Le avances online non gradite trasformate in illustrazioni

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Le avances online possono essere fastidiose, spesso sono bizzarre, a volte persino divertenti ma quasi sempre non gradite. Un’artista ha deciso di trasformarle in illustrazioni per raccontare un disagio che molte donne devono sopportare nella loro vita digitale.

La proliferazione di social network, siti di incontri e piazze digitali degli ultimi anni ha reso semplice accedere ad una mole di materiale davvero notevole che ha dato il via ad una riflessione e dunque al progetto di Emmie Tsumura.

L’artista si è accorta di quanto possano essere misogine, inappropriate o addirittura volgari le avances che le donne ricevono online, soprattutto su siti specifici per incontri – come OkCupid, Tinder o match.com. Spesso gli uomini danno per scontato che le donne che cercano un contatto su app e siti dedicati siano disposte a tollerare le avances più sgradevoli.

“Sono una persona curiosa per natura così la sensazione di sorpresa, offesa e disgusto è stata subito seguita da una sorta di fascinazione”

ha detto a BuzzFeed l’illustratrice e graphic designer che ha esplorato il mondo dell’approccio sessuale online. Ricevendo commenti espliciti e diventando oggetto d’attenzione sessuale di alcuni uomini, spiega Emmie, una parte di sé pensava “Ma mi stai prendendo in giro?” mentre un’altra si sentiva contemporaneamente molto triste e sola e un’altra ancora pensava a quanto fosse esilarante il messaggio.

Dopo aver ricevuto miriadi di immagini spinte non richieste e approcci espliciti non graditi, Tsumura ha deciso di trasformare la sua esperienza negativa in qualcosa di nuovo, positivo e creativo. Così è nata la serie di disegni che ritraggono gli strani personaggi che le hanno inviato i messaggi più disparati.

“Molte persone che hanno visto le illustrazioni si sono sentite capite e meno sole.”

La chiave del progetto è proprio qui. Se le avances sono la normalità su siti nati proprio per favorire gli incontri, è anche vero che una buona parte delle persone che utilizzano questi servizi sono vulnerabili e si sentono insicure e sole. L’interazione è automaticamente squilibrata e il rapporto umano svilito.

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