Anche i bambini russano. Cosa può fare la mamma?

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I bambini sono naturalmente carini e coccolosi, un po’ lagnosetti da piccoli e capricciosi quando crescono ma il loro candore fa spesso dimenticare dei piccoli difetti che sul lungo periodo possono anche infastidire. Per esempio, non tutti sono disposti ad ammettere che il neonato, sebbene piccolo, quando dorme russa. In quel caso cosa può fare una mamma per dormire e farlo dormire tranquillamente?

Per dire in modo scientifico che il bambino russa, dobbiamo dire che è affetto da roncopatia notturna o russamento. E questo cambio nella nomenclatura chiaramente aggrava la situazione. In realtà è tutto più normale di quanto si voglia credere visto che il 12% dei bambini in età prescolare, lo dicono degli studi scientifici, russa. Anzi, per essere più precisi 1 bambino su 5 russa durante la notte e il 3% dei piccoli è affetto da apnee notturne, legate alla mancanza di ossigeno nel sangue.

Certo è che la mamma non deve sorprendersi del fatto che il bambino russa e trascurare la cosa attribuendo il fatto all’eredità genetica. “Russa proprio come il papà”, si può dire, non è vietato, ma attenzione a capire se il russamento è legato a malanni di stagione o raffreddori, oppure se sul lungo periodo ha determinato un’anomalia respiratoria. Senza avere l’intenzione di creare allarmismi inutili diremo che il bambino che respira con la bocca invece che con il naso, può avere uno scarso sviluppo del palato.

In alcuni casi l’apnea ostruttiva è causata da problemi alle tonsille che s’ingrossano a seguito di infezioni batteriche, inquinamento, colpi di freddo, o anche per via delle adenoidi. Per i bambini più grandi, solitamente, si prevede il trattamento chirurgico della patologia. In tutti gli altri casi quello che la mamma può fare è:

  1. tenere d’occhio se i problemi respiratori rilevati durante la notte, si abbinano ad altri problemi, per esempio incubi, iperattività, disattenzione a scuola, pipì a letto e via dicendo;
  2. prevenire l’ingrossamento di adenoidi e tonsille favorendo il giusto tasso di umidità negli ambienti dove vive;
  3. mantenere sempre pulito il naso del bambino;
  4. suggerire degli esercizi respiratori e la vita all’aria aperta;
  5. prenotare cicli di terapia termale;
  6. ridurre la somministrazione di latte vaccino che favorisce la produzione di muco.

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