Foo Fighters a Cesena dopo il video dei mille musicisti

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Il 26 Luglio circa mille musicisti, diretti dal maestro Marco Sabiu, si sono ritrovati vicino Cesena per suonare Learn to fly, celebre canzone dei Foo Fighters.

Nel maggio 2014, un gruppo di ragazzi di Cesena aveva ideato il progetto “Rockin’1000″ con l’obiettivo di convincere i Foo Fighters a suonare nella loro città. Per la realizzazione dell’evento è stato aperto un crowdfunding e tutti i mille partecipanti l’hanno realizzato gratuitamente.

Dopo aver raggiunto tre milioni di visualizzazioni in un solo giorno, il video è stato notato dalla band americana che non ha tardato a condividerlo su twitter e ad accettare l’invito. Infine, lo scorso venerdì 31 luglio, Dave Grohl ha pubblicato sul proprio account di Facebook un video di ringraziamento in italiano per tutte le persone che hanno partecipato al videoclip.

Rockin’1000

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=JozAmXo2bDE]

Il video in italiano di Dave Grohl
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=qD35ASXHmsU]

Foto |  Greg Jannacone x Shutterstock

TIFF 2015, al via la quarantesima edizione con Demolition

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Demolition, nuovo film di Jean Marc Vallée con Jake Gyllenhaal e Naomi Watts, aprirà il quarantesimo Festival Internazionale del Cinema che si terrà a Toronto dal 10 al 20 di settembre.

Distribuito in Italia da Good Films, Demolition è la storia di un broker (Gyllenhaal) che dopo la morte della moglie, attraversa un momento di autodistruzione fino all’incontro con una mamma single (Watts9.

Nella sezione Special Presentations verrà presentato Youth-La giovinezza di Paolo Sorrentino insieme con Black Mass di Scott Cooper, Colonia di Florian Gallenberger, The Danish Girl di Tom Hooper, Dheepan di Jacques Audiard e Guilty di Meghna Gulzar, Beasts of no Nation di Cary Fukunaga

Nella sezione “Gala” sarà presentato Septembers of Shiraz e Freeheld di Petter Sollett che vede Julianne Moore nei panni di un’agente di polizia.

Numerose le anteprime mondiali, previste nel concorso, come: The Martian il nuovo lavoro di Ridley Scott con Matt Damon; Where to Invade Next di Michael Moore, The Program, Stonewall e Lolo.

Per il programma completo, basta visitare il sito tiff.net.

Foto | Universal Pictures press

bambole marvel

Crea per la figlia le bambole Marvel al femminile che non esistono

bambole marvel

Perché esistono le bambole Marvel di tutti i personaggi maschili, che fanno parte del marchandising ufficiale, ma non si trovano facilmente, o affatto, quelli femminili? È quello che si sono chiesti in tanti e c’è chi fa da sé, che notoriamente fa per tre e con l’aiuto dei social media riesce anche a far arrivare lontano il suo messaggio.

Rebecca Millar è una mamma australiana che ha scoperto quanto sia difficile trovare per la sua bambina Abigal le bambole dei personaggi femminili della Marvel. E allora che fare? Farselo da sola, naturalmente.

Sua figlia, spiega, adora gli Avengers e la sua eroina preferita è Black Widow che ha preso il posto delle solite bambole tipo Barbie. La bimba possiede già gli altri personaggi della storia ma l’unica Black Widow disponibile online era troppo cara. Allora la mamma ha modificato una bambola qualunque, dipingendola a mano con i tratti caratteristici del personaggio.

Dopo questa esperienza la cosa è andata avanti fino a creare una trentina di Geek Grrl Dolls, così le ha chiamate, ispirandosi a molti personaggi femminili che fanno parte tradizionalmente dell’immaginario associato ai bambini piuttosto che alle bambine. Facebook ha fatto il resto, creando un certo chiasso mediatico intorno all’iniziativa.

Viene automatico scomodare la sempre molto chiacchierata teoria gender, ma non solo Tra gli applausi per l’iniziativa ci sono state anche parecchie polemiche, legate soprattutto alla rappresentazione del corpo femminile perché la Millar si limita a dipingere le bambole “nude” anziché vestirle di tutto punto (“sono terribile nel cucito” dice). Intanto il messaggio è passato e sta facendo chiacchierare la Rete. È già un risultato anche questo.

