donna con hijab

Da Zara a Parigi impedito l’ingresso a una donna con hijab

donna con hijab

Il dibattito sul velo che le donne di molte culture portano per imposizione o scelta è sempre attuale e lo diventa più che mai in questi giorni caldi dopo gli attentati di Parigi, che hanno fatto salire ulteriormente il livello di allarme in ogni angolo del mondo.

La paura implica spesso un pregiudizio ed è quello che accade all’ingresso di uno dei negozi della catena spagnola Zara proprio nella città francese dove alcuni giorni fa ad una donna con hijab è stato impedito l’accesso per ragioni di sicurezza. Reazione esagerata? Normali controlli di routine? Forse, ma il video che è stato girato con uno smartphone mentre la guardia spiega che la donna non può entrare una certa impressione la fa.

Davanti al negozio due uomini addetti ai controlli esaminano le borse delle clienti prima di lasciarle entrare in negozio ma uno dei due ferma una donna velata rifiutandole il permesso di accedere al punto vendita. Nel video dice chiaramente che è vietato l’accesso a persone con il capo coperto, inclusi cappelli e felpe con cappuccio. Solo che il velo non è un copricapo che abbia qualcosa a che fare con l’abbigliamento, è qualcosa di più, e chiedere ad una donna islamica di rimuoverlo coinvolge ben più dell’aspetto fisico avendo una stretta relazione con il suo credo religioso.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=6apVLiKBffI]

Il video si è diffuso rapidamente sulla Rete e Zara ha subito risposto contattando personalmente la cliente per scusarsi dello spiacevole episodio che ha definito “un incidente.” Allo stesso tempo ha diffuso una nota con cui ha assicurato che le clienti che indossano il velo:

“sono le benvenute e ogni informazione in contraddizione con questo non è assolutamente in linea con la politica di Zara.”

Un gesto significativo e per alcuni anche doveroso, soprattutto considerando che la catena spagnola è già stata accusata di discriminazione in passato. Ricordiamo tra gli episodi precedenti la proposta di abiti per bambini con righe che ricordavano le divise dei campi di concentramento e un’accusa risalente allo scorso Giugno da parte di un ex dipendente che ha intentato un processo milionario, ritenendo di aver subito un trattamento discriminatorio come lavoratore.

Photo | Thinkstock

AMA 2015, tutti i vincitori

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Gli American Music Awards 2015 sono andati in onda la scorsa domenica sera.

Tra i grandi protagonisti dell’evento troviamo: Ariana Grande, Nicki Minaj, The Weeknd, Ed Sheeran e Sam Smith. Ma anche i One Direction, Justin Bieber, i Coldplay, tornati sul palco dopo sette anni e Celine Dion, che ha cantato per le vittime di Parigi.

Ad aprire la cerimonia di premiazione, un’incredibile performance di Jennifer Lopez.

Di seguito l’elenco  completo di tutti i vincitori e partecipanti di ogni categoria.

ARTIST OF THE YEAR
Luke Bryan
Ariana Grande
Maroon 5
Nicki Minaj
One Direction – WINNER
Ed Sheeran
Sam Smith
Taylor Swift
Meghan Trainor
The Weeknd

SONG OF THE YEAR
Wiz Khalifa Featuring Charlie Puth “See You Again”
Mark Ronson Featuring Bruno Mars “Uptown Funk!”
Ed Sheeran “Thinking Out Loud”
Taylor Swift “Blank Space” – WINNER
The Weeknd “Can’t Feel My Face”

FAVORITE MALE ARTIST – SOUL/R&B
Chris Brown
Trey Songz
The Weeknd – WINNER

FAVORITE ARTIST – RAP/HIP-HOP
Drake
Fetty Wap
Nicki Minaj – WINNER

FAVORITE ARTIST – ALTERNATIVE ROCK
Fall Out Boy – WINNER
Hozier
Walk The Moon

COLLABORATION OF THE YEAR UN-LEASHED BY T-MOBILE
Wiz Khalifa Featuring Charlie Puth “See You Again”
Rihanna & Kanye West Featuring Paural McCartney “FourFiveSeconds”
Mark Ronson Featuring Bruno Mars “Uptown Funk!”
Skrillex & Diplo Featuring Justin Bieber “Where Are Ü Now” – WINNER
Taylor Swift Featuring Kendrick Lamar “Bad Blood”

FAVORITE FEMALE ARTIST – COUNTRY
Kelsea Ballerini
Miranda Lambert
Carrie Underwood – WINNER

FAVORITE FEMALE ARTIST – POP/ROCK
Ariana Grande – WINNER
Taylor Swift
Meghan Trainor

NEW ARTIST OF THE YEAR PRESENTED BY KOHL’S
Fetty Wap
Sam Hunt – WINNER
Tove Lo
Walk The Moon
The Weeknd

