Regali di Natale? Ai bambini è meglio farne pochi, ecco perché

regali natale

I bambini amano il Natale ma soprattutto amano Babbo Natale e la sua slitta piena di regali. Per tutto dicembre è facile che assecondino i genitori convincendoli del fatto che credono in questo fantastico uomo lappone, preparano la letterina e danno discretamente tempo a mamma e papà di recarsi nel negozio di giocattoli più vicino. 

E quanti regali porta Babbo Natale ad ogni bambino? Non soltanto uno, è ovvio: perché c’è lui è magico ma anche anziano e spesso dimentica di portare tutto a casa dello stesso bambino e magari gli lascia regali un po’ ovunque, a casa degli zii, dei nonni, dei parenti stretti o degli amici fidati. Alla fine per ogni ragazzo ci sarà più di un pacchetto da scartare.

Di fronte a questa situazione la psicologia non poteva restare indifferente. Non è un caso che Sarah Cervi, psicologa dell’età evolutiva e autrice di Tutti i sì che aiutano a crescere spieghi

“Invece, il dono dovrebbe essere un gesto di affetto, una sorpresa, un simbolo di festa”.

E qui la situazione si complica per i genitori che sono costretti a fare mente locale sul vero desiderio dei bambini. I suggerimenti sono tantissimi e tutti molto semplici sulla carta: creare l’attesa ad esempio. Il che vuol dire: evitare che i bambini trovino sotto l’albero i regali prima del tempo o che prima del tempo li scartino costringendo con i capricci la mamma ad avallare il loro comportamento anti-natalizio.

Il secondo consiglio che si dà è quello di evitare di collegare i regali ad una ricompensa con il classico: “se fai il bravo, Babbo Natale ti porterà questo e anche quell’altro”. Il dono, in fondo, non è uno scambio ma un atto d’amore. Il che vuol dire che anche regalare ai ragazzi una serata al cinema, potrebbe essere un regalo esclusivo. Se poi ci sono anche i pop corn, tanto meglio.

Il terzo consiglio è quello di evitare di preparare il grande regalo natalizio con altri piccoli regali. Pochi doni, fatti senza assecondare i capricci dei piccoli e i sensi di colpa dei grandi, contribuiscono all’effetto sorpresa e saranno percepiti non più come una ricompensa ma nel modo più semplice e corretto: come dei gesti d’amore.

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