Congedo mestruale, dall’Asia all’Europa. Quando in Italia?

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Il congedo mestruale è una realtà in moltissimi paesi asiatici e adesso è stato introdotto anche in Europa da un’azienda di Bristol, peccato che per il momento in Italia non si prenda nemmeno in considerazione l’idea di concedere alle donne con il ciclo di starsene a casa in “quei giorni lì”. 

Congedo mestruale, perché dovrebbe essere concesso?

È facile intuire che siamo di fronte ad una legge creata ad hoc per le donne che non può avere un corrispettivo per l’universo dei lavoratori. In pratica si tratta di un congedo che consente alle donne che soffrono di dismenorrea, di restare a casa nei giorni in cui i dolori mestruali sono più intensi. Al di là dei crampi e dei dolori acuti, già sufficienti a giustificare il congedo, le ricerche fanno presente che le donne sono più irritabili e meno produttive.

Un’azienda di Bristol – pronta ad introdurre nel suo regolamento interno il congedo mestruale, ha spiegato che la dismenorrea impedisce alle donne di svolgere al meglio l’attività lavorativa, mentre a ciclo finito, le stesse donne son tre volte più produttive. L’azienda di Bristol che ha manifestato la sua attenzione alle donne lavoratrici è la Coexist guidata da una donna, Bex Baxter che ha spiegato come molte delle donne in azienda, per imbarazzo e senso di colpa, tendono a mettersi in malattia per dismenorrea.

In Asia il congedo mestruale è una realtà

Anche se l’iniziativa della Coexist ci appare molto innovativa e all’avanguardia, bisogna considerare che in Asia il congedo mestruale è una realtà: in Giappone alcune aziende lo hanno introdotto nel 1947 e soltanto un anno dopo questa pratica è stata introdotta in Indonesia. Più recente l’adozione del congedo mestruale a Taiwan e in Sud Corea dove è stato introdotto rispettivamente nel 2013 e nel 2001. Bisogna ricordare che a livello internazionale anche la Nike dal 2007 prevede l’astensione dal lavoro nei giorni del ciclo mestruale. Forse perché ha molti stabilimenti in Asia?

E in Italia si parla di congedo mestruale?

Più della domanda relativa alla Nike è importante chiedersi se arriverà anche nel nostro Paese un congedo mestruale. Il dibattito era accesissimo due anni fa. Oggi pur sapendo che le donne che soffrono di dismenorrea sono tra il 60 e il 90 per cento e che per questo motivo si registrano alti tassi di assenteismo sia a scuola per le ragazze (dal 5% al 15%) che a lavoro per le donne (dal 13% al 51%), nessuna azienda si è fatta promotrice del congedo mestruale aziendale.

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