Celiachia e grani antichi, tutto quello che c’è da sapere

Una ricerca firmata dal gruppo di ricerca in cerealicoltura e colture industriali del Crea di Foggia, assieme alle università di Modena e Reggio Emilia e di Parma (pubblicata sulla rivista Food Research International) smentisce la credenza comune (ed errata) secondo cui i grani antichi potrebbero essere ingeriti da coloro che soffrono di celiachia.


Gli autori hanno confrontato nove grani antichi con tre varietà moderni di frumento arrivando alla conclusione che nessun celiaco può assumere prodotti derivanti da grano, segale, farro, orzo e avena. A sottolineare l’importanza di una corretta informazione al riguardo, per coloro che sono affetti da celiachia, è Donatella Ficco, ricercatore del Crea di Foggia e prima firma della pubblicazione:

Le conclusioni del lavoro, nonostante sia stato condotto su un numero limitato di genotipi di frumento, rappresentano un importante contributo di conoscenza su un argomento molto dibattuto. Il consumatore fa fatica a distinguere la moda dalla scienza e spesso la disinformazione regna sovrana. I risultati di questo studio, però, parlano chiaro: i celiaci devono tenere a distanza anche i prodotti realizzati a partire dai cosiddetti grani antichi

L’unica soluzione contro la celiachia, attualmente, è dunque seguire una dieta priva di gutine.

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