Le modelle con le cicatrici di Other Stories

other stories modelle con le cicatrici

La pubblicità si affanna in ogni modo per negarlo, le riviste di moda spesso ne seguono l’esempio in nome di un ideale di bellezza tanto patinato da diventare artificioso, di sicuro non naturale. Eppure a renderci uniche sono proprio le nostre imperfezioni.

Lo afferma con decisione il brand & Other Stories che ha scelto per la sua ultima pubblicità di lingerie modelle con le cicatrici e altri difetti più o meno manifesti, senza darsi pena di nasconderli ma anzi mostrandoli senza interventi.

Parliamo di difetti ma solo se usiamo la terminologia di chi ha fatto del fotoritocco il proprio strumento d’elezione, naturalmente. In verità non sono altro che normali segni che tutte noi portiamo sul corpo, per circostanze di vita o semplicemente per scelta. Ci sono cicatrici, segni di nascita, macchie della pelle, peli non depilati, tatuaggi e rotolini. Esibiti con completa nonchalance.

Il risultato, se paragonato alle statuarie modelle senza macchia che ci guardano dall’alto in basso da molti cartelloni pubblicitari, appare persino povero, decisamente sotto tono. Il punto è che dobbiamo cambiare prospettiva, non considerare come termine di paragone le modelle ritoccate ma noi stesse, le donne vere che di fatto indossano i capi proposti dalle pubblicità.

Si sprecano già le polemiche, naturalmente, tra chi immancabilmente taccia questa scelta come una furba mossa pubblicitaria e chi più prosaicamente e meno complottisticamente ritiene che le foto siano solo brutte. A noi sembra che abbiano qualcosa di importante da dire riguardo alla percezione del corpo della donna nella nostra società fin troppo abituata all’artificio.

E se ci abituassimo a considerare bella la normalità? Sono normali anche le modelle scelte per gli scatti. Si tratta della blogger e yogi Helin Honung, della violoncellista Kelsey Lu McJunkins e della copywriter Ida Lagerfelt, tutte fotografate da Hedvig Jenning.

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