Il vero motivo per cui l’8 marzo è la Festa della Donna

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Torna a casa il bambino di scuola con il suo rotolino di carta con un nastro arancione. Mi chiede di aprirlo e dentro c’è una mimosa, quella che lui chiama il “fiore a pallini” e un augurio tutto sgangherato: auguri per la festa della donna! Grazie figlio, ma tu sai perché si festeggia l’8 marzo la Donna?

Ero lì pronta ad una paternale da 25 minuti con tanto di accento grave sulla disparità uomo-donna, sul perché papà vada a lavoro e io no, sui sacrifici delle donne e sulla vera ricorrenza dell’8 marzo. Poi mi sento candidamente rispondere più o meno questo:

“Sì, lo so. C’era una fabbrica dove lavoravano delle donne. La maestra ha detto in America. Poi questa fabbrica è bruciata e alle 48 donne morte hanno portato il fiore a pallini e allora adesso si festeggia la festa della donna con questo fiore… come si chiama?”

“Mimosa!” E poi silenzio. Perché nella sua semplicità ci ha quasi preso evitandosi la paternale e meritandosi un abbraccio.

107 anni, mica ieri, un gruppo di donne lavorava in condizioni terribili in un’industria tessile di New York. Poi questo gruppo di donne decise che era arrivato il momento di mostrare gli attributi. Ci fu uno sciopero coraggioso che si protrasse per diversi giorni, fino all’8 marzo che è la fine di questa storia. Quel giorno nel 1908 la proprietà dell’azienda bloccò l’uscita dalla fabbrica delle operaie.  Poi l’incendio: 129 vittime (non 48) tra le donne lavoratrici, tra cui anche alcune italiane, che cercavano soltanto di migliorare la qualità del loro turno in fabbrica.

Questo è grosso modo una delle storie che si raccontano oggi sull’origine della festa della donna e forse è anche la più gettonata. Però quella fabbrica non è mai esistita e l’incendio cui si deve far riferimento è quello avvenuto in una fabbrica di New York, Triangle, tre anni dopo. Le vittime sono state 146 (i nomi nella foto in alto), ci sono delle italiane, donne di tutte le età.

Comunque la festa della donna parte anche da lì dalla storia inventata senza riscontro nella realtà e dal vero incendio di Triangle a New York.

E anche dalla repressione di una manifestazione sindacale di operaie tessili sempre a New York nel 1857.

E poi anche dal Partito socialista americano che il 28 febbraio del 1909 organizzò una manifestazione in favore del diritto di voto femminile.

E poi anche dalle donne di San Pietroburgo che scesero in piazza per chiedere la fine della guerra nel 1917 con le delegate della Seconda conferenza internazionale che scelsero l’8 marzo come Giornata Internazionale dell’Operaia.

E ancora, dal movimento femminista che fece pressione sull’ONU fino a quando per evitare che il sacrificio di tante donne sul lavoro e nella società fosse vanificato, le Nazioni Unite, nel 1977, proclamarono la Festa Internazionale della Donna ed invitarono tutti gli Stati membri a festeggiarla. Amen.

Gli incidenti intanto ci sono stati e ancora se ne verificano. E la condizione delle donne è molto migliorata ma non è ottimale. Noi vogliamo ricordarle tutte quelle 146 donne che persero la vita nell’incendio di Triangle, perché se si parla di noi è anche grazie a loro.

Photo Credits | Triangle Fire

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