Mamme, 3 regole per la loro sopravvivenza

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Si chiama “Nati sotto il segno del cavolo” e spiega alle mamme che amano i loro figli come sopravvivere loro ogni giorno, come rendersi conto che non bisogna essere necessariamente perfette ma basta riconoscere e accettare l’imperfezione di genitori e figli.

Lungi dal voler fare una recensione del libro scritto da Irene Vella e Roberta Giovinazzo, partiamo dal sottotitolo di questo lavoro per trarre qualche spunto di riflessione valido per ogni mamma. Il sottotitolo è “manuale di sopravvivenza per mamme che si sentono sbagliate”.

In effetti sentirsi a volte inadeguate al ruolo, sbagliate nella posizione di mamme, è normale. Se poi il senso di inadeguatezza diventa cronico, in base all’età del figlio dovremo parlare di depressione post partum o soltanto di depressione. Ma mettiamo per un attimo le patologie da parte e proviamo a sintetizzare le domane e alle situazioni cui il libro vuole suggerire una scappatoia.

Cosa succede quando la vicina vi disturba?

Usate vostro figlio per dire a quella persona cosa pensate veramente di lei. Se un bambino è in grado di mettervi in imbarazzo con le sue osservazioni piccanti e ficcanti, sarà sicuramente capace anche di togliervi dall’imbarazzo di un dialogo finto con la vostra vicina di casa. Potete usare il poco tatto tipico dei ragazzi ma attente ad abusarne perché il ragazzo è consapevole di avere il coltello dalla parte del manico e potrebbe essere incapace di decifrare la situazione di volta in volta.

Non è colpa vostra se vostro figlio litiga con tutti

L’importante, spiegano nel libro, è che a litigare non cominci per primo, così qualsiasi cosa accade potrete dire che è stata soltanto una reazione. Almeno nelle situazioni che prevedono un contatto con altre persone, ma se vostro figlio litiga in continuazione anche in casa con fratelli e sorelle, forse sarà il caso di osservarlo per capire se ha soltanto voglia di qualche coccola e attenzione in più.

Avete insegnato a vostro figlio l’importanza di dire sempre la verità?

La verità è sacrosanta ma dal considerarla un segreto ad esternarla in modo evangelico ai quattro venti, ci sono delle belle differenze. Dicendo sempre la verità capita infatti che il bambino possa raccontare alle maestre e ai professori il motivo reale della sua assenza da scuola. Per evitare di tornare sui propri passi, è bene che la mamma accetti le conseguenze della verità.

Insomma i figli sono imperfetti, come sono imperfette le mamme e vivere insieme queste imperfezioni, divertendosi e provando a migliorarsi, è uno dei segreti della serenità. E voi mamme, quali valori ritenete cruciali per l’educazione dei figli?

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