modella curvy

La modella curvy dimagrisce, i fan la prendono male

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È stata considerata a lungo la modella curvy più celebre ed è apparsa su numerose copertine e in svariati servizi fotografici. Torna sulle scene nell’occhio del ciclone per via del suo presunto dimagrimento. Proprio così: la modella plus size Ashley Graham potrebbe aver perso peso e i suoi fan si sono infuriati.

Finora la famosa modella aveva dovuto difendersi da chi la accusava di essere sovrappeso, contraddicendo con forza l’associazione di un corpo morbido con l’idea della salute in contrasto con l’altra ovvietà che vuole far corrispondere un corpo troppo magro ad un’idea di bellezza malsana. Come sempre gli eccessi non sono positivi, in un senso o nell’altro, e l’argomento d’altronde è sempre stato molto caldo e scalda gli animi.

Il punto spesso sta nel modo in cui il corpo delle donne, a prescindere dalla taglia, viene comunicato e trasmesso, creando un ideale di bellezza univoco a cui ci si sente di dover aderire. Ashley ha sempre smentito tutto questo affermando di sentirsi bene nel suo corpo e di non volersi sottomettere a chiunque volesse cambiarlo.

È per questo che i suoi sostenitori sono insorti quando la modella si è mostrata sui social più magra del solito. Lo scatto incriminato è stato pubblicato sull’account Instagram della stessa Graham suscitando parecchi commenti, molti dei quali negativi.

Qualcuno ha minacciato di smettere di seguirla, altri l’hanno addirittura accusata di tradimento, c’è stato chi l’ha additata come simbolo di una missione che non ha più valore e chi ha affermato che tutti desiderano essere magri ma non osano dirlo finché non lo diventano.

Commenti spesso pesanti, espressi con toni poco civili, come spesso accade quando ci si maschera dietro un nick e ci si sente in diritto di sparare a zero su chiunque, specialmente sui personaggi celebri più esposti di altri. La modella ha riposto per le rime, spiegando che non è dimagrita, è solo la posa che crea un effetto ottico che la fa apparire più magra:

“I miei follower talvolta mi scrivono che dovrei vergognarmi perché sono troppo grassa, altre volte perché sono troppo magra. Quello che conta è che alla fine della giornata io stia bene con me stessa.”

Le polemiche sono continuate comunque e quindi la Graham ha aggiunto su Snapchat:

“Non ammetterò mai che altre persone decidano come deve essere il mio corpo. Nessuno dovrebbe accettarlo.”

Photo | Instagram

rebelution rebel wilson

Rebelution, la linea plus size di Rebel Wilson

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Rebel Wilson è un’attrice australiana che ha deciso di schierarsi in prima linea nella battaglia per la sensibilizzazione a proposito delle taglie plus size, troppo spesso discriminate dal mondo della moda o relegate a nicchie di mercato che trascurano le tendenze del momento.

Insieme al marchio Torrid, dunque, l’attrice lancia una speciale collezione di abbigliamento per donne dalle proporzioni generose. Il design è tutto suo e la linea si chiama Rebelution con un gioco di parole tra il termine revolution e il nome proprio della stilista.

Della collezione fanno parte 30 capi ma si tratta quasi esclusivamente di t-shirt, felpe e giacche modello bomber, con qualche abitino, un paio di gonne e non molto altro. Tutti i capi sono in linea con le tendenze del momento, hanno un’aria decisamente street e un carattere deciso eppure ci sembra che manchi qualcosa. Lisa Stanley, che parla a nome dell’ufficio marketing del marchio Torrid, dice che

“due terzi delle donne americane sono plus size e le ragazze vogliono indossare ciò che portano tutte le altre ma che si adatti alla loro fisicità e le renda belle e sexy!”

Dal canto suo l’attrice Rebel Wilson ha dichiarato, commetando il lancio della sua prima linea di abbigliamento, che si tratta di

“una vittoria per il mondo curvy. Mostrati, sei grassa, orgogliosa di esserlo e felice. Da ragazza detestavo fare shopping, ricordo di non essere andata ad un sacco di matrimoni di amici semplicemente perché non avevo un vestito da cerimonia da indossare.”

Ed ecco il punto. Si vuole offrire una proposta alternativa e trendy a chi non trova nei negozi comuni abbigliamento capace di vestire con grinta una plus size, eppure questa linea risulta talmente ridotta nella tipologia di capi e di stile che di fatto non offre nessuna soluzione reale.

L’attrice parla di abiti da occasione ma la collezione offre unicamente vestiti dall’aria sbarazzina, decisamente casual. Che sia solo l’ennesima operazione di marketing? Come mai la proposta è quasi esclusivamente ridotta a t-shirt e felpe, tipi di capi infinitamente più semplici da trovare in ogni taglia rispetto ad un paio di pantaloni eleganti ma dal taglio moderno o ad un abito più ricercato?

modelle di victoria's secret troppo magre

Modelle di Victoria’s Secret troppo magre, parola di plus size

modelle di victoria's secret troppo magre

Le modelle di Victoria’s Secret sono troppo magre, è il reciso giudizio di Denise Bidot, premiata modella curvy che ha deciso di sfruttare la propria popolarità per lanciare un messaggio forte e chiaro: basta con i modelli di bellezza al limite del malato.

