Cosa fare se il liquido amniotico è scarso

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Il liquido amniotico serve a proteggere ma anche a nutrire il feto. Se è scarso vuol dire che il bambino non si nutre abbastanza e non è abbastanza protetto. La donna che si accorga del problema deve immediatamente prendere le contromisure. Ma quali?

Il liquido amniotico è prodotto dalla placenta ma anche dalle membrane che avvolgono la pare uterina. In genere inizia a formarsi all’inizio della gravidanza, poi cresce e aumenta fino al sesto-settimo mese. Gli ultimi due mesi di gravidanza, invece, il liquido amniotico resta grosso modo invariato, poi diminuisce un po’ in prossimità del parto.

Il feto, per svilupparsi correttamente, ha bisogno di almeno 500 ml di liquido, questa è la soglia sotto la quale non si può scendere prima del nono mese. Le patologie associate alla riduzione del liquido amniotico prendono il nome di oligoidramnios. Il contrario di polidramnios, ovvero la presenza di troppo liquido che sembra diluire parecchio il momento del travaglio.

Origini del problema

Quali sono le cause dell’oligoidramnios? In primo luogo ci potrebbe essere una produzione carente di liquido, ma potrebbe capitare anche di essere di fronte alla rottura delle membrane dell’utero per via di un’infezione vaginale. La mamma potrebbe poi scoprire in gravidanza di un’anomalia dell’apparato urinario. Il liquido amniotico scarseggia anche se la crescita del feto è scarsa o se la mamma non s’idrata abbastanza.

Soluzioni

Questo problema si percepisce in genere a seguito di un’ecografia e la mamma deve immediatamente iniziare con una corretta idratazione e deve stare molto a riposo. Il corretto sviluppo del bambino è importante e poi potrebbero esserci delle complicazioni anche durante il parto.

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