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Nei consultori non ci possono essere obiettori di coscienza

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Il Movimento per la Vita aveva fatto ricorso al TAR contro una delibera della Regione Lazio che imponeva che nei consultori fossero garantite le prescrizioni di anticoncezionali e fossero rilasciati certificati di gravidanza. Il TAR ha respinto i ricorsi, mettendosi di fatto dalla parte delle donne. 

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Self Love Club, un tatuaggio per amarsi di più

Il nuovo trend in fatto di tatuaggi è partito da un’artista australiana, Frances Cannon, che ha chiamato la sua idea Self Love Club. È più di quel che sembra, anche se il nome lascia intendere già qualcosa: non solo un trend decorativo ma una dichiarazione di intenti.

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Lo spunto iniziale si è già trasformato in un vero e proprio fenomeno globale destinato a crescere ancora grazie al potete tam tam della Rete che ha rapidamente accolto e diffuso l’idea secondo cui si dichiara a chiare lettere, sulla propria pelle e ove sia ben visibile, la ferma volontà di volersi bene.

A prima vista un concetto banale, nasconde in realtà il desiderio di rendere presente, a se stessi e agli altri, che il primo passo per il rispetto passa attraverso la necessità di prendersi cura di se stessi e imparare ad apprezzarsi.

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In un’epoca in cui sempre più bruciante è il tema del rispetto nei confronti delle diversità e si moltiplicano le iniziative contro la violenza sulle donne, risulta un gesto di forte valore simbolico tatuarsi sulla pelle l’appartenenza ad un ideale club i cui membri affermano con decisione la voglia di volersi bene.

Non è un caso che ad iniziare il trend sia stata una donna che ha deciso di incoraggiare le persone a credere di meritare amore e cura e a capire che il primo passo deve sempre provenire da noi stessi. Se non ci apprezziamo noi per primi, sarà più difficile riuscire ad essere apprezzati dagli altri, sostiene l’artista, che racconta:

“Dopo aver fatto il mio tatuaggio ho deciso di condividerlo su Instagram e invitare altre persone ad unirsi al club e a diffondere il concetto.”

Un invito presto raccolto perché molte persone hanno reagito positivamente e hanno continuato a diffondere l’idea, trasformando un semplice spunto iniziale in un vero e proprio club a cui via via si è aggiunta la creatività di ciascuno che ha dato maggior forza al concetto.

Le regole per appartenere al club sono solo tre: mostrare a se stessi rispetto, amore, perdono e comprensione; offrire le stesse cose anche alle altre persone; rispettare il proprio corpo e prendersene cura, sia in senso fisico che mentale. Sembra facile ma non lo è. Che l’appartenenza ad un club che si impegna a farlo possa servire da incentivo? Forse, ma di sicuro è importante il messaggio che si cerca di diffondere.

Fertility day, i 7 migliori Paesi in cui trasferirsi per crescere i propri figli

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Il fertility day ha scatenato il dissenso tra le donne e non soltanto tra quelle che non possono avere figli o hanno difficoltà nel procreare. La campagna di comunicazione ministeriale ha fatto rinverdire le rivendicazioni femministe a suon di incitazioni alla libertà di fare di fare figli ma anche al diritto sacrosanto di non farne.

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Le avances online non gradite trasformate in illustrazioni

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Le avances online possono essere fastidiose, spesso sono bizzarre, a volte persino divertenti ma quasi sempre non gradite. Un’artista ha deciso di trasformarle in illustrazioni per raccontare un disagio che molte donne devono sopportare nella loro vita digitale.

La proliferazione di social network, siti di incontri e piazze digitali degli ultimi anni ha reso semplice accedere ad una mole di materiale davvero notevole che ha dato il via ad una riflessione e dunque al progetto di Emmie Tsumura.

L’artista si è accorta di quanto possano essere misogine, inappropriate o addirittura volgari le avances che le donne ricevono online, soprattutto su siti specifici per incontri – come OkCupid, Tinder o match.com. Spesso gli uomini danno per scontato che le donne che cercano un contatto su app e siti dedicati siano disposte a tollerare le avances più sgradevoli.

“Sono una persona curiosa per natura così la sensazione di sorpresa, offesa e disgusto è stata subito seguita da una sorta di fascinazione”

ha detto a BuzzFeed l’illustratrice e graphic designer che ha esplorato il mondo dell’approccio sessuale online. Ricevendo commenti espliciti e diventando oggetto d’attenzione sessuale di alcuni uomini, spiega Emmie, una parte di sé pensava “Ma mi stai prendendo in giro?” mentre un’altra si sentiva contemporaneamente molto triste e sola e un’altra ancora pensava a quanto fosse esilarante il messaggio.

Dopo aver ricevuto miriadi di immagini spinte non richieste e approcci espliciti non graditi, Tsumura ha deciso di trasformare la sua esperienza negativa in qualcosa di nuovo, positivo e creativo. Così è nata la serie di disegni che ritraggono gli strani personaggi che le hanno inviato i messaggi più disparati.

