Sei tu la mia città, il nuovo singolo dei Negramaro

negramaro-sei-tu-la-mia-citta

Finalmente possiamo urlarlo insieme: Sei tu la mia città. E’ questa la frase che accompagna l’anteprima del video in cui i Negramaro presentano la versione acustica di Sei tu la mia città, il brano che segna il ritorno sulla scena della band italiana più amata dal pubblico.

Il singolo, scritto da Giuliano Sangiorgi, sarà incluso nel nuovo album atteso per la fine dell’anno.

Il profumo internazionale di questo nuovo lavoro è inevitabile. Il disco, infatti, è frutto di una lunga esperienza all’estero che ha portato la band a registrare tra Nashville, New York, Londra, Madrid e la Puglia, terra d’origine.

Conquistata la prima posizione dei singoli più venduti su iTunes, Sei tu la mia città rientra di diritto nelle novità più apprezzate di questa primavera. Traccia radiofonica, voce inconfondibile e testo cinematografico, sono questi i punti di forza della canzone. Sì, perché Sei tu la mia città è un’ autentica dichiarazione d’amore alla propria città (voglio pensare che sia Roma), ma anche la manifestazione di assoluto piacere che si prova nella scoperta e conoscenza della stessa.

Un viaggio della mente tra odori, visioni e sensazioni dove il protagonista è la versione adulta di Amélie Poulain catapultata, però, in una pellicola felliniana.

Buon ascolto!

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=EWMQ_2lYVkU]

Sei tu la mia città, Negramaro, testo in versione integrale

La strada si aggroviglia nei tuoi capelli

i lampioni che esplodono come fanali nei tuoi occhi

ha il cuore che sa di asfalto e di preghiere

e la macchine ti attraversano senza più guardare

e sciogliti i capelli nel fango solo se ci riesci

e allacciami i tuoi dubbi alle scarpe se poi tu non mi credi

se non mi credi

il cielo lo reggono ancora i miei difetti

le mani si incastrano e formano grattacieli

le scuse attaccale bene così non cadi

le unghie affilate resistono tagliando i vetri

e asciugami i pensieri col fiato degli ultimi alberi

accendimi di notte nel segno dei più bei ricordi

concedimi la pace dei treni senza più rimorchi

e montami negli occhi come un tram a fari spenti

investimi di luce se non mi vedi ancora in piedi

sei tu la mia città

sei tu la mia città che mi spaventa quando è sera

che mi addormenta la mattina

e mi ricorda di esser tanti

una sola in mezzo a tanti

quando hai voglia di sentire

quando c’è il brivido degli altri

perché sei tu la mia città

la mia città

le case che aprono le gambe agli sconosciuti

e le chiese sono bocche di donne coi fucili appesi

le fabbriche sono vecchi indiani che fanno segni

il fumo porta via con sé gli ultimi avanzi

nascondimi dagli altri son troppo comodi i tuoi denti

e sputami poi fuori quanto stenderai i tuoi panni

e lavami nel fiume se vorrai ancora indossarmi

e rimboccami le maniche quando pioverai dai muri

e soffiami sul mondo come quasi fossi vento

sei tu la mia città

sei tu la mia città che mi spaventa quando è sera

che mi addormenta la mattina

e mi ricorda di esser tanti

una sola in mezzo a tanti

quando hai voglia di sentire

quando c’è il brivido degli altri

perché sei tu la mia città

sei sempre solo la città

che si colora quando è sera

mentre i vicoli son neri

e ti ricordi solo allora

della tua vera natura

e hai bisogno un po’ di me

per sentirti meno sola

per sentirti una città

che resta sempre un poco accesa

sei tu la mia città

Foto | Negramaro teaser

Lascia un commento