#PlusIsEqual, il corpo delle donne alla New York Fashion Week

#PlusIsEqual

Tutto è iniziato con un annuncio sul numero di Settembre di Vogue, poi si è trasformato rapidamente in un evento sociale da non perdere sotto l’hashtag #PlusIsEqual. Parliamo di una nuova campagna di sensibilizzazione sul corpo femminile che viene ancora percepito come sbagliato se non aderisce a canoni di bellezza molto rigidi quando non addirittura preoccupanti.

L’occasione è stata la settimana della moda di New York che ha visto una partecipazione massiccia all’hashtag. L’evento fashion del momento è stato sfruttato per lanciare un messaggio sempre molto dibattuto ma mai troppo sottolineato.

Lo slogan della campagna è stato “It’s Time For Change” cioè “Tempo di cambiamenti” e non voleva puntare esplicitamente sull’invito a scegliere modelle con misure plus-size, un invito ormai trito e comunque pressocché ignorato al di là dell’immediato tornaconto pubblicitario.

L’idea era più radicale e perciò più utile: accettare che il paradigma di bellezza non deve semplicemente cambiare ma diventare più inclusivo, accogliere l’uguaglianza tra le donne che portano taglie diverse.

L’iniziativa è partita da Lane Bryant e ha visto l’adesione di molte modelle come Candice Huffine, Ashley Graham, Precious Victoria Lee, Georgia Pratt, Justine Legault, Sabina Karlsson. Lo scopo era diffondere un messaggio che puntasse a far capire che tutte meritano di essere rappresentate equamente.

Si condanna la scelta di dare spazio a qualche modella curvy solo ogni tanto, si chiede di lasciare che in passerella – e nella pubblicità, nella comunicazione del corpo più in generale – entri la normalità quotidiana, sfaccettata e multiforme. Un’iniziativa lodevole e importante ma da quante orecchie sarà ascoltata davvero?

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