tendenza cina coltivare fiori tra i capelli

Dalla Cina la nuova moda: coltivare fiori tra i capelli

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Dalla Cina arriva una tendenza bislacca ma divertente: si tratta di fermacapelli con piccoli fiori o teneri germogli, in vendita praticamente ovunque a pochi spiccioli. L’illusione che crea il fermaglio è quella di coltivare fiori tra i capelli.

Come la tendenza sia nata resta tuttora un mistero ma come si sia diffusa è semplice da immaginare, lo street-style fa scuola in ogni angolo del mondo, che lo si chiami con l’altisonante terminologia della moda contemporanea o che si definisca semplicemente come un naturale processo di emulazione.

Le cifre in ogni caso sono sterminate come sterminato è il paese da cui arriva questo trend, per quanto al momento si sia diffuso com’è ovvio solo nelle aree più turistiche. Un dato su tutti che dia le proporzioni del fenomeno? La piattaforma di shopping online cinese Taobao ha già venduto più di un milione di fermagli con il germoglio.

Il fenomeno è stato rapidissimo e non passerà molto tempo prima che sbarchi anche sulle sponde occidentale, siamo pronti a scommetterci. Intanto un sociologo ha provato a spiegare il motivo di tanto successo. Si chiama Gao Xuanyang, dell’università Jiao Tong di Shanghai, e afferma che

“non soprende poi così tanto la rapida popolarità di questi fermagli in Cina, le persone ciclicamente sentono il bisogno di qualcosa di nuovo per arricchire la loro quotidianità, non ha importanza né da dove venga né cosa possa significare.”

Insomma, un senso non c’è ma cosa importa, in fondo? Non tutte le tendenze possono avere significati profondi che affondano le radici in motivazioni di ordine culturale, sociale o filosofico. Eppure noi ravvisiamo, forse ingenuamente, qualcosa che alla società moderna si lega a stretto filo. È la sensazione che il mondo ci sta sfuggendo di mano, che lo stiamo impoverendo e che siamo sempre più lontani dalla natura. Che sia questo il motivo per cui i giovani cinesi esibiscono tenere foglioline e delicate corolle tra le chiome? Chissà, però lo troviamo molto divertente.

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Tertio Millennio Film Fest, al via la diciannovesima edizione

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Sarà inaugurata domenica 25 ottobre 2015 la 19. edizione del Tertio Millennio Film Fest, rassegna della Fondazione Ente dello Spettacolo, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura, il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e le Comunità cattolica, protestante, ebraica e musulmana.

Concerto inaugurale

La XIX edizione del Festival sarà inaugurata dal Concerto Dialogo in musica, domenica 25 ottobre alle ore 18.00 alla Casa del Cinema a Villa Borghese, che avrà come protagonisti musicisti di diverse culture, proposti dalle Comunità religiose coinvolte. Presentato da Lorena Bianchetti (Giornalista e conduttrice di A Sua Immagine, Rai Uno), il concerto sarà un momento di incontro e condivisione di tradizioni e sonorità delle Comunità religiose, per un’occasione di festa e dialogo.

La rassegna

Più di 30 film tra anteprime, eventi speciali e incontri con gli autori compongono il programma della nuova edizione del Tertio Millennio Film Fest che sarà aperto lunedì 26 ottobre alle ore 20.30 alla Casa del Cinema dal film cinese Behemoth (Beixi moshou) di Zhao Liang, che per l’occasione interverrà alla proiezione. Il film rivelazione alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, si è aggiudicato il Premio SIGNIS. 

 Behemoth sarà preceduto dalla proiezione di Un mondo fragile (Land and Shade) di César Augusto Acevedo e dai cortometraggi Acqua, Cibo, Dio di Lia Beltrami e Marco Pisano, un progetto promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum.

