Anna Arzhanova e Silvia Costa per Blue Helmets of the Sea, il progetto per la pulizia degli oceani

Eliminare le isole di plastica negli oceani, fornire una risposta concreta al millenario mito di Atlantide.

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Questo, il duplice obiettivo del progetto il progetto Caschi Blu del Mare, Blue Helmets of the sea, cuore della quattro giorni dell’edizione 2016 della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e presentato a Paestum da Anna Arzhanova, Presidente della Confederazione Mondiale Attività Subacquee (CMAS) e Silvia Costa, Presidente della Commissione cultura, istruzione, sport, giovani del Parlamento Europeo. 

Giornalista, deputata, co-fondatrice del Telefono Azzurro, l’on. Costa ha sempre messo al primo posto del proprio impegno pubblico questioni culturali ed educative convinta che la cultura, l’istruzione e la formazione possano valorizzare al meglio il progetto di un’Europa nuova.

Sono estremamente felice di presentare questa iniziativa di grandissimo valore sportivo, educativo e culturale: i caschi blu del mare da oggi saranno operativi in Italia, in Europa e nel mondo, saranno a servizio della comunità al fine di riportare alla luce i nostri tesori archeologici sott’acqua e saranno pronti ad intervenire dovunque nel mondo per salvaguardare e pulire i nostri mari.

Ha dichiarato l’on. Silvia Costa in occasione della presentazione confermando il suo impegno costanza e spiegando l’importanza dell’iniziativa.

 

Tre, gli obiettivi proclamati della CMAS.

1. Pulizia degli oceani dalle isole di plastica e avvio di una campagna mondiale di sensibilizzazione e di educazione

2. Supporto alle associazioni subacquee di archeologia per recuperare i tesori nascosti sott’acqua

3. Corsi di attività subacquee per migranti che potranno unirsi ai caschi blu del mare

Pulizia degli oceani

Anna Arzhanova, ex atleta, membro della squadra nazionale giovanile russa di tiro e prima donna candidata alla Presidenza di Sportaccord, si impegna quotidianamente per garantire uno sport leale e pulito schierandosi contro il doping e le frodi sportive.

Dobbiamo ringraziare pubblicamente e coinvolgere in questa task force tutte le persone che si sono adoperate a vario titolo nell’evidenziare tale disastro. Il nostro obiettivo è ora quello di ripulire il mare e avviare una campagna mondiale di sensibilizzazione e di educazione, coinvolgendo anche le giovani generazioni nelle scuole e nelle università. E per unire le forze intorno a questo problema abbiamo voluto creare la task force dei Blue Helmets of the Sea, che vuole simboleggiare il valore del nostro impegno a livello mondiale. 

 

Ha dichiarato Anna Arzhanova, Presidente della Confederazione Mondiale Attività Subacquee (CMAS) e prima donna candidata alla Presidenza di SportAccord, ribadendo l’importanza del progetto per contrastare le discariche del mare che invadono nell’oceano Pacifico, l’oceano Indiano, ma anche il Mar Mediterraneo.

 

Supporto alle associazioni subacquee di archeologia

Vogliamo che i nostri tesserati di CMAS mettano dovunque nel mondo la loro capacità ed esperienza al servizio della cultura e della salvaguardia e pulizia del mare. CMAS opererà in sintonia con l’UNESCO e con tutti i comitati scientifici, università e onlus formando un fronte comune che avrà come obiettivi quelli di recuperare i tesori nascosti sott’acqua e liberare e pulire i nostri mari. Non possiamo più tollerare le isole di plastica del mare, 5 enormi agglomerati di rifiuti che galleggiano negli oceani e che uccidono migliaia di specie marine e di uccelli. Un vero disastro ecologico.

 

Ha concluso la Arzhanova che ha anche voluto porre l’attenzione sull’impegno da parte di tutte le autorità per ottenere una risposta concreta sulla collocazione della mitica Atlantide che, stando alle recenti teorie, dovrebbe essere stata collocata proprio nel Mar Mediterraneo.

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Corsi per migranti

L’obiettivo di CMAS, della Arzhanova e dell’on.Costa da sempre impegnate in prima linea, è anche quello di accendere i riflettori sull’emergenza dei migranti che continua a sconvolgere quotidianamente l’Europa e il Mediterraneo.

È in quest’ottica che nasce l’idea di istituire, in  collaborazione con autorità e le associazioni, un corso di formazione per attività subacquee pensato per migranti di varie nazionalità che fuggono dai paesi in guerra: solo in questo modo il mare potrà riacquistare la sua vera identità per diventare, da luogo di incubo, luogo di riscatto.

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Terminato il corso, i migranti potranno unirsi ai caschi blu del mare per formare una forza internazionale confermando come la cultura e lo sport riescano a parlare un linguaggio universale in grado di abbattere le barriere e unire. E mostrando concretamente come il mare possa continuare ad essere un esempio di cultura e di integrazione.

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