Pussy Bow, un’artista crea foulard con la sua vagina

pussy bow

Pussy Bow è il nome del bizzarro progetto di Christen Clifford, un’artista dai toni spesso provocatori, femminista convinta nonché scrittrice che ha a cuore le questioni femminili e non manca di farle presenti in ogni sua produzione. Lo fa anche in questo caso e in un modo davvero inaspettato.

In definitiva si tratta solo di foulard ma è la stampa a fare la differenza, insieme al concept che sta dietro. La Clifford ha pensato bene di trasformare un innocuo accessorio moda in un’azione di provocazione femminista stampando sulla seta rosa la sua vagina. Poi ha spiegato in un’intervista:

“Sono cresciuta vergognandomi del mio corpo e della mia sessualità e voglio che non succeda a nessun’altra. La vergogna ti fa sentire come se fossi sbagliato. Generazioni di donne sono cresciute con questo sentimento e molte altre artiste prima di me hanno cercato di combatterlo.”

I temi relativi al corpo femminile e alla sua percezione sociale, ai diritti che una donna ha su di esso ma anche alla violenza, allo stupro, alle mestruazioni e alla sessualità in ogni aspetto non sono spesso affrontati dall’arte, salvo nei casi di un’arte provocatoria e militante com’è quella della Clifford.

Più spesso il corpo della donna e le tematiche citate sono oggetto di sfruttamento da parte della pubblicità o, quando va meglio, di campagne di sensibilizzazione che non sempre hanno la forza dirompente di una provocazione artistica.

Perciò Christen Clifford ha lanciato il suo progetto insieme ad una compagnia di danza in un hotel di New York con una performance dal vivo. Durante questa esibizione ha utilizzato un vibratore con videocamera interna wireless (si chiama Siime Eye) e ha proiettato immagini dell’interno della sua vagina sui muri dell’albergo, trasmettendo contemporaneamente in diretta su Periscope. Le stesse immagini sono stampate sulle sue sciarpe, un modello sottile, che si porta annodato al collo e in inglese si chiama per l’appunto pussycat bow, o pussy bow.

Photo | Tumblr

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