 Appuntamenti

Martedì 27 ottobre alla Casa del Cinema, l’anteprima esclusiva di alcune immagini di Chiamatemi Francesco di Daniele Luchetti sulla vita di papa Francesco con la partecipazione del produttore Pietro Valsecchi (AD Taodue) e di Giorgio Grignaffini (Direttore Editoriale Taodue). 

Sempre martedì 27 ottobre al Cinema Trevi, si terrà la proiezione del film Sport, opera collettiva di registi israeliani e palestinesi. Alla proiezione sarà presente uno degli autori.

Seguirà la proiezione del film Loin des hommes di David Oelhoffen, in Concorso alla 71. Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, vincitore dei premi SIGNIS e INTERFILM, mai uscito in sala in Italia.

Mercoledì 28 ottobre, si terrà l’anteprima di Kreuzweg – Le stazioni della fede (Kreuzweg) di Dietrich Brüggemannfilm vincitore dell’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura e Premio della giuria ecumenica al 64. Festival di Berlino, in sala dal 29 ottobre. L’evento sarà preceduto dalla proiezione di Pitza e datteri di Fariborz Kamkari, alla presenza del regista e della produttrice Adriana Chiesa. 

Ancora mercoledì 28 ottobre al Cinema Trevi si terrà l’anteprima di Dio esiste e vive a Bruxelles (Le tout nouveau Testament) di Jaco Van Dormael, presentato alla 47. Quinzaine des Réalisateurs (Cannes, 2015) e candidato per il Belgio come Miglior Film in lingua straniera agli 88. Academy Awards | Oscar. 

Giovedì 29 ottobre, incontro con il regista iraniano Mohsen Makhmalbaf, Premio Robert Bresson 2015, che presenterà The Tenant, inedito in Italia, insieme al documentario Daddy’s School di cui il cineasta è il protagonista.

Evento speciale per il film cubano Condotta di Ernesto Daranas, sempre alla Casa del Cinema, mentre al Cinema Trevi si terrà la proiezione speciale di Hadji Sha, diretto da Zamani Esmati. 

Venerdì 30 ottobre si terrà l’incontro con Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, autori del documentario L’Infinita Fabbrica del Duomo, presentato alla 68. edizione del Festival del film Locarno, che per l’occasione mostreranno in anteprima i primi minuti del film.  A seguire la proiezione del cortometraggio Il Miracolo, prima produzione della divisione Factory della Fondazione Ente dello Spettacolo.

Come da tradizione, nell’ambito del Tertio Millennio Film Fest verranno assegnati gli RdC Awards, storici riconoscimenti della Fondazione Ente dello Spettacolo e della «Rivista del Cinematografo» attribuiti ogni anno a protagonisti del mondo del cinema, della televisione e della cultura. I premi – firmati Tiffany – saranno consegnati venerdì 30 ottobre ore 20.30 nel corso di una serata di gala, condotta da Fabio Falzone (Giornalista e critico cinematografico TV2000).

Sabato 31 ottobre la rassegna si chiuderà al Cinema Trevi con alcune proiezioni speciali e con l’incontro con gli autori di Permesso di soggiorno, Edoardo De Angelis, Guido Lombardi e Francesco Prisco, con le prime immagini del film in esclusiva.

Hello, il nuovo singolo di Adele diretto da Xavier Dolan

adele

She’s back! Oggi è online Hello, il video ufficiale del nuovo singolo di Adele. La cantante britannica torna senza deludere le aspettative dopo quattro lunghi anni dal grande successo di “21”. Hello è il primo singolo estratto da “25“, l’album in uscita il prossimo 20 Novembre. 

Ballata toccante, voce potente e storia struggente sono i punti di forza del nuovo brano. Un ritorno coerente impreziosito dalla collaborazione con il talentuoso regista canadese Xavier Dolan cui è stato affidata la direzione del video.

Buon ascolto!

