Quanto è importante giocare alla lotta per i bambini

two angry brothers fighting

Le mamme di bambini maschi sanno di cosa stiamo parlando. La famosa lotta che i bambini ingaggiano molto spesso con i loro pari ma anche con i fratelli e con il padre. La figura maschile è associata alla lotta e spesso alla mamma è assegnato il ruolo di “arbitro” (impaurito) e poco imparziale di questo gioco non troppo carino. 

Giocare alla lotta è un desiderio innato dei cuccioli umani, esattamente come lo è per gli animali. Ma mentre vedere due cuccioli di cane, ad esempio, azzuffarsi e mordersi per scherzo, piace e fa tenerezza, non suscitano le stesse sensazioni piacevoli due bambini che se la danno di santa ragione. Che in amicizia, sempre in amicizia, lottano come fossero dei cavernicoli.

Il problema delle mamme, quindi, perché siamo noi a non capire, è tutto nella testa. È un problema culturale che nasce da interrogativi comuni. Ne parla anche la rivista UPPA (Un pediatra per amico) riassumendo i dubbi legati al gioco della lotta:

se i bambini giocano a fare la lotta diventano più aggressivi? Se si gioca così, s’impara a difendersi? Alle bambine piace questo gioco? È risaputo che i papà giocano alla lotta con i figli, ma le mamme? E se poi si fanno male?

Queste ma anche altre domande, affollano la mente di una mamma che vede il suo bambino giocare alla lotta. La risposta, anche in questo caso, è una questione di “testa” e ce la fornisce la psicologia, tranquillizzando il gentil sesso con queste parole:

se fosse vero che i bambini che trascorrono molto tempo a fare i giochi di lotta poi diventeranno adulti bellicosi, allora sarebbe vero che tutti quelli che hanno giocato a cucinare sono diventati dei cuochi, e quelli che hanno giocato a guardie e ladri sono diventati poliziotti o ladri.

Oltre alla mancata relazione tra il gioco fatto da piccoli e lo sviluppo del carattere futuro, i pedagogisti ritengono che i giochi di lotta sono importanti per il benessere dei bambini e i piccoli, più degli adulti, sono consapevoli di questa cosa tant’è che dedicano almeno il 10% del loro tempo di gioco a questi sistemi di confronto.

Photo Credits | Thinkstock Photos

Lascia un commento