samantha cristoforetti

Samantha Cristoforetti è il modello delle nuove trentenni

samantha cristoforetti

È l’astronauta Samantha Cristoforetti il modello delle nuove trentenni secondo un’indagine promossa da Vitasnella per celebrare i suoi 30 anni. L’azienda ha chiesto alle trentenni di ieri, di oggi e di domani come percepiscono il mondo e se stesse per evidenziare come è cambiata questa percezione nel corso del tempo e quali a quali modelli si ispirano.

In testa alla classifica svetta l’astronauta impegnata nella missione Futura a bordo della stazione spaziale internazionale. È vista come simbolo di determinazione, forza, capacità di confrontarsi con gli ostacoli dell’essere donna e di essere avventurosa e innovativa. Le giovanissime non ancora trentenni, con un’età compresa tra i 15 e i 29 anni, individuano in Samantha il loro modello di donna ideale.

Solo a seguire, ben distaccate e a pari merito, vengono nominate Emma Marrone, Ilay Blasi e Licia Troisi mentre Belen Rodriguez finisce decima. È significativo (e anche molto confortante) che il personaggio pubblico visto come un modello a cui aspirare non sia una showgirl, un’attrice, una cantante o una fashion blogger ma una donna che ha fatto strada nel mondo della scienza e che ha superato tutti i limiti – anche geografici, arrivando addirittura nello spazio. Ci fa ben sperare riguardo alle nuove generazioni che sembrano sapere bene cosa vogliono e soprattutto chi voglio essere.

Avventurose e determinate sì, ma senza rinunciare al romanticismo. Le future trentenni sognano ancora un compagno al proprio fianco e il grande amore, un matrimonio e dei figli, un lavoro stabile. Con piccolissime variazioni di percentuale, sono gli stessi sogni delle trentenni di ieri e di quelle di oggi.

Curiose relativamente al resto della lista di modelli da imitare? Eccola qua, con tanto di illuminanti e impressionanti percentuali:

  • Samantha Cristoforetti 34%
  • Emma Marrone 7%
  • Ilary Blasi 7%
  • Licia Troisi 7%
  • Federica Pellegrini 6%
  • Maria Elena Boschi 5%
  • Cristiana Capotondi 4%
  • Chiara Maci 4%
  • Flavia Pennetta 3%
  • Belen Rodriguez 3%
ItWasNeverADress

#ItWasNeverADress, il simbolo della donna non è un vestito

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I supereroi, si sa, al di fuori degli orari di servizio conducono una vita quotidiana del tutto normale si mimetizzano e si confondono con tutti noi. Il paragone non è poi così azzardato se parliamo di donne ,che spesso dei supereroi hanno la tempraperc se non la missione. Scoprire che il simbolo della donna non è mai stato un vestito ma un mantello da supereroe non ci può stupire più di tanto.

L’ironia è d’obbligo, naturalmente, e ci fa sorridere l’idea dell’azienda di software Axosoft che però ha uno scopo molto serio dietro la forma divertente. L’obiettivo è stimolare un dibattito sulla discriminazione di genere, soprattutto nel mondo del lavoro che riguarda i settori Steam, cioè scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica.

Il punto di partenza è l’immagine femminile stilizzata e universalmente adottata come simbolo della donna. Ebbene, quello che sembrava un abito nasconde un segreto che finalmente è stato svelato, cioè un mantello da supereroe. La creativa Tania Katan racconta:

“Aggiungendo appena tre linee abbiamo rivelato una donna completamente nuova, il cambio di prospettiva è stato molto profondo. Abbiamo scoperto che quel simbolo racchiudeva in sé il vero significato di cosa vuol dire essere donna oggi.”

Spesso è proprio vero che basta cambiare punto di vista per scoprire una prospettiva completamente diversa, nuova e interessante. Ancora più efficace è farlo con un pizzico di ironia che offre il miglior punto di partenza per una riflessione niente affatto superficiale.

Nasce così la campagna virale #ItWasNeverADress che invita le donne a raccontare la propria storia e la percezione del mondo intorno a sé in quanto donna che vive la sua quotidianità in un determinato ambiente.

immagine della donna nella comunicazione

L’immagine femminile nella comunicazione in mostra a Bologna

immagine femminile nella comunicazione

“L’immagine femminile nel mondo della comunicazione” è il titolo di una affascinante mostra che racconta la figura della donna attraverso cartoline, pubblicità e grafica del primo Novecento. Al centro della mostra c’è la collezione di cartoline d’epoca di Attilio Montorsi che saranno esposte a Bologna per raccontare come si è evoluta nell’arco del tempo la percezione della donna nell’arte della comunicazione.

