Depressione post partum, prevenirla è come curarla

Il pianto della puerpera è una cosa, la depressione post partum è un’altra. Il fatto che una donna appena diventata mamma sia presa dallo scoraggiamento per le cose da fare e tema di non essere all’altezza del suo compito, è quasi normale. Lo scoraggiamento, però, può trasformarsi molto presto in depressione.

Le statistiche parlano chiaro: soffre di depressione post partum il 12% delle neomamme e il bello è che nelle fasi iniziali di manifestazione del disagio, non si può parlare nemmeno di malattia. Cosa dovrebbe fare allora una donna? Secondo il ministero della Salute la prevenzione è la prima cosa, un po’ come per le altre malattie.

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Se una mamma, anche durante la gravidanza, si sente triste, è meglio che sia da fare per trovare una persona con cui confidarsi, cui rivelare i propri sentimenti con l’intenzione di guardare poi ai problemi con un occhio nuovo.

Fa molto bene trascorrere del tempo con il partner evitando di concentrarsi in modo ossessivo sul bambino. La coppia che c’era prima della nascita di un figlio, deve esserci anche dopo. E parenti e amici? Nella fase successiva al parto, è innegabile, la donna ha bisogno di aiuto. Lo sanno i parenti e lo sanno gli amici, per questo non è un peccato chiedere loro aiuto.

Siete da sole? Niente paura: non potete seguire l’economia domestica come prima. Abbiate meno aspettative nella cura dei particolari. Forse la casa sarà meno pulita e il pranzo e la cena più disordinati o ripetitivi. Non è un dramma.

Se tutte questi sentimenti non li provate e pensate di essere le sole al mondo ad essere sopraffatte dalla maternità, allora sappiate che se se ne parla, vuol dire che il disagio è condiviso. Prendetevi del tempo per stare con voi stesse e magari cercate di riposare, in qualsiasi momento della giornata, se anche il bambino dorme.

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