Tutti contro le mutilazioni genitali, il 6 febbraio si celebra la Giornata Mondiale

mutilazioni genitali

Il 6 febbraio tutto il mondo è unito contro le mutilazioni genitali che ancora oggi vengono eseguite su 125 milioni di bambine. Un tema molto delicato sul quale però si deve ancora fare tanto: ecco perché quella di oggi è una giornata importante, dedicata alla sensibilizzazione e alla lotta a queste pratiche barbare che purtroppo condizionano per sempre la vita delle donne del domani.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha classificato le mutilazioni genitali suddividendole in varie categorie: la maggior parte delle persone è a conoscenza della pratica dell’infibulazione ma l’universo delle mutilazioni genitali è purtroppo molto più ampio e pauroso. Ci sono alcune zone del mondo che praticano con assoluta normalità queste pratiche: in Medio Oriente, in Asia e in alcune zone dell’Africa bambine piccolissime vengono obbligate a subire queste barbarie che condizioneranno per sempre la loro esistenza. Pia Locatelli, coordinatrice del Gruppo di lavoro parlamentare Salute sessuale e diritti delle donne, ha messo a fuoco quello che ad oggi è il vero fulcro di una questione davvero delicata.

Oggigiorno il problema delle mutilazioni genitali sulle bambine investe direttamente i paesi dell’Europa che rispetto al passato contano una più vasta presenza di migranti portatori di questa tradizione

Per questo motivo l’Italia e non solo deve muoversi in una direzione che tuteli le bambine migranti, sottraendole alla pratica delle mutilazioni genitali. La Giornata Mondiale indetta per il 6 febbraio serve intanto a informare la gente che ancora non è a conoscenza di quello che succede nel resto del mondo e che pensa che infibulazione, escissione del clitoride e circoncisione siano pratiche ormai non più in uso.

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