Top manager Pimco lascia il lavoro per la figlia

Siamo proprio sicuri che i bambini, quando sono nervosi e fanno i capricci per attirare l’attenzione di mamma e papà, hanno bisogno di un giocattolo, di una cena fuori, di un nuovo film e così via? La storia di un top manager americano di Pimco, fa riflettere sulle esigenze reali dei bambini: stare con i genitori, averli accanto nei momenti più importanti della loro vita.

famiglialavoro

Si chiama Mohamed El-Erian, ha 56 anni ed era un top manager del gruppo finanziario americano di Pimco. Ma la sua storia potrebbe essere tranquillamente quella di Giovanni, capoprogetto di una grande azienda italiana di telecomunicazoni, sempre in viaggio per onorare gli impegni presi con il committente.

Mohamed El-Erian, nel 2003, ha lasciato il suo posto di top manager e molti osservatori hanno malignato sul suo attrito con il fondatore di Pimco. In fondo, le ragioni della sua scelta, per chi si occupa e ragiona soltanto con la mente di un investitore, sono difficili da comprendere. Mohamed El-Erian ha spiegato tutto a Worth dicendo che le dimissioni che lo hanno portato a restare nel giro come consulente part time, sono dovute ad una lettera ricevuta dalla figlia di 10 anni.

È stata la figlia a fargli un elenco dei 22 eventi importanti della sua vita in cui il papà è dovuto mancare per un impegno di lavoro. Impegni certamente giustificati dalla posizione professionali di El-Erian ma, per la figlia, meno importanti di avere il padre con sé il primo giorno di scuola, alla prima partita di calcio, alla recita scolastica.

Nella lunga intervista rilasciata a Worth, il manager conclude la confessione dicendo che essere un buon padre è un bisogno più grande dell’essere un grande investitore. Una soluzione lavorativa, El-Erian, l’ha trovata, perché la sua azienda ha percepito la pericolosa perdita d’equilibrio tra lavoro e famiglia. Un sentire comune nelle aziende d’ispirazione anglosassone, visto che anche la Virgin di Branson e Google di Page hanno messo a punto negli anni delle modalità di lavoro che consentono a mamma e papà di conciliare il lavoro con i figli.

Ma in Italia, questa cultura così attenta alla famiglia, trova seguito? Bisogna essere americani per capire l’importanza dei figli? In Italia è più facile e importante avere figli dovendo soddisfare economicamente esigenze e bisogni dei bambini o è più facile e importante essere figli e affidarsi ai grandi ammortizzatori sociali che sono i nonni?

2 commenti su “Top manager Pimco lascia il lavoro per la figlia”

  1. Molti non hanno scelta, non possono lasciare il lavoro per cercarne uno con degli orari che ti possano permettere anche di goderti la famiglia perché quei lavori (ammesso che si trovino) sono meno retribuiti. Poi, nella stragrande maggioranza dei casi, se uno dei due genitori può permettersi il lusso di non lavorare, quella è la mamma.

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    • ben detto Daria, purtroppo lavorare è diventato un lusso per pochi stakanovisti e non è un diritto per le mamme, non per tutte…

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