“Molte persone che hanno visto le illustrazioni si sono sentite capite e meno sole.”

La chiave del progetto è proprio qui. Se le avances sono la normalità su siti nati proprio per favorire gli incontri, è anche vero che una buona parte delle persone che utilizzano questi servizi sono vulnerabili e si sentono insicure e sole. L’interazione è automaticamente squilibrata e il rapporto umano svilito.

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Le attrici di Girls in lingerie senza ritocco

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Lena Dunham si è già schierata nel dibattito sulla percezione del corpo femminile ma torna a farlo insieme ad una sua collega di Girls, la serie tv che scrive e interpreta. Lo fa indossando una collezione di intimo: in lingerie senza ritocco? Proprio così.

Protagonista degli scatti insieme a Lena Dunham è Jemina Kirke che nella serie tv interpreta Jessa. Entrambe posano indossando i capi della marca Lonely Girls esibendo con naturalezza il proprio corpo. Non solo ogni scatto è privo di qualunque intervento di fotoritocco ma dichiara, con la forza delle immagini, che non è necessario essere una fotomodella senza difetti e dalla taglia striminzita per scegliere di indossare lingerie vezzosa e sentirsi a proprio agio nella propria pelle.

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Un messaggio forte per smentire una volta di più un distorto ideale di bellezza che la pubblicità e la società in generale impongono alle donne tramite un costante bombardamento su quali debbano essere i canoni a cui aderire. Se non ci si conforma, ci si nasconde. E se invece ci si comportasse semplicemente in modo naturale, senza né esibire né vergognarsi del proprio corpo?

È quello che il marchio Lonely Girls ha scelto di dire chiedendo di posare a due personaggi che nella vita come nella carriera professionale hanno già imboccato la stessa via e che mostrano senza problemi la loro diversità: di taglia e di forme ma anche di punto di vista nei confronti dell’ideale di bellezza dominante.

Così un servizio fotografico pubblicitario che ha lo scopo di lanciare una linea di biancheria intima diventa un manifesto della nuova femminilità che cerchiamo di affermare. È una femminilità libera da condizionamenti, capace di essere ciò che è e non costretta a diventare qualcos’altro, ad uniformarsi ad un’idea estetica del tutto estesiore e priva di spessore.

In Cina spopola il facekini e la religione non c’entra niente

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Dopo quel che è successo sulle spiagge francesi con il divieto – e la conseguente multa – per le donne musulmane di indossare il burquini, si è scatenata una bagarre mediatica contro i divieti islamici che impongono alla donna di non mostrarsi in pubblico. E se invece fosse una libera scelta come per il facekini cinese?

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Gigi Hadid troppo magra: ecco come risponde

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Gigi Hadid troppa magra? Forse, ma la modella più richiesta del momento non accetta le critiche dei fan che ritiene immotivate e inutilmente aggressive e risponde a tono spiegando che non è affatto troppo magra ma tonica e in forma e che il corpo delle donne cambia nel tempo.

L’intera vicenda, che potrebbe essere liquidata come l’ultimo gossip social dell’estate, si inscrive in realtà nel più ampio dibattito che coinvolge la percezione del corpo femminile attraverso il mondo della comunicazione, si tratti della pubblicità o dell’account personale di una celebrità.

Qualche settimana fa la modella plus size Ashley Graham era stata accusata di essere dimagrita tradendo tutte le donne in carne di cui era diventata rappresentante e portavoce. Pochi giorni fa è toccato difendersi su Instagram anche a Gigi Hadid, modella statuaria che negli ultimi mesi, secondo i fan più attenti, avrebbe perso troppo peso.

Utilizzando lo stesso social su cui ha ricevuto le critiche, la supermodel ha tenuto a precisare, circostanziando le sue spiegazioni:

“Quando le ragazze diventano donne il loro corpo cambia. Essere giudicata per il mio peso da una donna di una certa età dimostra fino a che punto le persone adorino esprimere giudizi di valore del tutto ingiusti e inadeguati. Mi piaceva il mio corpo atletico a 17 anni tanto quanto mi piace il mio corpo attuale. […] La mia massa muscolare era una conseguenza degli allenamenti di pallavolo a scuola ed è cambiata con il passare degli anni per trasformarsi nei muscoli di chi pratica la boxe.”

E aggiunge che il suo stile di vita da modella che viaggia molto e non si ferma mai può aver influito sui cambiamenti del corpo ma non sono stati deliberati, si sente in forza e in salute ed è quello che conta. Invita dunque i commentatori più feroci a riflettere meglio prima di esprimere giudizi sul corpo delle persone.

Non è la prima volta che Gigi chiede ai suoi followers di evitare commenti sul corpo ma i social sono veri e propri focolai di polemiche e il dibattito sulla distorsione del corpo femminile inevitabilmente passa anche attraverso le piazze digitali. Peccato che spesso anziché intavolare un dibattito costruttivo si finisca solo per accusare la celebrità di essere, a seconda dei casi, troppo magra o troppo poco magra.