La mamma può scoprire se il figlio si droga?

Antonio Reppucci, un nome che fino a qualche giorno non ci avrebbe suggerito alcuna associazione. Oggi, invece, Antonio Reppucci è l’origine di una polemica legata alla capacità delle mamme di accorgersi che il proprio figlio si droga.

Pasolini Roma, una mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma

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Pier Paolo Pasolini è considerato da tutti uno degli artisti ed intellettuali italiani più importanti di sempre, e simbolo del Novecento.

Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ha allestito la mostra Pasolini Roma prevista dal 15 aprile al 20 luglio, una vera e propria celebrazione dell’artista e del suo rapporto controverso con la città di Roma, fonte di ispirazione per tutta la sua vita.

La mostra a cura di Gianni Borgna, Jordi Balló, Alain Bergala, e presente anche a Parigi e Barcellona, è tra quelle che considero mostre difficili. Purtroppo, la Vita di Pasolini è stata costellata di vicende e avvenimenti spiacevoli che hanno tormentato l’artista durante tutta la sua esistenza. Nei suoi confronti  si è verificato un vero e proprio accanimento da parte di tutti i poteri forti. Basti pensare alle 34 denunce esposte contro di lui o l’epilogo più triste e ancora avvolto da mistero: la sua morte sulla spiaggia di Ostia quel 2 novembre 1975.

Così i tre curatori hanno diviso l’allestimento in sei sezioni secondo un ordine cronologico, che corrispondono a sei fasi della sua vita: l’ arrivo a Roma con la madre e la malattia del padre, l’ omosessualità, gli amici, i film e libri, le persecuzioni mediatiche e la morte. Le 6 sezioni richiedono del tempo, ed è giusto che vi prepariate a questo. E’ una mostra difficile ma anche lunga perché ricca di documenti (in italiano e in inglese) che richiedono pazienza ed attenzione. Se pensate di visitarla e sorvolare su qualche lettera o installazione multimediale per correre alla mostra del National Geographic (compresa nel prezzo del biglietto) commettete un grande errore. In Pasolini Roma è tutto essenziale per comprendere la profondità e la lungimiranza del pensiero di questo grande artista, il Leonardo del Novecento: le confessioni agli amici, le perplessità verso gli editori, il dolore per i numerosi attacchi dei poteri e il grande amore verso Ninetto Davoli.

La mostra è una guida multimediale alla scoperta di un grande Artista e Uomo. Allo stesso tempo è una mostra difficile, come vi dicevo, perché vi riconoscerete in quelle parole, in quei dolori e in quell’amore così universali che soltanto Pasolini era riuscito svelare, e che gli costarono la sua stessa Vita.

Foto: dietrolequinteonline.it , romadaleggere.it.

Inno dei mondiali 2014? Convince solo JLo

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È ufficialmente iniziato il Campionato Mondiale di Calcio 2014.  Quest’anno è toccato al Brasile e come ogni edizione che si rispetti è arrivata l’esibizione della colonna sonora durante la cerimonia d’apertura.

Sudafrica 2010 era stato l’anno del Waka Waka di Shakira, un tormentone che ci siamo portati dietro anche dopo l’estate. Brasile 2014 ha affidato questo importante compito musicale a ben tre cantanti: Pitbull, Claudia Leitte e Jennifer Lopez che hanno inciso la loro We are One (Ole Ola).

Pioggia di critiche per il brano dai giornali di tutto il mondo: per alcuni troppo noioso, per altri poco originale e per altri ancora poco armonioso visto le forti differenze vocali dei tre artisti.

Sicuramente è un brano estivo ma che non ha molte pretese. Sicuramente è difficile ottenere l’unanimità dei consensi senza una coreografia e un ritornello originale, come era stato per Shakira quattro anni prima. In pratica, la canzone c’è ma non convince la sua unione a quest’evento sportivo, il più importante di sempre.

Quello che convince, però, è lei: la regina JLO, che fino a qualche anno fa chiamavamo “Jenny from the Block”.  Infatti, durante la cerimonia d’apertura avvenuta lo scorso 12 giugno, l’esibizione degli artisti è stata fortemente mortificata dal playback e dalla base troppo alta. Convinceva solo Jennifer Lopez che, con i suoi 45 anni solo anagrafici, esultava e ballava come in uno dei suoi primi video (penso a If you had my love o Let’s get Loud) con un mini abito verde smeraldo.

Noi saremo sempre dalla parte di JLO per la sua energia, la sua bellezza e il suo indiscutibile carisma.

Foto: stylosophy.it

Settimana mondiale del luogo comune, dalle mamme al sesso è gara su Facebook

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I Social Network sono l’emblema della prevedibilità e dell’essere stereotipati. Certo le eccezioni alla regola esistono sempre, ma il più delle volte leggiamo proprio ciò che chiunque si potrebbe aspettare durante un giorno di pioggia, una partita dei mondiali, il risultato delle elezioni o la finale di Miss Italia. Qualcuno ha pensato bene di raccogliere tutte le banalità che possano esistere all’interno di un unico grande contenitore, creando un vero e proprio evento dedicato ai luoghi comuni.

Superare la prova costume con la tecnologia, 3 app per il fitness

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L’estate è alle porte, tra una settimana ci troveremo ufficialmente catapultati nella bella stagione anche se il caldo afoso degli ultimi giorni ci ha già regalato un assaggio di ciò che vivremo. Se la prova costume vi spaventa e non l’avete ancora affrontata con il giusto spirito, 3 app per il vostro iphone potranno aiutarvi a recuperare la forma fisica.

Instagram, metterci la faccia aumenta la popolarità

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Selfie è stata eletta parola dell’anno, potranno piacere o meno, ma questi autoscatti sono ormai entrati a far parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Li utilizziamo per immortalare un momento speciale, in viaggio con amici o semplicemente per far vedere ai nostri followers un nuovo colore di rossetto. Oggi uno studio del Georgia Institute of Technology  in collaborazione con Yahoo ha dimostrato che su Instagram le foto dei visi sono le più popolari!

Reclog, il social network parlante

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Siamo sempre più “social” e difficilmente riusciamo a separarci dai nostri smartphone. Scriviamo i nostri pensieri su Twitter, condividiamo le vicende delle nostre vite su Facebook ed immortaliamo il mondo che ci circonda su Instagram. Quello che non avevamo ancora fatto era però registrare la nostra voce e divulgarla sul web. Oggi con Reclog anche questo piccolo passo è stato compiuto.