Photo Credits | Facebook

Le principesse Disney come adolescenti di oggi

principesse disney come adolescenti

Le principesse Disney come adolescenti di oggi ci sorprendono un po’ ma neanche così tanto. Ormai vengono aggiornate periodicamente con i nuovi personaggi che il cinema porta sugli schermi, più adeguati ai tempi – pensiamo per esempio alla ribelle Merida o la regina Elsa che non ha bisogno di un principe Azzurro ma può contare su una magnifica sorella.

L’arte e il design si divertono spesso a reinventarle e stavolta scopriamo come sarebbero le principesse più amate se fosse adolescenti di oggi. L’idea è di Bev Johnson che ha pubblicato sul proprio account di Tumblr disegni che rivisitano le principesse classiche e quelle più moderne in una chiave un po’ insolita.

I disegni sono bellissimi, tanto per cominciare, ma soprattutto sono capaci di rendere il carattere di ciascuna delle ragazze con rapidi tratti. A ben pensare, in fondo, la maggior parte delle principesse non è effettivamente un’adolescente già nel racconto originario? Non si fa che modernizzarle appena, visto che rappresentano già caratteri precisi che possono calarsi anche nel nostro mondo reale.

Ecco quindi le dinamiche tipiche tra le sorelle Elsa e Anna, con la maggiore che la tollera e la minore che la imita e la tormenta un po’. Ecco la secchiona Belle, amante dei libri, con tanto di occhiali da vista. E Aurora, con le lunghe chiome bionde dalle punte violette? Super trendy.

Cenerentola è un po’ distratta, Merida è un vero maschiaccio dall’aria un po’ teppista, così come Mulan. Ariel sembra una ragazza molto ciarliera, da quando ha ritrovato la sua voce. Ci sono tra le altre anche Jasmine e Raperonzolo, con un’aria perfettamente adatta al proprio personaggio.

legge sull’aborto in Portogallo

La legge sull’aborto in Portogallo si inasprisce

legge sull’aborto in Portogallo

Per ogni passo avanti che si compie a proposito della legge sull’aborto, sembra di doversi rassegnare a farne almeno altri due indietro. È quanto ci induce a pensare una novità che arriva da Portogallo dove si torna indietro anziché procedere in avanti. È ancora lunga la strada della regolamentazione di un diritto che molti paesi hanno riconosciuto ormai da decenni ma che sembra di dover costantemente difendere.

Il Portogallo infatti ha appena inasprito le norme che regolano la legge sull’aborto sottoponendo le donne che esercitano il diritto di interrompere la gravidanza ad inutili umiliazioni e addirittura al pagamento delle spese mediche.

Lo scorso mercoledì il governo ha sostenuto l’introduzione di un costo per le donne che vogliono praticare l’aborto. Inoltre viene loro richiesto anche di sottoporsi ad una serie di esami psicologici prima di poter avviare la procedura.

Il parlamento si è infiammato durante le discussioni, anche per via dell’interruzione di un gruppo di attiviste per i diritti delle donne che al grido di “vergogna, vergogna!” ha fatto sentire la propria voce.

Chi sostiene le nuove norme ritiene che queste procedure servono non a negare il diritto all’aborto ma a migliorare le condizioni nelle quali le donne si trovano a prendere una decisione così difficile. Chi è contrario invece parla di inutili umiliazioni e di ostacoli lungo un percorso che dovrebbe essere una conquista ormai sancita e garantita dalla legge.

L’aborto resta indubbiamente una questione controversa, soprattutto in paesi dalla forte impronta cattolica come il Portogallo. In questo paese la legge è stata approvata per referendum nel 2007, sancendo il diritto della donna di abortire con il supporto medico e a spese delle Stato entro 10 settimane dall’inizio della gravidanza.

Prima di allora, le donne portoghesi andavano incontro addirittura prigione fino a 3 anni in caso di aboroto, salvo nei casi di stupro o di pericolo per la salute della madre o del feto. A che pro dunque l’introduzione di nuovi ostacoli che sembrano tanto oscurantisti quanto contrari alla legge vigente?

