Fabrizio Corona scrive a Barbara D’Urso: pace fatta

Barbara D'Urso

Barbara D’Urso si occupa di numerosi casi di cronaca, non se ne perde uno soprattutto se l’ascolto è assicurato ed era impossibile che non riuscisse ad accaparrarsi anche il caso Corona.

Di lui ne hanno parlato tutti, Adriano Celentano e Marco Travaglio si sono uniti all’appello della madre, Gabriella Corona, per chiedere la grazia al Presidente della Repubblica, fino a pochi giorni fa Giorgio Napolitano. Ma Barbara D’Urso non aveva un buon rapporto con Fabrizio Corona e aveva preferito non toccare l’argomento, fin quando non ha ricevuto l’assist dall’ex re dei  paparazzi.

Dal carcere è arrivata una lettera per lei, piena di scuse per il suo comportamento e alla fine la D’Urso, che ama tutti e tutti perdona, ha deciso che sì, era il momento di deporre le armi e ha ospitato pure Gabriella Corona in studio, promettendo di fare del suo meglio per aiutare Fabrizio. E nella lettera lui ha scritto:

Oggi sono finalmente me stesso, quel Fabrizio che pochi conoscono e che forse io stesso in parte rifiutavo. Ho intrapreso un percorso di analisi e critica dei miei comportamenti, anche della stupida battaglia che per troppo tempo ho combattuto contro di te. […] Il mio è un momento delicato, ti seguo sempre e forse ho capito più di te in questi due anni vedendoti in tv che quando eravamo amici e ci volevamo bene. Perché ci siamo voluti bene. Per i miei sostenitori una lettera di scuse sarebbe una sconfitta, direbbero ‘Guarda com’è ridotto Corona, che chiede aiuto alla d’Urso’. […] La verità – prosegue Corona nella sua lettera – è che sono diventato me stesso e in quella trasmissione in cui intervistavi la mia ex moglie ho visto nei tuoi occhi la delicatezza e il rispetto. Per me, per i miei cari, per mio figlio. Ti chiedo scusa perché con te ho sbagliato per primo, perché ho superato con te un limite che non andava superato. Perché sei una donna, una mamma, una che si è fatta da sola (…) La passione è una questione di sangue, non si compra e non si eredita, e noi ce l’abbiamo. Mi piacerebbe tornare a volerti bene e ad essere voluto bene.

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