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=YQHsXMglC9A]

Testo

[Verse 1] Hello, it’s me
I was wondering if after all these years
You’d like to meet, to go over
Everything
They say that time’s supposed to heal ya
But I ain’t done much healing

Hello, can you hear me?
I’m in California dreaming about who we used to be
When we were younger and free
I’ve forgotten how it felt before the world fell at our feet

[Pre-Chorus 1] There’s such a difference between us
And a million miles [Chorus] Hello from the other side
I must’ve called a thousand times to tell you
I’m sorry, for everything that I’ve done
But when I call you never seem to be home

Hello from the outside
At least I can say that I’ve tried to tell you
I’m sorry, for breaking your heart
But it don’t matter, it clearly doesn’t tear you apart anymore

[Verse 2] Hello, how are you?
It’s so typical of me to talk about myself
I’m sorry, I hope that you’re well
Did you ever make it out of that town
Where nothing ever happened? [Pre-Chorus 2] It’s no secret
That the both of us are running out of time [Chorus] Hello from the other side
I must’ve called a thousand times to tell you
I’m sorry, for everything that I’ve done
But when I call you never seem to be home

Hello from the outside
At least I can say that I’ve tried to tell you
I’m sorry, for breaking your heart
But it don’t matter, it clearly doesn’t tear you apart anymore

[Bridge] Ooooohh, anymore
Ooooohh, anymore
Ooooohh, anymore
Anymore [Chorus] Hello from the other side
I must’ve called a thousand times to tell you
I’m sorry, for everything that I’ve done
But when I call you never seem to be home

Hello from the outside
At least I can say that I’ve tried to tell you
I’m sorry, for breaking your heart
But it don’t matter, it clearly doesn’t tear you apart anymore

Foto | Video Hello

uomo perfetto

L’uomo perfetto è l’uomo normale, dice una pubblicità norvegese

uomo perfetto

Immaginate l’uomo perfetto: quante di voi hanno pensato al fusto con gli addominali scolpiti e due spalle capaci di sorreggervi nei momenti in cui avete bisogno di essere salvate dal principe azzurro? Probabilmente in tante.

Per smentire questa percezione dell’uomo perfetto, falsa almeno quanto l’idea del corpo femminile che deve stare in una taglia 38, l’azienda di abbigliamento norvegese Dressmann ha lanciato una insolita campagna pubblicitaria di biancheria intima maschile. Il fusto c’è, ma non solo lui.

Il brand ha immaginato di poter intervenire sulla percezione distorta che i media comunicano del corpo umano, maschile o femminile che sia. La parola “perfetto” è illusoria e pericolosa, dicono dalla direzione marketing del marchio che ha deciso di cambiare strategia e parlare alle persone comuni. Finalmente, aggiungiamo noi.

Anziché proporre il solito modello ideale, con la tartaruga al posto della pancia e non un filo di grasso intorno alla vita, Dressmann ha ridefinito l’idea di uomo perfetto sostituendola con quella di uomo e basta, moltiplicato per sette. Sette uomini tutti diversi, a rappresentare la diversità di ciascuno: giovani e meno giovani, con la barba, magri, muscolosi e sovrappeso. C’è posto per tutte le visioni.

Vidar Nilsen, che parla a nome del marchio, spiega che l’idea era quella di dire no allo stereotipo del modello dal fisico mozzafiato che si vede puntualmente nelle campagne pubblicitarie di intimo maschile ma che corrisponde ad una porzione minima della clientela reale. In definitiva, non è che il contrappunto all’ideale femminile che domina l’immaginario collettivo di questa epoca e che corrisponde di rado alla realtà quotidiana.

“Come molto altri marchi, anche noi ci siamo persi seguendo gli ideali dell’industria della moda – ha detto Nilsen – Adesso vogliamo ritrovare la nostra via, tornare a rivolgerci alle persone, tornare alla realtà e ai noi stessi.”