FAVORITE ALBUM – RAP/HIP-HOP
J. Cole – 2014 Forest Hills Drive
Drake – If You’re Reading This It’s Too Late
Nicki Minaj – The Pinkprint – WINNER

TOP SOUNDTRACK
Fifty Shades of Grey
Empire: Original Soundtrack from Season 1
Pitch Perfect 2 – WINNER

FAVORITE MALE ARTIST – COUNTRY
Jason Aldean
Luke Bryan – WINNER
Sam Hunt

FAVORITE DUO OR GROUP – POP/ROCK
Maroon 5
One Direction – WINNER
Walk The Moon 

FAVORITE ALBUM – SOUL/R&B
Chris Brown X
D’Angelo and The Vanguard Black Messiah
The Weeknd Beauty Behind the Madness – WINNER

FAVORITE MALE ARTIST – POP/ROCK
Nick Jonas
Ed Sheeran – WINNER
Sam Smith

FAVORITE ALBUM – POP/ROCK
Ed Sheeran – X
Sam Smith – In The Lonely Hour
Taylor Swift – 1989 – WINNER

FAVORITE DUO or GROUP – COUNTRY
Zac Brown Band
Florida Georgia Line – WINNER
Little Big Town

FAVORITE ALBUM – COUNTRY
Jason Aldean – Old Boots, New Dirt
Florida Georgia Line – Anything Goes – WINNER
Sam Hunt – Montevallo

FAVORITE FEMALE ARTIST – SOUL/R&B
Beyoncé
Mary J. Blige
Rihanna – WINNER

FAVORITE ARTIST – ADULT CONTEMPORARY
Ed Sheeran
Taylor Swift – WINNER
Meghan Trainor

FAVORITE ARTIST – LATIN
Enrique Iglesias – WINNER
Ricky Martin
Romeo Santos

FAVORITE ARTIST – CONTEMPORARY INSPIRATIONAL
Casting Crowns – WINNER
Hillsong United
MercyMe

FAVORITE ARTIST – ELECTRONIC DANCE MUSIC (EDM)
Calvin Harris – WINNER
David Guetta
Zedd

Foto | video AMA

Adele e 25, il nuovo album che forse non ascolterete in streaming

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E’ fuori 25 di Adele, un album atteso da anni in tutto il mondo. Dopo quasi 48 ore dal rilascio, i principali siti di musica digitale sarebbero stati informati che 25 non verrà reso disponibile per lo streaming.

Il portavoce della cantante non ha, però, commentato la notizia. Lo Streaming è molto diffuso nell’ambito del music business ed è considerato il futuro dell’ascolto dai dirigenti ed esperti di tecnologia. Rimane controversa tra molti artisti la questione dei pagamenti delle royalties e del controllo.

La maggior parte degli artisti ha optato per lo streaming, aderendo ai termini stabiliti dai servizi. Ma Adele, Taylor Swift e Beyoncé, sono tra i pochi eletti ancora in grado di impostare i termini di fruizione della loro musica.

Un anno fa la Swift ritirò il consenso per la condivisione dei suoi album su Spotify, lamentando che il servizio svalutava la sua musica. Poco tempo dopo, la cantante ha firmato un accordo per aggiungere il suo nuovo album”1989″ ad Apple Music. Beyoncé non ha concesso per più di un anno lo streaming del suo ultimo album “Beyoncé,” rilasciato alla fine del 2013.

“Questo è un problema minore per Adele, ma una questione importante per i servizi di streaming,” ha dichiarato Mark Mulligan, analista dei media digitali con Midia Researc, che per due anni consecutivi si sono visti negare “il più grande album dell’anno”.

Adele “25”, pubblicato da XL / Columbia, è pronta ad essere uno dei più grandi successi nel mondo della musica ha visto negli anni. Secondo la rivista Billboard, i dirigenti si aspettano circa 2,5 milioni di copie vendute nella sua prima settimana solo negli Stati Uniti, una somma inconcepibile oggi.

Per ora, “Hello“, il primo singolo estratto da “25” rimane ampiamente disponibile sui servizi di streaming, e il suo rilascio, un mese fa, non ha portato alcun impatto negativo. Nonostante la sua disponibilità su Spotify e altrove, la canzone ha venduto un record di 1,1 milioni di download negli Stati Uniti nella sua prima settimana. Il video per la canzone è stata anche visto più di 400 milioni di volte.

