Nobel Medicina 2015 a Youyou Tu, 12esima donna a vincere

Nobel Medicina

Il Premio Nobel per la Medicina 2015 va alla scienziata cinese Youyou Tu, dodicesima donna a ricevere questo prezioso riconoscimento: insieme a lei vincono anche William C. Campbell e Satoshi Omura. Determinante, ai fini del trionfo della cinese, è stata la scoperta dell’artemisina, utile per la cura della malaria. William C. Campbell e Satoshi Omura hanno invece messo a punto importanti terapie per la cura di alcune infezioni da parassiti molto frequenti nel Terzo Mondo. Ma quali sono tutte le donne che, negli anni, hanno vinto il Nobel per la Medicina?

Insonnia notturna, manuale di sopravvivenza per mamme

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I bambini che piangono in continuazione e che nonostante i consigli degli esperti non riescono proprio a dormire, generano tensione e stanchezza nei genitori. È inevitabile, qualche volta si considera che tutto sia da ricomprendere nel prezzo della maternità ma poi quotidianamente bisogna sopravvivere. Ecco in che modo. 

lady gaga donna dell'anno 2015 per billboard

Lady Gaga donna dell’anno 2015 per Billboard

lady gaga donna dell'anno 2015 per billboard

Taylor Swift ha guadagnato il titolo lo scorso anno, ma è Lady Gaga donna dell’anno 2015 per Billboard. Il magazine americano elegge la popstar regina del momento. Verrà dunque incoronata alla fine dell’anno donna Billboard del 2015 dalla rivista musicale più influente per ciò che riguarda le classifiche delle hit.

Il premio le sarà consegnato nel corso della cerimonia ufficiale che si terrà il prossimo 11 Dicembre ma ci incuriosiscono soprattutto le motivazioni. Il successo sul palcoscenico della cantante, che ha venduto milioni di copie dei suoi dischi e ha stupito con un look a dir poco esuberante in ogni occasione, ha decretato questa vittoria. Ma non solo. La motivazione ufficiale, spiegata da Janice Min, è:

“Il premio Women of The Year di Billboard rappresenta il meglio nell’ambito della musica e premia un figura influente e che ha avuto un ruolo di leadership nel corso dell’anno. Nessuno incarna questi valori meglio di Lady Gaga nel 2015. Dalla sua incredibile performance nella notte degli Oscar al suo tour mondiale, dai risultati in ambito filantropico grazie alla sua fondazione che mira al miglioramento della vita dei giovani, fino ad arrivare al suo ruolo in televisione nella serie American Horror Story. Non c’è nessuna donna che domini i gusti della cultura pop e ne guidi l’evoluzione come fa lei in questo momento. È davvero una forza.”

Intanto Lady Gaga si prepara all’uscita del suo nuovo album che avverrà nel corso del 2016 e non ci sono dubbi che stupirà come ogni sua impresa artistica. Ma non è mancato neanche il suo commento alla nomina per il premio. Su Twitter Miss Germanotta ha cinguettato:

“Non riesco a credere di essere stata nominata donna dell’anno dalla rivista Billboard. Vi ringrazio e sono enormemente grata.”

Photo Credits | Joe Seer / Shutterstock.com

Festa del Cinema di Roma, l’omaggio ai classici della Cineteca Nazionale

Ingrid Bergman - Siamo donne 0235843FTG P - (c) fotogramma tratto dalla pellicola conservata presso la Cineteca Nazionale

Nel centenario della nascita di Ingrid Bergman, celebrato in tutto il mondo per ricordare una delle più grandi – e cosmopolite – attrici di sempre, la riscoperta di un piccolo gioiello di Roberto Rossellini, l’episodio Ingrid Bergman del film collettivo Siamo donne, che vede la diva alle prese con l’impertinente gallina di una vicina di casa, decisa a rovinarle l’amato giardino. Un capolavoro di cine-ritrattistica, capace di catturare in pochi minuti – tra (neo)realismo e finzione – la personalità della protagonista: uno scherzo, un gioco, quasi un home-movie… ma anche, secondo rosselliniani di ferro come Tag Gallagher, “il film più geniale” dell’autore di Roma città aperta.

Il restauro di Ingrid Bergman è a cura di CSC – Cineteca nazionale, Ripley’s film Srl e Viggo Srl in collaborazione con Marzi Srl.

