I contraccettivi aumentano il rischio di embolia nelle donne?

Avere un figlio è la cosa più bella del mondo, è vero. Soprattutto se questo figlio arriva nel momento in cui la mamma e la coppia è in grado di accoglierlo. È vero, è un po’ come mettere un freno all’imprevedibilità della vita, ma oggi come oggi bisogna tenere in considerazione numerose variabili e sarebbe ipocrita non considerare anche la capacità di “tirare su” economicamente ed educativamente un bambino.

Per questo, anche per questo, si ricorre ai contraccettivi che possono essere i preservativi per l’uomo e la pillola per la donna (esiste anche il preservativo femminile eh?). Molte donne, infatti, pur conoscendo i rischi della pillola che non si riducono all’aumento della ritenzione idrica (quello è il meno che possa capitare), prendono la pillola.

Tra i rischi collegati a questo contraccettivo c’è il rischio trombo-embolico naturale di base. Senza la pillola non è che questo rischio sia pari a zero, anzi, aumenta con l’età, ma con la pillola la circolazione potrebbe non essere più la stessa. Il PRAC, però, il Pharmacovigilance Risk Assessment Committee, dopo la revisione dei dati sul rischio trombo-embolico legato alla pillola, spiega che “i benefici dei contraccettivi orali combinati superano ancora i rischi”.

Il beneficio è evitare la gravidanza, il rischio è avere un embolia. Per questo motivo le donne che prendono la pillola e non hanno problemi, possono tranquillamente continuare a prenderla, anzi, meglio non interrompere cedendo agli allarmismi.

Le altre donne, però, prima di arrivare a conclusioni affrettate, riflettano sul loro stile di vita: il fumo, il sovrappeso e l’obesità, la vita sedentaria, sono tutte cose che aumentano il rischio di embolia nelle donne anche giovani di 25 anni. In realtà i medici parlano anche dei benefici di lungo periodo della pillola, come la prevenzione sul tumore dell’ovaio, dell’endometrio e del colon.

E voi mamme, avete mai avuto problemi con la pillola? Usate questo o altri contraccettivi? Pensate sia giusto parlare di beneficio in relazione al non avere una gravidanza?