Gli argomenti sono i più diversi e si va dalla pubblicità di un vino a quella di una località turistica passando per prodotti per la bellezza e la salute, la moda, l’alimentazione ma anche i grandi ideali patriottici. Ogni aspetto della vita quotidiana e sociale è stato ingentilito dalla presenza femminile che attraverso i decenni è cambiata radicalmente. L’immagine femminile nella comunicazione del primo Novecento è però sempre poetica e idealizzata.

Le immagini, oltre a raccontare uno spaccato della società del loro tempo, suggeriscono anche una riflessione su quanto sia cambiato il ruolo sociale della donna, da personaggio ideale – quando rappresenta la Patria, quando rappresenta la madre – a immagine sempre più frizzante, reale e calata in un mondo che via via le concede più spazio per trasformarla però ben presto in strumento sfacciatamente pubblicitario.

I disegni sono tuttavia sempre garbati, mai offensivi nei confronti della donna persino quando è ritratta in contesti molto domestici e socialmente ristretti o in déshabillé. Molto spesso le immagini sono vere e proprie opere d’arte grafica di pregio da cui manca ogni eccesso nello sfruttamento del corpo femminile che osserviamo nella pubblicità odierna, talvolta volgare.

La mostra sarà aperta da sabato 25 a lunedì 27 Aprile negli spazi dell’Atelier Cavallo Spose in via Rizzoli 7 a Bologna.

donne piu influenti del mondo

Le 40 donne più influenti del mondo secondo il Times

donne piu influenti del mondo

Come ogni anno il Time svela la lista delle 100 persone più influenti del pianeta e naturalmente siamo subito curiosi di scoprire chi sono le donne incluse nell’elenco più atteso della primavera. Quest’anno sono 40 le donne più influenti del mondo. Ci sono importanti conferme ma c’è anche qualche presenza che ci stupisce un po’ e naturalmente alcune grandi assenze ma le qualità della lista stessa impongono una selezione.

L’elenco è stato suddiviso in 5 sezioni chiamate Titans, Pioneers, Artists, Leaders e Icons. Le donne prevalgono nelle categorie Pioneers e Icons, sono la metà esatta in Artists e in decisa minoranza tra i Leaders, solo 8 donne su 31 persone. Sul totale, solo 3 sono le donne di colore. Dati che fanno riflettere.

Ci piace molto, ed è una conferma attesa, la presenza di Emma Watson che lo scorso anno ha tenuto un magnifico discorso sul femminismo alle Nazioni Unite. Ci sono anche Emmanuelle Charpentier and Jennifer Doudna, genetiste che con le loro ricerche portano avanti il progresso medico. Non manca Hillary Clinton, che corre per la presidenza degli Stati Uniti, e c’è pure Angela Merkel che con la sua condotta politica, positiva o negativa che si giudichi, tiene in mano le sorti dell’Europa.

Sorpresa per la presenza di Kim Kardashian di cui risulta difficile individuare il merito ma è indubbio che la sovraesposizione mediatica abbia influito. Così anche nel caso di altre icone pop dello spettacolo come Taylor Swift, Reese Whiterspoon e Julianne Moore per non dire di Marie Kondo, l’autrice del libro Il magico potere del riordino che ci ha convinte di poter gestire il caos nelle nostre case e nelle nostre vite.

Spiccano su tutte però le attiviste, le donne che con il loro lavoro o il loro modo di essere hanno influito sulla percezione e la sensibilizzazione su battaglie importanti: la scrittrice afroamericana Chimamanda Ngozi Adichie, la pakistana Malala Yousafzai che si batte per l’istruzione femminile, Obiageli Ezekwesili che ha guidato la campagna BringBackkOurGirls, l’ambasciatrice ONU Samantha Power.

Ecco la lista completa:

1. Mellody Hobson
2. Elizabeth Holmes
3. Susan Wojcicki
4. Chanda Kochhar
5. Kim Kardashian
6. Janet Yellen
7. Misty Copeland
8 e 9. Emmanuelle Charpentier and Jennifer Doudna
10. Emma Watson
11. Pardis Sabeti
12. Reese Witherspoon
13. Chai Jing
14. Kira Orange Jones
15. Aura Elena Farfán
16. Anita Sarkeesian
17. Laverne Cox
18. Sarah Koenig
19. Juliana Margulies
20. Amy Schumer
21. Jill Soloway
22. Audra McDonald
23. Chimamanda Ngozi Adichie
24. Julianne Moore
25. Marie Kondo
26. Angela Merkel
27. Rula Ghani
28. Obiageli Ezekwesili
29. Elizabeth Warren
30. Samantha Power
31. Hillary Clinton
32. Marine Le Pen
33. Joanne Liu
34. Ruth Bader Ginsburg
35. Taylor Swift
36. Diane von Furstenberg
37. Bjork
38. Abby Wambach
39. Ina Garten
40. Malala Yousafzai