A trentacinque anni dall’uscita nelle sale italiane (e dai premi al Festival di Cannes: migliore sceneggiatura e migliore attrice non protagonista), La Terrazza di Ettore Scola conferma il suo valore di straordinario “documento d’epoca” – e al tempo stesso di metafora profetica – sull’Italia (e la sua sinistra intellettuale) alla vigilia degli anni ’80. Un affresco amaro e disincantato, firmato da Age e Scarpelli (oltre che dallo stesso Scola) e interpretato da un cast monumentale: Tognazzi, Gassman, Trintignant, Reggiani, Mastroianni, Sandrelli. Per celebrare il restauro della pellicola, Disaronno organizzerà una serata evento alla Terrazza Caffarelli.
Il restauro di La Terrazza è a cura di CSC – Cineteca Nazionale, in collaborazione con Dean Film.
A quindici anni dalla scomparsa, la proiezione – per la prima volta in versione integrale – di Odissea nuda è un omaggio a Franco Rossi, autore tra i più ingiustamente dimenticati del nostro cinema (e della nostra tv, pensiamo all’Odissea). Interpretato da Enrico Maria Salerno nei panni di un regista italiano catturato dal fascino esotico di Tahiti, il film – tra i più censurati nella storia del cinema italiano (oltre 11 minuti di tagli) –  è il racconto di un viaggio che si ispira alle derive di Gauguin e anticipa anche certi temi di Antonioni.
Il restauro di Odissea nuda è a cura di CSC – Cineteca nazionale, Istituto Luce Cinecittà ed Euro Immobilfilm.

La Cineteca Nazionale collabora, inoltre, con Istituto Luce Cinecittà alla Retrospettiva dedicata ad Antonio Pietrangeli, ospitata presso il Cinema Trevi durante la X edizione della Festa del Cinema di Roma. L’approfondimento sarà accompagnato dalla pubblicazione del volume “Antonio Pietrangeli, il regista che amava le donne” (a cura di Piera Detassis, Emiliano Morreale, Mario Sesti), realizzato da Centro Sperimentale di Cinematografia/Cineteca Nazionale, Fondazione Cinema per Roma e Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con Edizioni Sabinae.

Foto | Cineteca Nazionale press

Festa del Cinema di Roma, il programma completo della decima edizione

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Dal 16 al 24 ottobre si terrà la decima edizione della Festa del Cinema di Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica.  Il direttore artistico Antonio Monda ha sottolineato più volte il passaggio da “festival”a “festa” durante la conferenza stampa di presentazione, un autentico ritorno alle origini.

Rottura evidente con le edizione precedenti, coinvolgimento capillare della città, pubblico vero protagonista sono i punti di forza della decima edizione. Le pellicole in concorso saranno 37 tra film e documentari, 10 incontri e 10 omaggi, 3 film in collaborazione con Alice nella città, 3 retrospettive.

Il programma

Selezione ufficiale

Alaska di Claudio Cupellini

Amama – When a tree falls di Asier Altuna Iza

Angry Indian Goddesses di Pan Nalin

Au plus près du soleil di Yves Angelo

Campo Grande di Sandra Kogut

The confessions of Thomas Quick di Brian Hill

La delgada linea amarilla di Celso R. Garcia

Distancias cortas di Alejandro Guzman Alvarez

Dobbiamo parlare di Sergio Rubini

The end of the Tour di James Ponsoldt

Eva no Duerme di Pablo Agüero

Experimenter di Michael Almereyda

Fargo – Seconda Stagione di Randall Einhorn

Fauda di Assaf Bernstein

Freeheld di Peter Sollett

Full Contact di David Verbeek

Hiso hiso boshi di Sono Sion

Hua li shang ban zou di Johnnie To

Junun di Paul Thomas Anderson

Legend di Brian Helgeland

Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti

Mistress America di Noah Baumbach

Moje Corki Krowy di Kinga Debska

Monogamish di Tao Ruspoli

Ouragan, l’Odysee d’un vent di Cyril Barbancon

Pojkarna di Alexandra Therese Keining

The Propaganda Game di Alvaro Longoria

Pticka di Vladimir Beck

Registro di classe – Parte Prima 1900-1960 di Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani

