Squirting, miti e verità

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Miti e verità sullo squirting: è un po’ come la ricerca del Sacro Graal. L’eiaculazione femminile è qualcosa che tutte le donne vorrebbero, gli uomini ricercano e che nessuno alla fine conosce perfettamente.

Sotto il nome di squirting viene comunemente riconosciuta l’espulsione di un fluido di colore chiaro da parte della donna durante il rapporto sessuale. Ovviamente esso è decisamente simile in composizione all’eiaculazione maschile con un unica differenza: non vi sono spermatozoi al suo interno. Si tratta di qualcosa che appassiona soprattutto i fruitori di film porno, ed ha una nicchia tutta sua nei film porno di origine americana e giapponese. Ciò che bisogna comprendere è che nel caso della donna l’eiaculazione non avviene sempre con il raggiungimento dell’orgasmo, fattore che porta a considerare lo squirting come qualcosa di non esistente.

Il fluido viene espulso dall’uretra femminile durante l’orgasmo o durante la stimolazione sessuale e la sua quantità è strettamente legata al funzionamento delle ghiandole di Skene. Esse sono adibite alla lubrificazione delle vagina. Non tutte le donne presentano lo stesso grado di sviluppo di queste ghiandole e sarebbe proprio questa la motivazione alla base della presenza o meno dello squirting nelle donne. Statisticamente, va sottolineato, esso è presente nel 10% di loro. Per quanto l’esistenza del punto G sia molto dibattuta, la stimolazione nei pressi dell’area nella quale dovrebbe trovarsi è quella che più stimolerebbe l’eiaculazione femminile, che non deve essere confusa con l’urina, nonostante il canale di uscita sia essenzialmente lo stesso.

Una cosa è certa: anche se alcune donne hanno la fortuna di sperimentarlo, questo non significa che le altre debbano sentirsi incomplete.

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