Il lavoro domestico ricade sempre sulle donne e lo stipendio?

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Le donne sono diventate ormai degli animali mitologici per via della forza dirompente delle pari opportunità e dell’emancipazione femminile. In pratica si è fatto un discorso tipo “se vuoi essere come l’uomo, lavora come l’uomo”. Peccato che poi vengano a mancare tutti gli altri elementi di paragone. 

Una donna che lavora come un uomo non è difficile da trovare anche se poi, per cultura e per pregiudizio, ci sono dei lavori che sono considerati “da donne” e lavori che sono considerati “da uomini”. Quanto a numero di cose da fare, impegni da sbrigare e pesi da sostenere, le donne e gli uomini di equivalgono. Questo è  – come si diceva in apertura – il prezzo da pagare per l’emancipazione. Poi però non ci sono paragoni quando si parla di responsabilità e salario. In questi due ambiti gli uomini hanno la meglio.

 

Ma proviamo a spostarci dall’universo lavorativo a quello domestico. In cosa la donna è simile all’uomo? La donna ha rivendicato per anni la possibilità di comportarsi in casa come un uomo, ovvero di andare a lavorare, avere degli interessi, coltivare hobby e relazioni personali al di fuori del contesto familiare. Il tutto è stato serenamente concesso dal sesso forte che però ha dimenticato di ribadire che le cose che la donna già faceva, restavano a suo carico. Insomma: chi vuole la parità sono le donne, mica gli uomini.

E arriviamo così alla ricerca Nielsen che ha scatenato questa lunga riflessione: la cura della casa grava soprattutto sulle spalle delle donne, visto che il 56% delle nostre connazionali deve occuparsi in maniera prevalente delle faccende di casa. In Europa la stessa media si attesa al 49%. Gli uomini che collaborano, invece, sono soltanto il 19%. Donne, abbiamo voluto il mocio e adesso… accontentiamoci di svolgere questo mestiere gratis, di sottoscrivere, quando possibile, un’assicurazione Inail e buon lavoro!

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