La distorsione dell’immagine del corpo per mano della pubblicità è una questione che agita la società dei nostri giorni ed è un problema all’ordine del giorno soprattutto per ciò che riguarda la percezione del corpo femminile, spesso mercificato e altrettanto spesso costretto dentro canoni rigidi e inarrivabili. Basta cambiare il punto di osservazione e vediamo accadere lo stesso in ambito maschile. Finché qualcuno non cerca di cambiare le cose, come sta facendo Dressmann.

Il legame tra vaccini e autismo c’è o non c’è?

vaccinazioni

Tra le paure maggiori dei genitori che devono scegliere se vaccinare i figli c’è il presupposto legame tra i vaccini stessi e l’insorgenza dell’autismo. Se ne parla da anni ma c’è anche chi sostiene che quella del legame tra vaccini e autismo sia una delle più grandi bufale architettate nel tempo. 

amnesty contro le spose bambine

Amnesty contro le spose bambine

amnesty contro le spose bambine

Amnesty International Italia lancia la nuova campagna contro le spose bambine per protestare contro i matrimoni precoci e forzati a cui sono obbligate le giovanissime donne, negando loro l’infanzia, in molti paesi del mondo.

Ogni anno, secondo una stima del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, sono 13 milioni e mezzo le ragazze costrette a prendere marito prima dei 18 anni. Gli uomini sono sempre molto più vecchi di loro. A 37.000 bambine al giorno – un dato spaventoso – viene negato il diritto ad essere tali, divenendo spose e spesso madri loro malgrado.

Per dire basta e proteggere le bambine dai matrimoni forzati e dalla violenza che ne deriva, Amnesty ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi partita il 18 Ottobre e attiva fino al prossimo 1 Novembre.

Il margine di intervento in questi caso è molto limitato, perché le bambine vengono isolate e perdono ogni libertà, allontanate come sono da famiglia, amici e qualunque sostegno sociale (in molti casi del tutto inesistente) e dunque soggette ad ogni genere di violenza e abusi. Molte di loro restano incinte e partoriscono quando sono ancora soltanto bambine.

Tra i personaggi pubblici che sostengono la campagna ci sono Antonella Elia, Chiara Galiazzo, Giovanna Gra, Dacia Maraini, Simona Marchini, Veronica Pivetti, Marina Rei e Sveva Sagramola. Attraverso testimonial importanti e un impegno che deve essere di tutti si tenta di portare alla luce un problema che ha forti radici nella povertà e nell’arretratezza culturale, da cui è difficile emanciparsi. Accrescendo l’attenzione del mondo sul problema, si tenterà quindi di richiamare anche l’attenzione dei governi dei paesi in cui la pratica è comunemente accettata affinché vengano prese le idonee misure per eliminarla.

Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite è attivo dal Luglio scorso in questa battaglia per l’eliminazione dei matrimoni precoci e forzati e ha emamanto una Risoluzione che invita i governi e le società a monitorare e impedire questo fenomeno. Ma non è sufficiente e basta sentire le storie delle ragazze costrette a sposarsi da bambine per capire che c’è ancora molta strada da percorrere.

In moltissimi casi le donne intervistate, in ogni angolo del mondo dove la pratica del matrimonio precoce è diffusa, hanno dichiarato di essere state contrarie alle nozze e di aver subito violenza e abusi da parte degli uomini che le considerano una proprietà, che si tratti dei loro padri o dei loro mariti. Le famiglie accettano queste pratiche e si rifiutano di fornire aiuto alle figlie, che non di rado vengono letteralmente vendute al marito.

In Yemen vengono concesse in sposa bambine di appena 8 anni. Le ragazzine siriane rifugiate in Giordania vengono spesso date in sposa a giordani che visitano il campo rifugiati di Zaatari in cerca di bambine da sposare.

Anche in Iran le donne sono puntualmente vittime di abusi perché considerate subalterne rispetto agli uomini in materia di matrimonio, divorzio e custodia dei figli. L’età legale per il matrimonio è di 13 anni ma possono essere concesse in sposa anche a età inferiori, se il tribunale concede un permesso, cosa che accade spesso. Anche in Burkina Faso la situazione è simile, le ragazze si sposano a 11 anni con uomini che hanno da 30 a 50 anni più di loro.

