La rivoluzione ginecologica del parto con etichetta

Le etichette sono: la verde per il parti fisiologico, l’arancione per quelli un po’ complicati e la rossa per i casi più critici. Dal primo ottobre questa piccola rivoluzione del parto con etichetta, sarà adottata dall’ospedale di Belluno. Nella pratica i parti fisiologici senza complicazioni saranno seguiti fin dall’inizio soltanto dall’ostetrica.

parto cesareo

Il personale medico bellunese, dopo un periodo di formazione e affiancamento nelle strutture emiliane e e toscane che già adottano questa metodologia, adesso è pronto per attuare questa piccola rivoluzione.

Il direttore dell’unità operativa di ginecologia ed ostetricia, Antonino Lo Re, ha precisato che il metodo delle etichette ha consentito di diminuire il numero dei parti cesarei che se nel 2009 erano il 35 per cento del totale, adesso sono il 24% del totale. La rivoluzione ginecologica ha fatto salire anche l’apprezzamento per l’ospedale ed è infatti cresciuto il numero delle pazienti che decidono di curarsi a Belluno piuttosto che in altri ospedali.

Questa “competizione” tra strutture ospedaliere non è molto interessante perché si parla comunque di numeri molto piccoli. Più interessante la classificazione delle gravidanze: quella a basso rischio, in genere sono 85 su 100, con l’etichetta verde; quella di media criticità e quella rischiosa.

La distinzione viene effettuata già a partire dal primo trimestre di gravidanza per capire se anche la gestazione è tranquilla. È in questo momento che alla paziente è assegnata un’ostetrica che effettuerà una visita ogni 40 giorni, facendo seguire alla visita un colloquio con la futura mamma.

Questa procedura è valida per le gravidanze verdi ma se si cambia livello allora interviene il medico. Il protocollo in questione è stato già provato in via sperimentale da gennaio a settembre per 400 parti. E voi mamme come valutate la vostra gravidanza e poi il parto? Che etichetta pensate di assegnarvi?

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