Un parto prematuro può costare anche 166 mila euro

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Quanto costa partorire? In Italia, se ci si affida ad una struttura pubblica, il parto non ha alcun costo. Ci sono delle prestazioni particolari, come la parto analgesia che, in base ad alcune disposizioni regionali, possono essere a pagamento anche nelle strutture pubbliche ma mediamente, per un parto naturale senza complicazioni, l’ospedalizzazione è breve e il costo nullo. 

Quanto costa partorire in un altro Paese? La riposta potrebbe anche essere chi se ne importa, ma alla luce della vicenda di Katie Amos e Lee Johnston, se una donna è incinta e la coppia ha pensato di fare una piccola vacanza pre-parto, forse è il caso d’informarsi. Questa coppia britannica ha avuto un bambino nato con 11 settimane d’anticipo. L’ospedalizzazione è stata fatta per necessità in America, dove erano in vacanza ma il conto che la clinica ha presentato a questi ragazzi è stato davvero esagerato.

Il caso di Katie Amos e Lee Johnston

Sono due ragazzi di 30 e 29 anni che prima del parto di Katie hanno deciso di regalarsi una vacanza a New York. Il bambino però ha deciso di nascere con 11 settimane d’anticipo. Il loro primo figlio. Con entusiasmo e apprensione la donna è stata ricoverata in una clinica americana ed è stata assistita durante i parto. Alla fine del tempo di ospedalizzazione, la struttura sanitaria ha presentato il conto di 166.000 euro alla coppia per le prestazioni effettuate.

Come hanno pensato di pagare il parto Katie e Lee

I due ragazzi hanno ammesso di non avere soldi per pagare questa spesa e hanno anche detto che l’assicurazione stipulata probabilmente non coprirà tutti i costi del parto. La soluzione è stata quella di affidarsi al web e alla solidarietà degli internauti raccontando la storia su gogetfunding, una piattaforma in cui si possono chiedere aiuti economici per qualsiasi causa.

Quando in Italia si pagano le prestazioni legate al parto?

Anche in Italia può capitare che una coppia debba pagare delle spese legate al parto ma in questo caso sono spese ragionate e non improvvise. Se la donna ha deciso di partorire in casa, se ha deciso di servirsi di una clinica privata, se ha deciso di affidarsi alla parto analgesia a pagamento nelle strutture della sua regione, se ha deciso di chiamare un’ostetrica di fiducia diversa da quelle in servizio in ospedale, sì, anche in Italia ci sono dei costi ma sono tutti chiari e stabiliti in anticipo. Insomma, si può pagare ma senza grosse sorprese.

Mamme, come vi sareste comportante nei panni di Katie? Pensate sia giusto introdurre delle tariffe per gli stranieri che partoriscono in Italia?

Photo Credits | Andrei Zveaghintev / Shutterstock.com

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