E se il Mahgreb sta via via facendo qualche passo avanti in questo senso, non è così nelle zone meridionali dell’Asia dove il 46% delle ragazze è costretto sposarsi prima dei 18 anni. Il Bangladesh è il paese che, secondo l’Unicef, ha il più alto tasso di matrimoni di bambine sotto i 15 anni. In Afghanistan, addirittura, dati del 2004 hanno rivelato che il 57% delle donne intervistate si era sposata prima dei 16 anni e in qualche caso a 9 anni.

Photo | Thinkstock

Perché le cose tenere ci fanno diventare aggressive

le cose tenere ci fanno diventare aggressive

Vi siete mai domandate come mai quando vedete qualcosa di molto tenero vi viene voglia di strizzarlo fino a fargli male? Ce lo spiega la scienza, che ha scoperto il motivo per cui tenerezza e aggressività vanno spesso a braccetto.

La scena è quella che sperimentiamo spesso in prima persona: un animaletto soffice e buffo, le guanciotte morbide di un bambino che ci sorride, la dolcezza di un oggetto che ci fa esclamare “che carino!” (o, a seconda delle latitudini, kawaii o cute e via discorrendo). Perché ci fa tanta tenerezza da poterlo persino farlo a pezzi?

Vi sarà capitato di sentire, o magari di dire personalmente, frasi del tipo “è così bellino che me lo mangerei” oppure “è così morbido che ho voglia di strizzarlo da morire.” Ebbene, per tutto questo c’è un fondamento scientifico, non sono solo modi di dire per enfatizzare a parole una sensazione.

Una ricerca condotta dalla Yale University ha esplorato questo fenomemo pubblicando i risultati sulla rivista scientifica Psychological Science. L’esperimento ha analizzato la reazione delle persone ad una serie di stimoli ad alto tasso di tenerezza.

Lo studio ha rivelato che le persone che hanno reazioni estremamente positive davanti a foto di bambini piccoli mostrano sul volto espressioni molto aggressive. Le stesse reazioni aggressive si manifestano nel comportamento violento quando osservano foto di cuccioli di animali.

Oriana Aragon, una delle scienziate coinvolte nel progetto, ha spiegato che per molte persone è un fatto comune esprimere con emozioni contrastanti quello che provano: per esempio piangere di gioia, ridere quando si è nervosi o spaventati, oppure – e torniamo a noi – diventare aggressivi per colpa di una immensa tenerezza.

Queste reazioni sono indispensabili per mantenere l’equilibrio delle funzioni emotive, bilanciando con un’emozione opposta quella che in uno specifico momento sovrasta tutte le altre. Attenzione solo a cosa, o a chi, vi trovate ad avere per le mani quando vi capita di sentirvi sopraffatte da un impeto di grande tenerezza.

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Bill Murray e Sofia Coppola per uno show natalizio

billmurray

Bill Murray, la leggenda vivente di Hollywood, sarà l’indiscusso protagonista delle vacanze natalizie. È uscito, infatti, il trailer di A Very Murray Christmas, lo speciale natalizio di Bill Murray per Netflix.

Riguardo lo show si sa ancora poco. Scritto e diretto da Sofia Coppola (che ha già collaborato con Murray in Lost in Translation), è stato descritto come «un omaggio ai programmi di varietà classici, con Bill Murray che interpreta se stesso e che teme che nessuno si presenti al suo show televisivo a causa di una tempesta di neve che ha colpito New York. Gli ospiti però, con motivazione e qualche colpo di fortuna, arrivano al Carlyle hotel per aiutarlo, e ballano e cantano nello spirito natalizio».

Tra i grandi ospiti dello show, troveremo George Clooney, Amy Poehler, Chris Rock, Maya Rudolph, Jason Schwartzman e Miley Cyrus.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=rf_dgbBK25o]