Sindrome di Rignano, erano necessarie 66 registrazioni?

Per inchiodare le maestre dell’Istituto Vincenzo Russo di Palma Campania è stato necessario raccogliere delle prove, registrare un buon numero di “episodi penalmente rilevanti” come li hanno chiamati gli inquirenti.

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E nessuno si è potuto permettere, dopo aver visto i primi maltrattamenti, di intervenire, pena la polverizzazione di tutta l’inchiesta. Per la precisione, i fatti contestati alle maestre, che adesso sono giustamente ai domiciliari, sono 66. Le registrazioni sono andate avanti per 15 giorni e ci è chiesti davvero se fossero necessarie tutti quegli attacchi fisici.

Qualcuno imputa questo comportamento alla cosiddetta Sindrome di Rignano. Circa otto anni fa, infatti, nell’asilo alla porte di Roma, a Rignano Flaminio, delle maestre furono accusate di aver maltrattato dei bambini. La denuncia fu fatta da tre famiglie che accusavano le docenti di aver fatto delle violenze sessuali ai bambini nella scuola materna Olga Rovere.

Dopo le perquisizioni dei carabinieri, scattano le manette per 6 persone ma in processo sono ascoltati in audizione protetta dei bambini, con i genitori che hanno portato al giudice anche dei disegni fatti dai loro figli. Nel 2012, quindi 6 anni dopo i fatti di Rignano, il tribunale di Tivoli assolve tutti e la Corte d’Appello di Roma conferma la sentenza dicendo che “il fatto non sussiste”. Anche i bambini ascoltati sarebbero stati influenzati dagli adulti.

A Palma Campania la denuncia è stata fatta da una sola mamma di due bambini che frequentavano la scuola. È stata avviata l’inchiesta ma sono state necessarie le prove. Restano però due nodi della questione: perché gli altri genitori non si sono accorti di niente e non hanno sporto denuncia; perché non ci sono referti medici che provano i maltrattamenti.

Può un genitore non accorgersi se il figlio ha subito dei maltrattamenti? A livello politico si chiede di installare delle telecamere negli asili per monitorare il comportamento dei docenti con i ragazzi e si chiede addirittura di tenere sotto controllo i docenti con esami psicoattitudinali sia in fase concorsuale che durante la carriera scolastica. Farà strada la proposta di Nunzia De Girolamo (NCD)?

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