Sisa Abu Daooh, “la madre ideale” vestita da uomo per 43 anni

Sisa Abu Daooh

Sisa Abu Daooh è una madre ideale. Sisa è una donna egiziana che per quarantatré anni si è vestita da uomo. Motivo? Doveva assicurare alla figlia una vita dignitosa. Così oggi, a sessantaquattro anni, la signora Abu Daooh è stata insignita dalla Direzione della solidarietà sociale del governatorato di Luxor del titolo di madre ideale, come racconta Al Arabiya.

Sisa è rimasta vedova quando era incinta e una volta partorito si è ritrovata a crescere la figlia in una terra dove non era molto apprezzato il lavoro femminile. Da qui il più grande atto di coraggio: si è travestita da uomo, indossando una tunica, un turbante e delle scarpe maschili. Ed è proprio grazie a questo travestimento che è riuscita a costruire mattoni per un’azienda e fare il lustrascarpe per strada, per citare solo alcuni dei lavori svolti in tutta la sua carriera. Ha garantito così un futuro a sua figlia e ha dimostrato al mondo intero che non bisogna mai perdere speranza e dignità.

Fonte e Foto | Al Arabiya

La donna guerriera, lo spettacolo teatrale arriva a Roma

ladonnaguerriera

Vi chiedo di combattere ancora una volta. Vedo che siete stanche, anch’io. Questa guerra sembra non finire mai, ma la prossima battaglia… dalla prossima battaglia dipende tutto…”

Donne, Guerra e Teatro. E’ questo il cuore del nuovo spettacolo in scena al Teatro di Documenti di Roma dal 19 Marzo al 22 Marzo. Sto parlando della rappresentazione teatrale La donna guerriera, scritta da Sibilla Barbieri e diretta da Ivana Pantaleo.

Un capitano donna, vera protagonista, ha il compito di difendere la capitale dell’impero, un luogo ricco e corrotto ma dalla meravigliosa architettura. Un’orda di barbari, infatti, è alle porte della città pronta per saccheggiare e ridurre in prigionia la popolazione.

L’intento della Barbieri è soffermarsi su un tema già abusato, la guerra per l’appunto, ma con una prospettiva insolita. Scegli, infatti, di analizzare la vicenda dagli occhi delle donne inserendo proprio in questo atto “rivoluzionario” una sottesa riflessione: la guerra diventa il sipario di un conflitto interno oltre che esterno.

Finalista al Premio Enrico Maria Salerno, La Donna Guerriera gode di un cast tutto al femminile: Silvia Mazzotta, Marta Iacopini, l’autrice Sibilla Barbieri e la regista Ivana Pantaleo.

Le musiche sono a cura del regista Andrès Arce Maldonado, mentre i costumi sono affidati al brand NANAEEL by Nanaaleo: abiti ecologici e biologici, realizzati con fibre e tinture naturali, senza l’utilizzo di sostanze tossiche e nocive per l’ambiente e la salute umana, dove l’abito diventa segno esteriore del profondo sentire ma anche mezzo esterno per un riequilibrio energetico e psicofisico di chi lo indossa. (Progetto Clotherapy).

Per la realizzazione dello spettacolo è stata aperta una campagna di finanziamento su Produzioni dal Basso. Il crowdfunding è un micro finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse a favore di un progetto, abbattendo le barriere tradizionali dell’investimento finanziario. Per supportare il progetto, basta visitare il sito.

Foto | La donna guerriera press

8 Marzo, 10 film sulle donne che hanno fatto la storia

annehathaway_8marzo

Dopo l’omaggio musicale di ieri, arriva il tributo cinematografico interamente dedicato alle donne e alla loro festività. Il criterio che ho adottato per questa selezione è stato principalmente il biopic, un genere molto apprezzato ad Hollywood. Mi sono messa alla ricerca di quelle pellicole che hanno deciso di raccontare la vita, il coraggio, la lotta, le ambizioni, gli amori e molto spesso le sofferenze di alcune grandi donne realmente esistite. Storie che hanno raccontato un determinato momento storico, mostrando la natura di vere eroine delle loro protagoniste.

Buon 8 Marzo a tutte e buona visione!