Photo Credits | Erce / Shutterstock.com

Jennifer Lopez, 10 best videos dell’artista americana

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Cantautrice, attrice, ballerina, modella, produttrice discografica, televisiva, cinematografica, stilista, imprenditrice, produttrice di profumi, coreografa, scrittrice e politica statunitense. Jennifer Lopez è tutto questo e non c’è da stupirsi che sia considerata la più influente attrice ispanica d’America, secondo la lista dei “100 Ispanici più influenti” della rivista People.

Lo scorso 24 Luglio, Jenny from the Block ha compiuto quarantasei anni e a vederla sembra la stessa ragazza vestita di bianco che nel 1999 incantò il mondo con il singolo If you had my love. Con un lieve ritardo, ho selezionato i 10 best videos della sua carriera per celebrare il compleanno di una delle artiste più popolari di sempre.

1. If you had my love

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=lYfkl-HXfuU]

2. Waiting for tonight

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=_66jPJVS4JE]

3. Love don’t cost a thing

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=4kGvlESGvbs]

4. I’m real

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Sjx9oSJDAVQ]

5. Jenny from the block

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=dly6p4Fu5TE]

6. I’m glad

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=pms9PrL67Gw]

7. Get right

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=1WIsnC-h1d0]

8. Do it well

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=5dnTLx4XQDI]

9. I’m into you

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=IgLcQmlN2Xg]

10. I luh ya papi

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=c4oiEhf9M04]

spot contro la disparità del salario delle donne

Uno spot contro la disparità del salario delle donne

spot contro la disparità del salario delle donne

Uno spot contro la disparità del salario delle donne basterà a cambiare come stanno le cose sul mercato del lavoro italiano? Forse no, ma lancia un messaggio importante. Se essere una donna può essere complicato e persino pericoloso in molti paesi del mondo, anche in Italia può essere ancora difficile.

Nonostante le conquiste femminili siano state tante, la parità a tutti gli effetti è ancora un miraggio lontano in molti campi, primo fra tutti il lavoro. Ecco perché è stato ideato uno spot che che intende sensibilizzare sull’argomento.

Il messaggio è esplicito e arriva alla fine della Pubblicità Progresso ideata per le reti televisive nazionali: “Punto su di te. Per superare i pregiudizi sulle donne.” e “Essere donna è un mestiere complicato. Diamogli il giusto valore.” Lo scopo è riconoscere alle donne un valore che il mondo del lavoro troppo spesso nega loro.

Lo dimostra con tutta evidenza e molta amarezza la telecamera nascosta durante un colloquio di lavoro per la stessa posizione. L’uomo e la donna – che sono la medesima persona opportunamente truccata –sostengono il colloquio dimostrando di avere i medesimi requisiti e avanzando la stessa richiesta economica, che nel caso della donna viene considerata troppo alta.

salario donne

Lo spot è accompagnato da una campagna stampa con l’immagine di una donna che tiene in mano una banconota da 10 euro del valore di 7 euro. In una sola foto si sintetizza una desolante verità: il salario femminile, rispetto al medesimo ruolo affidato ad un uomo, è inferiore fino al 30%.

Questa disparità getta luce su quanta strada ancora sia necessaria percorrere per arrivare al riconoscimento di un diritto che viene sancito solo sulla carta e celebrato da tante belle parole ma che poi, nei fatti, resta immutato.

È una questione che fa il paio con l’altra, strettamente correlata al mondo del lavoro femminile, che riguarda la maternità. Il congedo di maternità è indubbiamente un costo per l’azienda ma nel contempo si tratta di un diritto regolato dalla legge che molte aziende sperano di aggirare preferendo assumere uomini in luogo delle donne. Un dato allarmante fa riflettere: 1 donna su 4 in Italia è indotta a lasciare il lavoro dopo il primo figlio.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=6vOJIenX-Yo]

Mamma maltratta il figlio down, spunta il video shock

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La storia di questa mamma scozzese, Courtney Stewart, sta facendo il giro del mondo. Sembra che la donna, interrogata la prima volta sulla foto pubblica su Facebook, del figlio chiuso in lavatrice, abbia detto che era uno scherzo ma dopo il video shock rivenuto, per le si profila l’accusa di maltrattamenti. Come si arriva a questo?