“Nessun insegnamento gender nella scuola”, parola del Ministro Giannini

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La teoria gender è diventata un’ossessione per le famiglie, soprattutto adesso che tutti gli alunni d’Italia stanno per tornare tra i banchi di scuola. Il Ministro Giannini e la Curia, però, sono d’accordo nel ricordare che non ci sarà nessun insegnamento gender nelle scuole del Paese. Da dove nasce allora la confusione?

Parlare di parità di genere, di lotta contro la discriminazione sessuale e la violenza di genere non vuol dire introdurre la teoria gender a scuola. Visto l’allarmismo che la sola parola “genere” riesce a creare, il Ministro ha diffuso una nota per spiegare il senso di alcuni passaggi della legge 107. Anche la Cura ha ribadito la posizione del Ministero spiegando che nella “buona scuola” non c’è riferimento alla teoria gender.

Gender nelle scuole, la nota del ministro Giannini

Il ministro dell’Istruzione ha ricordato il MIUR, il 6 luglio scorso, ha diffuso una nota sulla questione gender richiamando al corretto utilizzo degli strumenti normativi già esistenti per assicurare la massima informazione alle famiglie su tutte le attività previste dal piano dell’offerta formativa, inclusi i principi richiamati nel comma 16. Le parole del ministro, durante l’interrogazione in Parlamento a riguardo, sono chiare rispetto alla norma richiamata nell’interrogazione:

“stabilisce che il piano triennale dell’offerta formativa assicuri l’attuazione da un lato di principi di pari opportunità, attraverso l’educazione alla parità fra i sessi, dall’altro della prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione. Questi sono i due livelli su cui si lavorerà nelle scuole con attività che in autonomia saranno ispirate a questi principi”.

Insegnamento gender, la Curia fa chiarezza

Al ministro fa eco la Diocesi di Padova assurta a megafono della Curia che invita le famiglie prima di tutto ad informarsi sulla complessa teoria gender e poi specifica, esattamente come ha fatto il ministro, che la Buona Scuola non introduce modifiche al POF e non intende introdurre l’insegnamento gender nelle scuole. Per arricchire il dibattito, poi, si precisa che:

Stanno crescendo sul web gli inviti a sottoscrivere la richiesta di indizione di un referendum abrogativo della legge che introdurrebbe “l’insegnamento della teoria del gender nel sistema scolastico”. Senza entrare nel merito della proposta politica, per dovere di chiarezza e di correttezza, va precisato che la proposta di referendum in questione, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 165, con l’attribuzione del numero 15A0565, attiene all’abrogazione in toto della legge 107 del 13 luglio 2015, c.d. sulla “buona scuola” che, come ribadito nel punto precedente, non ha alcuna connessione con la “teoria gender”.

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