Difendere i figli sempre, mamme eroine o vittime?

La riflessione, è evidente, nasce dai fatti di Napoli: tre ragazzi di 24 anni hanno seviziato un ragazzo di 14 anni perché grasso con la pistola ad aria compressa di un autolavaggio riducendolo in fin di vita. I parenti dell’aggressore, davanti alle telecamere, lo difendono a spada tratta dicendo che in fondo “era soltanto un gioco”, “non si sono resi conto di quello che facevano”.

Poi si scopre che l’aggressore, quello fermato con l’accusa di tentato omicidio (gli altri sono stati soltanto aiutanti), è padre. Ma non è la sua genitorialità a lasciare perplessi, in fondo a mettere al mondo un bambino sono capaci tutti. Quello che lascia perplessi è l’ostinazione dei parenti e in particolar modo delle madri degli aggressori a difendere a spada tratta i loro ragazzi, colpevoli di un tentato omicidio. Non proprio uno scherzo. Cosa scatta nella madre che vede il figlio sotto i riflettori e poi alla gogna, mediatica e non solo?

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Me lo sono chiesto cercando una spiegazione psicologica a questo atteggiamento. Ho notato che è un dubbio condiviso da tante mamme e tanti papà che si chiedono come reagirebbero davanti ad un figlio omicida. Se ne parla in numerosi forum allargando il discorso alla difesa dei bambini in generale, dai coetanei, dal sistema e via dicendo.

A questo punto vanno fatte le opportune distinzioni: quelle tra le mamme eroine e le mamme vittime. Le mamme eroine sono quelle che entrano nel disagio dei loro figli, magari in punta di piedi, o irrompendo in una routine marcia e si assumo oneri ed onore di tirarli fuori dai guai. Queste mamme eroine sono quelle che difendono i figli dalla droga, dal bullismo, dai fallimenti di ogni tipo.

Poi ci sono le mamme vittime, quelle che subiscono l’aggressività dei figli che non sono più in grado di educare o gestire. Sembrano eroine ma sono soltanto martiri consapevoli e impotenti di fronte a problemi che non sanno vedere o che non hanno mai voluto considerare. In questo caso ad avallare la tesi dei genitori-vittime ci sono anche le statistiche che raccontano di figli, in genere maschi che abitano a casa con i genitori e che indirizzano la loro violenza su di loro ma soprattutto sulla madre.

Queste donne vittime, queste madri succubi dei figli, che probabilmente sono state isolate dai famigliari stanchi dei soprusi, come dovrebbero reagire se non difendendo a spada tratta il loro carnefice, che poi è anche l’ultima cosa che gli resta? Che ne pensate? Come vi comportereste scoprendo di avere un figlio delinquente? Che tipo di mamme siete?

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