Les Rois du monde di Laurent Laffargue

Room di Lenny Abrahamson

Sport di Ahmad Barghouthi

Truth di James Vanderbilt

Under Sandet di Martin Zandvliet

Ville-Marie di Guy Edoin

The Walk 3D di Robert Zemeckis

Zhuo Yao Ji di Raman Hui

Eventi speciali

Rio, Eu te Amo, episodio La fortuna di Paolo Sorrentino

La Grande Bellezza (versione estesa) di Paolo Sorrentino

Incontri ravvicinati

Jude Law

Wes Anderson, Donna Tartt

William Friedkin, Dario Argento

Joel Coen, Frances McDormand

Paolo Sorrentino

Todd Haynes

Carlo Verdone, Paola Cortellesi

Renzo Piano

Riccardo Muti

Paolo Villaggio

Retrospettive

Viaggio nel mondo della Pixar – Masterclass con Kelsey Mann

Antonio Pietrangeli

Pablo Larrain

Omaggi

Ettore Scola

Paolo e Vittorio Taviani,

Ricordando Pasolini

Francesco Rosi

Ingrid Bergman

Luis Bunuel

Stanley Kubrick

Hitchcock/Truffaut

Frank Sinatra

Odissea nuda di Franco Rossi

modella con l’hijab H&M

Una modella con l’hijab posa per H&M

modella con l’hijab H&M

È sulla bocca di tutti la notizia della prima modella con l’hijab che compare nell’ultimo spot di H&M dedicato al ririclaggio dei vestiti. Si intitola Close the Loop e tra gli altri protagonisti della campagna pubblicitaria un po’ provocatoria compare la modella Mariah Idrissi, londinese ventitreenne con origini pakistane e marocchine.

Si tratta della prima modella ad indossare il velo della tradizione religiosa islamica in un video girato da H&M per invitare le persone a sottolineare la diversità, nella vita quotidiana come nella moda.

Nello spot compaiono anche altri personaggi di ogni angolo del mondo, inclusa qualche minoranza, e tutti esibiscono fieramente la propria diversità, le proprie preferenze personali, la propria appartenenza ad uno stile o la scelta di rinnegarli tutti.

Eppure a colpire l’immaginario collettivo è solo Mariah, perché non si era ancora vista in Occidente una donna islamica posare per una campagna pubblicitaria e indossare l’hijab sulla scena con tanta nonchalance e uno stile tanto fresco e moderno. D’altronde la modella interpreta se stessa e in quanto tale indossa il velo che ha deciso di portare dall’età di 17 anni come simbolo della sua fede religiosa. Lo indossa sempre, anche nelle sue foto personali pubblicate su Instagram.

Dietro l’entusiasmo per questa accoglienza gioiosa della diversità nel grande alveo del mainstream, tuttavia, ci sono anche motivazioni diverse, come quelle economiche. Con questa mossa il colosso svedese mira non solo a lanciare un messaggio positivo relativamente alla libertà di ciascuno di esprimersi come meglio crede. Lo scopo non troppo recondito, nascosto dietro i buoni sentimenti, è assicurarsi una nuova e ricca fetta di mercato. Le donne musulmane, secondo stime approssimative ma significative, entro il 2019 spenderanno la ragguardevole cifra di 430 miliardi di euro nell’abbigliamento e negli accessori.

Ma non si commetta l’errore di pensare che Mariah sia stata strumentalizzata, ha accettato con gioia l’idea di posare per questa campagna pubblicitaria spiegando che indossare l’hijab non significa né nascondersi né vivere una vita di oppressione ma solo fare una scelta personale. Commenta le critiche ricevute spiegando:

“Le persone hanno detto ‘Ma se indossare l’hijab ha a che fare con la modestia, come mai posa davanti a un obiettivo?’ Ma perché non dovrei, se sono decentemente coperta? Non hai bisogno di essere nuda per apparire bella. Non limiti la tua personalità indossando un foulard.”

E ammette non solo di acquistare nelle catene del low cost occidentale e di vivere benissimo nella sua città, una Londra multiculturale piena di stimoli e di mode, ma anche di seguire con piacere le cosiddette Hijabis, un gruppo di blogger internazionali che indossano il velo e non rinunciano alla moda e allo stile.

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Come arrivare a Expo 2015

Come arrivare a Expo 2015 in metro, in treno e in auto

Come arrivare a Expo 2015

L’ultimo mese di Esposizione Universale farà registrare il pienone di visite ma come arrivare a Expo 2015? Se state progettando una visita all’evento milanese dell’anno ecco tutte le informazioni per arrivare in metro, in treno e in auto

Arrivare in metro

L’organizzazione dell’Expo ha cercato di incentivare il più possibile i trasferimenti attraverso i mezzi pubblici e la metropolitana è indubbiamente lo strumento più pratico. Chi arriva da Milano può servirsi della linea rossa M1 con fermata a Rho-Fiera. Si entra da Ovest, da porta Fiorenza. I treni hanno una frequenza di 120 secondi e trasportano fino a 36 mila visitatori l’ora nelle fasce orarie di maggiore afflusso.

Arrivare in treno

Il treno è la soluzione ideale per chi arriva da fuori Milano. Sia Trenitalia che Trenord servono la stazione di Rho-Fiera con i treni regionali ma per tutta la durata di Expo è stata prevista la fermata anche per le Frecce con provenienza da fuori regione. Anche in questo caso si entra da Ovest, ma da porta Triulza.

Arrivare in auto

Chi arriva in auto deve prevedere la prenotazione del parcheggio per assicurarsi la certezza di un posto auto nei posteggi più comodi. Si prenota sul sito parkingexpo.it. I parcheggi a disposizione sono cinque, posizionati a varie distanze e tutti serviti da navette gratuite che conducono agli ingressi dell’Expo.

