ai piccoli il valore del silenzio e gli educatori cercheranno di stabilire un rapporto individuale con il bambino.

I difetti di un asilo Montessori

Come per ogni sistema educativo, anche per il metodo Montessori sono stati evidenziati alcuni “difetti”, sono state mosse delle critiche. In particolare si ritiene che l’uso dei materiali a misura di bambino sia troppo rigido e artificioso. Così come è ritenuta eccessiva la spinta all’ordine e al silenzio. Chi frequenta una scuola di questo tipo pare si isoli dal contesto sociale. In più i costi (ma non è il caso della scuola che frequenterà il principe George) sono elevati.

La critica che però ci sembra più interessante è quella che spiega come il metodo funzioni soltanto quando gli educatori siano sufficientemente preparati.

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