5 frasi che tutte le mamme hanno pronunciato almeno una volta

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Tutti i genitori, sia mamme che papà, hanno un loro vocabolario, fatto di frasi standard, spesso divieti impartiti ai figli per dire che “questo non si dice e questo non si fa”, come spiegava la mamma di Carletto. Ci sono almeno 5 frasi che ricorrono nel vocabolario genitoriale anche se si è giurato e spergiurato che non vi si sarebbe mai fatto ricorso.

1. Io te l’avevo detto

Certo, non siamo di fronte ad un divieto ma con questa frase tra la mamma e il bambino si crea volontariamente una distanza non proprio piacevole. Da una parte c’è la mamma che sapeva come sarebbero andate le cose e dall’altra il figlio discolo che ha voluto fare di testa sua. È chiaro che pronunciare una frase del genere dà soddisfazione al genitore, ma in fondo non si limita un po’ la voglia di scoprire che hanno i bambini?

2. Mio figlio sarà certo anticipatario

Ora, non tutti la pronunciano proprio così, ma il senso è chiaro: far capire all’interlocutore che del proprio figlio si può leggere la targa perché rispetto ai suoi coetanei sta troppo avanti. Il mondo è tempestato di piccoli Einstein anche se il proverbio dice che non è la mamma dei geni quella sempre incinta. Lontani dal dare giudizi, siamo proprio sicuri di voler mettere tutti al corrente di quanto sia bravo il proprio figlio evidenziando che tutti gli altri sono da meno?

3. Quando ero piccola io…

I tempi sono cambiati ma sembra che il passato faccia valere ancora il suo monito. Per cui tutto quello che una madre o un padre non hanno fatto ai loro tempi, sembra che nemmeno adesso i bambini possano farlo. E allora, pensiamoci, che sono cambiati a fare i tempi? Fino a che si vuol fare la narrazione del tempo andato, forse, è anche gradevole, ma per spiegare il motivo per cui non si fanno certe cose, bisogna davvero tornare così indietro?

4. Poi si vede

Con la sua odiosa alternativa “vedremo” è un modo per prendere tempo da parte del genitore ma anche per rimandare il giudizio al momento in cui il tempo darà ragione ai grandi. In genere si risponde così alle richieste di acquisto di un giocattolo, e si posticipa con un se “se farai il bravo”, “se andrai bene a scuola”.

5. Perché sì

O anche perchè no e fine, punto. La discussione non è iniziata ed è già finita. I perché dei bambini sono snervanti e alla fine, quando l’ennesima spiegazione è stata rintuzzata da un altro perché viene solo da dire perché sì o perché no. Ai vostri figli basta per farsene una ragione?

Photo Credits | Monkey Business Images / Shutterstock.com

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