1. Erin Brockovich – Forte come la verità

Diretto da Steven Soderbergh (2000) ed interpretato da Julia Roberts che si aggiudicò l’Oscar come miglior attrice protagonista. Tratto da una storia vera, il film racconta la vita di Erin Brockovich, segretaria precaria di uno studio legale e madre trentenne di tre figli, nubile dopo due divorzi. Spinta da curiosità e senso della giustizia, Erin indaga sulla Pacific Gas and Electric Company che ha contaminato le falde acquifere di una cittadina californiana, provocando tumori ai residenti. Sostenuta dal suo principale, vince la battaglia legale, ottenendo per i 634 querelanti indennizzi per 333 milioni di dollari e un assegno di 2 milioni per sé.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=WtoqPQQuOs8]

 2. Elizabeth: the Golden Age

Diretto da Shekhar Kapur (2007) con Clive Owen, Geoffrey Rush e Cate Blanchett nel ruolo di Elisabetta I Tudor, regina d’Inghilterra dal 1558 al 1603. La pellicola si concentra su un preciso momento storico del regno di Elisabetta: il 1585, quando l’Europa è scossa dalla Guerra Santa intrapresa da Filippo II di Spagna e solo la Regina Vergine osa opporsi al regnante iberico.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=G55-O4YYYIU]

3. Becoming Jane

Diretto da Julian Jarrold (2007), è liberamente ispirato alla vita della celebre autrice Jane Austen, interpretata da Anne Hathaway, ed incentrato sul suo rapporto con il giovane e promettente avvocato Thomas Langlois Lefroy, interpretato da James McAvoy.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=uEQK2gcslys]

4. Silkwood

Diretto da Mike Nichols (1983) con Meryl Streep, Kurt Russell e Cher, Silkwood è tratto dalla storia vera di Karen Gay Silkwood, operaia ed attivista sindacale americana morta nel 1974.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=iNyrSR5JGh8]

5. The Iron Lady

Diretto da Phyllida Lloyd, il film racconta la vita dell’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher, interpretata da Meryl Streep, che per la sua interpretazione ha ricevuto il suo terzo Oscar. Il film ripercorre la vita della Thatcher, compresa l’infanzia, la sua carriera politica e i 17 giorni antecedenti alla guerra delle Falkland  (avvenuta nel 1982).
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=JZdcDlxmoL0]

6. The Lady – L’amore per la libertà

Diretto da Luc Besson (2011), il film racconta la vita del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, interpretata da Michelle Yeoh. Il film si focalizza sul rapporto della leader dell’opposizione birmana con il marito e la sua famiglia, descrivendo la dimensione intima di una donna costretta dal regime a vivere lontano dai propri affetti, saldi e duraturi nonostante le difficoltà.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=SMYAzQC3UjI]

7. Marilyn

Diretto da Simon Curtis (2011) ed interpretato da Michelle Williams (Marilyn Monroe), Eddie Redmayne, Judi Dench, Emma Watson e Kenneth Branagh.Il film è tratto da un soggetto “Il principe, la ballerina e io”, pubblicato nel 1995 da Colin Clark e basato sui suoi diari quando era aiuto regista per il film “Il principe e la ballerina”, interpretato da Marilyn Monroe e Laurence Olivier. Il film racconta la settimana che la Monroe trascorse in Gran Bretagna per le riprese del film.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=9K9Py7m-348]

8. La vie en rose

Diretto da Olivier Dahan (2007) e dedicato alla vita della cantante francese Edith Piaf.  Questa pellicola vinse due premi Oscar: miglior attrice protagonista a Marion Cotillard e miglior trucco.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=afMLayObCGY]

9. Frida

Diretto da Julie Taymor (2002), il film è incentrato sulla vita privata della pittrice messicana Frida Kahlo, interpretata da Salma Hayek. La pellicola è un adattamento cinematografico del libro Frida: A Biography of Frida Kahlo di Hayden Herrera.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=0J_XTSSe7MU]

 10. We Want Sex

Diretto da Nigel Cole (2010) ed interpretato da Sally Hawkins, Bob Hoskins, Miranda Richardson e Rosamund Pike.

Ispirato a fatti realmente accaduti, il film racconta lo sciopero del 1968 di 187 operaie alle macchine da cucire della Ford di Dagenham. Costrette a lavorare in condizioni precarie per molte ore e a discapito delle loro vite familiari, le donne, guidate da Rita O’Grady, protestarono contro la discriminazione sessuale e per la parità di retribuzione. Pagate come operaie non qualificate, le lavoratrici attuarono uno sciopero che riuscì ad attirare l’attenzione dei sindacati e della comunità, trovando  l’appoggio del ministro Barbara Castle, pronta a lottare con loro contro una legge iniqua e obsoleta.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=eSI4XARGWCU]

Ringrazio Margherita Bordino per il prezioso contributo nella selezione.