Max Mara prefall 2015, l’arte del revival

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Un edificio nuovo costruito su un luogo antico e carico di ricordi, un supermercato di fianco ad un’ex discoteca, una rivisitazione di un capo iconico, studiato e adattato alle situazioni moderne. L’arte del revival è antica e continua ad avere successo ancora oggi, nel design, nell’architettura, nella musica e persino nella moda. Lo sapeva bene Robert Smithson, intellettuale sulla scena artistica americana che ,negli anni ‘60, dichiarò il futuro “superato”. Un’ottica secondo la quale le particolarità di un luogo dovrebbero determinare che cosa vi si costruisce sopra.

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Sulla scia di questo storico pensiero, la collezione pre-fall Max Mara è carica di ricordi. Le inaugurazioni delle gallerie dall’architettura minimalista ispirano i capi in crêpe di lana nera come la redingote, la gonna alla caviglia tagliata a sbieco e i blazer a doppio petto. Una serie di look in total red rievocano i ballerini degli spettacoli di Trisha Brown vestiti di rosso scarlatto.

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Dalla “Animal Estates 1.0”, Lynx rufus, Tyto alba e Kinosternon subrubrum rivendicano il loro habitat naturale in stampe piazzate dai colori animalier e maglioni in cachemire con motivo jacquard da indossare con mini di pelle. Il parka fa la sua apparizione, oversize e reversibile in cachemire color castagna o in un delicato grigio gufo. L’alpaca è ampiamente presente, per cappotti a vestaglia con motivi animalier color lontra.

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La lucente techno seta è incisa con motivi animalier per trench dal gusto contemporaneo e bomber minimali da indossare sotto il cappotto. E ancora piumini in ultrasuede, tocchi inaspettati di metallo, lussuosi scarponcini e berretti a costine di cachemire che mischiano moderno e classico.

 

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