6 cose da sapere sul punto G

donna con mano nei jeans

Ecco 6 cose da sapere sul punto G. Sulla sua esistenza se ne sono dette tante ed ancora non è chiaro se esista o meno.  Va detto che da questo punto di vista la confusione regna sovrana. Cancelliamola per un attimo dalla nostra mente e vediamo insieme cosa è stato “raccolto” su questo pontenziale punto di piacere negli anni.

1. Perchè punto G?

Esso prende il suo nome dallo scienziato che ne ha ipotizzato per primo l’esistenza, ovvero Enerst Grafenberg dopo aver visto che una parte specifica della vagina sembrava reagire in modo più forte agli stimoli nel corso di rapporti sessuali o in caso di masturbazione.

2. E’ storico

Quando lo definiamo storico lo facciamo nel vero senso della parola. In un carteggio dell’XI secolo d.C. E quindi più di mille anni fa già si parlava di questa area vaginale tanto più sensibile del resto dell’organo. Ovviamente non negli stessi termini moderni, ma la descrizzione calza a pennello.

3. Punti diversi

Secondo gli scienziati che sostengono la sua esistenza, questo punto è differente per ogni donna, per questo è così diffcile da determinare.

4. Il metodo migliore per stimolarla

A quanto pare il metodo migliore per stimolare il punto G è lo stesso utilizzato per la prostata analmente: inserire uno o due dita nella vagina e incurvare leggermente la punta della dita “strofinando leggermente”.

5. La posizione migliore

Se volete stimolare il punto G a quanto pare la miglior posizione sessuale è quella “doggy style”. Penetrazione profonda e angolazione decisamente migliore.

6. Potrebbe non esistere

Il punto G potrebbe esistere come non esistere. Avremmo mai una certezza al 100%?

Photo Credits | Piotr Marcinski / Shutterstock.com

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