Claustrofobia, cause, sintomi e cura

claustrofobia

Chi soffre di claustrofobia ha paura degli spazi chiusi e ristretti: ascensori, gallerie, tutti quegli spazi in cui non si vede la luce sono i nemici di coloro che soffrono di questo disturbo che porta sintomi ben precisi e spesso condizona, in modo anche pesante, la vita di chi deve lottarci giorno dopo giorno.


La claustrofobia porta a pensare che negli spazi chiusi non ci sia aria sufficiente per respirare e che quindi possa sopraggiungere la morte per asfissia: detto così suona quasi come una cosa buffa eppure la claustrofia è una patologia seria ed è anche molto diffusa che se non curata porta anche conseguenze pesanti. Le cause che portano una persona a essere caustrofobica possono essere tantissime: spesso l’esperienza fa la differenza, e quindi se si è rimaste intrappolate in ambienti chiusi, se abbiamo vissuto traumi di un certo livello, se in famiglia abbiamo persone che soffrono di questo disturbo, potremmo sulla carta essere più portate a soffrire di claustrofobia.

I sintomi della claustrofobia vanno dalla tachicardia alla sudorazione, dalla difficoltà a respirare fino a vertigini e nausea, passando da formicolio a mani e braccia. E ancora gola secca, perdita di controllo, tremore sono tutti sintomi che devono fare pensare a questo disturbo. I soggetti claustrofobici possono sottoporsi ad alcune terapia che mirano a ridurre il problema puntando sul rilassamento e su alcune tecniche specifiche. Molto spesso queste terapie funzionano e le persone claustrofobiche riescono a tenere a bada questa paura, troppo spesso sottovalutata e che invece merita attenzione per essere curata nel migliore dei modi.

Foto | Thinkstock

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