Poltrone a sacco, un’idea per migliorare il relax – gallery

Chi è figlio della cultura cinematografica anni Settanta o è cresciuto a pane e Fantozzi, probabilmente sentendo parlare di poltrone a sacco, avrà in mente il classico e scomodo pouf della stanza del Presidente. In realtà le poltrone a sacco possono essere una soluzione accattivante per chi vuole migliorare l’angolo relax. 

Quanti tipi di poltrone a sacco conoscete? Pensate davvero che siano tutte scomode come quella di Fantozzi? Scherziamo naturalmente visto che questi complementi d’arredo sono tra i pochi in grado di dare personalità all’ambiente, aggiungendo non soltanto un tocco di colore ma anche una certa personalità all’angolo relax.

Il fascino delle poltrone a sacco ha indotto molti designer a svilupparne le forme, cercando di preservarne i caratteri essenziali quali la morbidezza. Le poltrone a sacco, tra l’altro, ci portano indietro nel tempo fino al 1968, anno in cui sul mercato arriva questa seduta libera e informale che destruttura la vecchia idea della poltrona squadrata e anche un po’ scomoda.

La poltrona a sacco infatti, si adatta a chi la usa e le sue varianti sono numerose. Ci sono quelle dalla forma allungata che consentono di stendersi come se si fosse su un lettino, ci sono quelle con i braccioli, quelle informali e quelle sofisticate, per tutti i gusti e per tutte le tasche. Di base sfruttano aria o sferette di polistirene. Sono facili da spostare e possono essere rivestite in vario modo, con pelli e tessuti pregiati ma anche in ecopelle e pvc.

Ecco una galleria dei modelli più interessanti che vanno da quella di Creativando che s’ispira ai quadri di Peggy Mondrian Style (foto in apertura). A quella caratterizzata da un rivestimento in tela canvas riciclata, la famosa Postes di Novità Home.

Ma ci sono anche le Poltrone Sacco di Leroy Merlin in poliestere o rivestite in Pvc.

Oppure quelle più strutturate come la Open Legs di Progetti.

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