Parcheggio Merlata
Inizialmente dedicato agli autobus, è stato riaperto anche alle auto dal 9 Settembre. I motoveicoli e i ciclomotori possono parcheggiare gratuitamente fino ad esaurimento posti. Per le auto è indispensabile la prenotazione, mentre per gli autobus non è richiesta ma è consigliata. Ci sono anche stalli dedicati ai disabili. Il parcheggio si trova a 500 metri dall’Expo a cui è collegato da una passerella pedonale con accesso diretto. Nei pressi dell’ingresso c’è la fermata numero 8 del People Mover, la navetta interna per muoversi negli spazi Expo.

Parcheggio Arese
Questo parcheggio si può prenotare online ma è possibile acquistare il biglietto anche sul posto. Si trova a 10 km da Expo, a cui è collegato da un servizio di navette gratuite che conducono all’ingresso Est Roserio, dove si trova la fermata numero 6 del People Mover. È il parcheggio più grande, con più di 10.000 posti accessibili a bus, auto, moto, ciclomotori e camper (ma non per la sosta notturna). Sono previsti stalli per disabili. Per chi acquista il biglietto sul posto ci sono casse con operatore e casse automatiche.

Parcheggio Roserio
Si tratta di un’estensione del parcheggio Merlata e si trova vicino all’Expo 2015, proprio all’ingresso Est Roserio dove arrivano tutte le navette provenienti dai vari parcheggi. Sono presenti stalli per disabili disponibili anche senza prenotazione e qui si trovano anche i taxi.

Parcheggio Fiera Milano
Il parcheggio è collegato con navetta gratuita al sito della manifestazione. Per chi prenota online la tariffa è più conveniente (per un’auto si pagheranno 12,50 euro online contro i 16,50 richiesti per il pagamento sul posto). La navetta arriva presso l’ingresso Ovest Fiorenza, dove si trova la fermata numero 1 del People Mover.

Parcheggio Trenno
Si trova a circa 10 km dal sito espositivo e una navetta gratuita collega il parcheggio all’ingresso Roserio, fermata numero 6 del People Mover.

expo 2015 padiglione israele

Expo 2015: una donna israeliana rivoluziona l’agricoltura sostenibile

expo 2015 padiglione israele

A Expo 2015 il Padiglione Israele ha proposto le soluzioni più interessanti e innovative nella gestione delle risorse naturali a partire da un’agricoltura che guarda al futuro tornando alle radici. Un concetto semplice ma anche coraggioso che punta a creare un’agricoltura rispettosa dell’ambiente secondo principi etici che mettono al primo posto la salute della Terra e di conseguenza anche quella dei consumatori.

È il tema emerso nel corso di una conferenza sul tema delle relazioni tra ambiente ed etica durante il quale Israele ha lanciato un allarme ma ha anche fornito una possibile risposta. Lo ha fatto per bocca di una donna che fa parlare di sé per la sua determinazione nel risolvere le questioni pratiche dell’agricoltura guardando alla tradizione per procedere con decisione verso un futuro più verde.

Se le coltivazioni migliorano grazie alle tecnologie, è anche vero che il verde via via diminuisce perché lo sfruttamento della terra ha un limite oltre il quale le risorse si impoveriscono in maniera irreversibile. Qui interviene Einat Kramer, una figura femminile di spicco del mondo israeliano, che vive in Galilea e lì ha fondato e dirige Teva Ivri.

La sua idea ha dato vita ad un’organizzazione che cerca di coniugare i precetti dell’ebraismo ad una maggiore attenzione all’ambiente in modo da servirsi della terra in una nuova chiave etica. Perciò ha proposto di ripristinare una pratica chiamata Shmita. Si tratta di un anno sabbatico da concedere alla terra per darle il tempo di riposare e tornare a dare i suoi frutti senza impoverirsi inesorabilmente.

Questa pratica deriva da un antico precetto religioso che si applica a tutti gli aspetti della vita: l’anno sabbatico è una fase di riflessione, di introspezione e di trasformazione che spesso conduce a importanti decisioni. Anche nel mondo dell’agricoltura, sostiene Einat, è importante concedersi il tempo di riflettere e da una riflessione nasce la decisione di cambiare metodo.

È imperativo nel mondo moderno pensare ad un approccio sostenibile senza rincorrere la produttività a tutti i costi ma rendendosi conto che il rispetto per la terra è anche rispetto per noi stessi. D’altronde la storia dei nostri avi ha dimostrato che l’agricoltura è nata donna visto che l’uomo cacciava e la donna si occupava della terra. Einat è la versione contemporanea ed eticamente responsabile di quella figura atavica e con piacere scopriamo che l’Expo 2015 dà spazio alle donne.

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