Le taglie già striminzite delle modelle di lingerie diventano sempre più piccole e non sono poche le modelle del marchio americano che hanno ammesso di sottoporsi a diete speciali e lunghe sedute in palestra all’avvicinarsi della sfilata.

Gli angeli di Victoria’s Secret sono splendide come essere ultra-terreni ma possono davvero rappresentare un ideale di bellezza a cui tendere? No, ne è sicura Denise che afferma con decisione:

“Dovrebbero dare il buon esempio e includere modelle dalle taglie forti. Sarebbe una decisa presa di posizione da parte di Victoria’s Secret soprattutto perché per via delle mie curve non ho mai potuto comprare nulla da loro. Non entro nella maggior parte dei loro capi!”

I toni potrebbero sembrare quelli di una rivalsa da parte di chi non ha accesso ad un vasto segmento di mercato ma al tempo stesso dobbiamo ammettere che la maggioranza delle donne normali ha le curve e non può sfoggiare un fisico taglia 38. Daltro canto è vero che il bombardamento pubblicitario di un certo tipo di bellezza emaciata induce spesso frotte di donne a desiderarlo ardentemente.

“Dovrebbero fare in modo da farci sentire accolte, farci capire che siamo accettate”– continua la Bidot – “Sarebbe come dire a noi modelle taglie forti che siamo bellissime e che le donne vanno amate e apprezzate a prescindere dalla taglia che indossano.”

Tess Holliday lancia il Bekini per donne plus size

tess holliday bekini

Con l’arrivo dell’estate il debutto in spiaggia e la famigerata prova costume diventano un cruccio per molti, meno che per Tess Holliday. Arriva il Bekini per donne plus size e una nuova provocazione: scopriamoci senza vergogna.

Tess è una modella plus size e ha lanciato, insieme al marchio di abbigliamento Simply Be, una nuova linea di costumi pensata per le donne curvy allo scopo di incoraggiarle ad accettare il proprio corpo, valorizzandolo con i capi giusti.

Ennesima mossa di marketing che sfrutta l’onda delle polemiche sulla magrezza a tutti i costi oppure una lodevole iniziativa che vuole puntare davvero sull’accettazione di sé? Quali che siano gli scopi, il messaggio arriva forte e chiaro.

“Spero che SimplyBekini ispiri le donne ad amare se stesse” dice la Holliday presentando la collezione di bikini per ragazze in carne. A prescindere dalla taglia che si indossa, sentirsi a proprio agio in spiaggia e senza coltri di vestiti addosso deve diventare una priorità per ogni donna, sottraendosi alle logiche perverse della prova costume come un esame da superare e nel quale quasi sempre si è destinate a fallire.

Il fallimento dipende dall’atteggiamento che noi donne troppo spesso abbiamo nei confronti di questa prova nella quale a giudicarci (e bocciarci senza pietà) siamo proprio noi stesse, ancora prima di provare ad indossare veramente un costume e mettere piede sulla battigia. E come dice Tess:

“Non esiste alcun corpo perfetto e l’ostacolo più difficile da superare per una donna è se stessa. Non c’è da stupirsi considerando l’ideale di un corpo magro che i media ci propinano quotidianamente.”

Ma davvero è sempre colpa della pubblicità? O la pubblicità è solo un sintomo di convinzioni ben più radicate e difficili da estirpare?

campagna droptheplus

Campagna #DropThePlus: modella, non plus size

campagna #droptheplus

Le chiamano curvy oppure plus size e sono le modelle formose che non rispecchiano il canone di bellezza sottile dominante. Stefania Ferrario lancia la campagna #DropThePlus per dire basta e mettere uno stop a questa definizione riduttiva e fuorviante.

L’iniziativa della modella italo-australiana dalle forme generose ha chiesto al mondo della moda e della pubblicità di dire basta ai termini che distorcono il concetto di bellezza femminile e ghettizzano tutte le modelle che non indossano una taglia 38.

La Ferrario ha pubblicato sul suo account Instagram uno scatto che la ritrae con lo slogan I Am a Model sulla pancia con cui chiede a chiare lettere di essere definita solo una modella e non una modella plus size:

Sono una modella. Punto. Sfortunatamente nell’industria della moda se sei sopra una taglia 4 Usa sei considerata una Plus Size e così io sono spesso etichettata come una “modella Plus Size.

Cita anche l’attrice e conduttrice australiana Ajay Rochester che aveva già sottolineato come l’uso dei termini plus size possa essere pericoloso per la percezione del canone di bellezza a cui uniformarsi, soprattutto da parte delle giovanissime.

Se da una parte la moda ha risposto all’esigenza di linee di abbigliamento capaci di soddisfare le donne curvy, d’altro canto l’uso di termini di distinzione netta continuano a creare una differenza abissale nella percezione della bellezza, tra quella da considerare ideale e quella fuori misura.

La piccola rivoluzione che vuole iniziare Stefania Ferrario è fatta di parole e forse è il modo giusto per cominciare a porre il problema in maniera seria, perché non basta proporre una collezione moda – di solito distinta dalla collezione primaria – dedicata alle taglie 48 o portare ogni tanto in passerella una modella 42.

Bisogna prima di tutto accettare l’idea che le parole definiscono, e in parte addirittura creano, la nostra percezione del mondo. Cominciare da lì è il primo passo per cambiare atteggiamento e forma mentis. Poi possiamo finalmente sentirci in forma anche se portiamo una normalissima 44.