Foto | 25

Fonte | NYT

#ConLeDonneXLeDonne

#ConLeDonneXLeDonne: una mostra fotografica a Roma

ConLeDonneXLeDonne

Questa sera alle 18.30 sarà inaugurata a Roma, al Chiostro del Bramante su via Arco della Pace 5, una speciale mostra fotografica intitolata con un hashtag #ConLeDonneXLeDonne. Lo stesso tag è stato utilizzato online nelle ultime settimane per condividere immagini contro la violenza di genere e lanciare un messaggio forte da parte delle donne per le donne.

La mostra raccoglie gli scatti più belli condivisi sui social network e dal 21 al 29 Novembre offrirà un nuovo spunto di riflessione e discussione sulla violenza sulle donne e sugli strumenti per fermarla. Il primo e più potente è la solidarietà tra donne e l’aiuto che possono darsi a vicenda, anche attraverso la sensibilizzazione sull’argomento e il tentativo di produrre un cambiamento con l’azione diretta e personale.

La campagna è stata promossa da Eau thermale Avène con il sostegno dell’associazione nazionale D.i.Re Donne in Rete contro la violenza che ha voluto coinvolgere le utenti in un’iniziativa nata per le donne e affidata alle donne stesse e alla loro iniziativa.

Lo scopo è quello di innescare un mutamento culturale per contrastare e disinnescare la violenza di genere proprio attraverso il coinvolgimento massiccio della Rete, che è capace di trasportare e diffondere un messaggio con enorme potenza.

Il successo è stato già grande vista la quantità di immagini condivise con l’hashtag dedicato, a centinaia, da cui sono state tratte le foto più incisive per l’esposizione. Sarà possibile acquistare le stampe delle fotografie preferite alla fine della mostra, contribuendo così anche ad una raccolta fondi per fornire supporto alle donne in difficoltà attraverso le attività dell’associazione D.i.Re.

L’ultima tappa della campagna prevede infine un Twitter storm programmato per il 25 Novembre alle 10 del mattino. Tutti sono invitati a condividere un messaggio contro la violenza di genere utilizzando ancora una volta l’hashtag #ConLeDonneXLeDonne.

A qualcuno piace classico, il grande cinema a Roma

A-QUALCUNO-PIACE-CLASSICO

Giunto ormai alla quinta edizione e accolto da un immutato successo, si rinnova l’appuntamento con A qualcuno piace classico, la rassegna di capolavori della storia del cinema che in questi anni ha fatto la gioia dei cinefili romani.

Come ogni anno sarà possibile riscoprire sul grande schermo alcune pietre miliari della settima arte, presentate esclusivamente in pellicola 35mm, formato tuttora insostituibile per vivere al meglio l’esperienza del cinema del passato. Si parte con una delle più scatenate “screwball comedy” di sempre, L’orribile verità di Leo McCarey, sorretto dalla fenomenale coppia Cary Grant e Irene Dunne, e ritroviamo la Hollywood dei tempi d’oro anche nei film di maestri come John Ford (Il prigioniero dell’isola degli squali), Joseph L. Mankiewicz (Lettera a tre mogli), Rouben Mamoulian (Il segno di Zorro), Charlie Chaplin (Luci della ribalta), senza dimenticare un giovane Orson Welles protagonista con Joan Fontaine de La porta proibita, tratto da Jane Eyre. Il mappamondo del grande cinema include quest’anno la Spagna del leggendario Lo spirito dell’alveare di Victor Erice, la Russia di Solaris, tra i massimi capolavori di Tarkovskij (presentato nella versione originale integrale), e l’Ungheria di Silenzio e grido, tra le vette dell’arte di Miklós Jancsó. Arrivano invece dall’Inghilterra Figli e amanti di Jack Cardiff e I misteri del giardino di Compton House, clamoroso esordio di Peter Greenaway, nonché Cul de sac, firmato dal genio apolide di Roman Polanski. Un Melville inusuale (Leon Morin prete) e un Resnais d’annata (Mon oncle d’Amerique, Grand Prix a Cannes) portano la bandiera francese, mentre per l’Italia è in programma Umberto D., capolavoro della maturità di De Sica che completa questo viaggio entusiasmante, impossibile da mancare per ogni amante del grande cinema.

Info

Palazzo delle Esposizioni – Sala Cinema, scalinata di via Milano 9 a, Roma

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI

I posti verranno assegnati a partire da un’ora prima dell’inizio di ogni proiezione. Possibilità di prenotare riservata ai soli possessori della membership card. L’ingresso non sarà consentito a evento iniziato

Fonte | Palazzo delle Esposizioni

Foto | L’orribile verità video

prima pubblicità di Barbie con un bambino

La prima pubblicità di Barbie con un bambino

prima pubblicità di Barbie con un bambino

È in corso una delle più belle celebrazioni di Barbie con la mostra al Mudec di Milano e nel frattempo la bambolina bionda arriva sul mercato con la variante Barbie Moschino in edizione limitata.

Viene lanciata per l’occasione la prima pubblicità di Barbie con un bambino, una novità che sta suscitando grande plauso e molti commenti. Il bambino compare nello spot insieme a due bambine ed esprime la gioia per questa versione speciale della Barbie abbigliata in perfetto stile Moschino.

È la prima volta in 56 anni che il volto di un bambino diventa protagonista di una campagna stampa legata alla Barbie che ha sempre orientato le sue comunicazioni pubblicitarie ad un target esplicitamente femminile. Ennesimo segnale dei tempi che cambiano? Sicuramente sì.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=TULVRlpsNWo]

Lo dimostra la grande approvazione che il video pubblicitario sta riscuotendo sul web dove fioccano i commenti positivi sui social media, da Facebook a Twitter. D’altronde Jeremy Scott, designer a capo della maison italiana, non ha mai fatto mistero di essere da sempre un grande appassionato di Barbie, sin da quando era piccolo.

Il ragazzino di 8 anni che divide la scena con due bambine mostra un grande entusiasmo per la fantastica bambola dal look strepitoso, anzi “fierce” per usare il termine con cui viene definita la nuova Barbie Moschino che arriva sul mercato con uno speciale guardaroba griffato e grintosissimo.

Abbiamo raccolto in gallery alcune delle reazioni più calorose raccolte sui social network. Non rappresentano che una piccola parte, ma significativa, della risposta positiva suscitata da questa scelta. Forse né Mattel né Moschino si aspettavano una simile reazione ma che se l’aspettasse Scott non avevamo dubbi.

Benefit Cosmetics, i cofanetti per il Natale 2015

benefit

Segnate in agenda la giornata di sabato 21 novembre: Benefit Cosmetics la marca americana di cosmetici venduta da Sephora, vi invita a partecipare a un evento imperdibile che si terrà a Milano dalle ore 10 alle ore 20. Non sono trapelate troppe indiscrezioni sull’evento (e sul correlato lancio di prodotti), ma l’iniziativa travolgerà i passanti fra musica, danza, show e naturalmente tutti i colori del make up. Il motto di Benefit Boombox, l’evento che si terrà sabato 21 Novembre 2015 a Milano è #ridibellezza: davvero un programma da seguire per trasformare il make up in uno stile di vita.  

pubblicita in arabo

Una pubblicità in arabo crea il caos in Australia

pubblicita in arabo

È bufera in Australia dove la catena di negozi Optus ha scatenato una polemica tra i suoi utenti a causa di una scelta pubblicitaria: in un centro commerciale a Sydney sono comparsi manifesti pubblicitari in diverse lingue, tra cui l’arabo, per comunicare la disponibilità di personale che parla la lingua madre delle minoranze etniche della città.

I clienti anglofoni si sono lamentati sulle pagine social dell’azienda che si è vista costretta a rimuovere i manifesti dopo aver tentato di spiegare il perché della propria scelta. A pochi giorni dagli attentati di Parigi, e in un periodo storico in cui il mondo mediorientale si scontra fortemente con il mondo occidentale, la scelta di esporre manifesti in arabo è stata vissuta come una mossa sbagliata e da alcuni addirittura offensiva.

Tra i commenti apparsi sulla pagina Facebook di Optus si sono fatti notare quelli di chi ha accusato lo store di malafede nel proporre manifesti in arabo e non in inglese. Altri hanno obiettato che le minoranze che vivono in Australia e vogliono integrarsi sono tenute ad adeguarsi alla società che li accoglie e a conoscere la lingua locale.

Inutilmente Optus ha spiegato che l’arabo è la seconda lingua più parlata nella regione, con il 10.5% di parlanti, e che il tentativo di aprirsi alle comunità che cercano di integrarsi non voleva essere offensivo ma inclusivo.

“Abbiamo notato che alcuni clienti trovano più facile comprendere i dettagli di un piano tariffario telefonico se gli viene spiegato nella propria lingua madre.”

A chi ha accusato questa scelta di inopportuna apertura all’Islam è stato risposto che l’arabo non si può associare tout court ad una religione come l’Islam. Non è servito perché dopo alcuni giorni di polemiche i dipendenti del negozio hanno ricevuto addirittura delle minacce e così Optus ha deciso di rimuovere la pubblicità.

“A seguito di minacce allo staff del nostro punto vendita, abbiamo deciso di rimuovere il materiale pubblicitario in arabo. La sicurezza del nostro staff è prioritaria.”

Staff che per l’appunto è multilingue e multietnico proprio per rispondere alle esigenze di una clientela parimenti multietnica. Lo scontro di civiltà ha raggiunto questi livelli, dunque, se si arriva a considerare una pubblicità come una scelta politica da condannare senza appello o che conduce addirittura a minacce fisiche verso le persone?