Leasing immobiliare come alternativa all’acquisto della casa, pro e contro

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A partire dal 2016 il mercato immobiliare potrà contare su una serie di novità che agevolano soprattutto i giovani che hanno difficoltà ad ottenere un mutuo per l’acquisto della casa. Sarà introdotto infatti nel sistema italiano il leasing immobiliare. Proviamo a spiegare come funziona, quali sono i pro e i contro di questo sistema. 

Acquistare una casa in leasing come si fa già con le automobili. E non soltanto una casa ma anche i capannoni industriali, i negozi e le seconde case. Il leasing è diverso dal rent to buy, vale a dire dall’affitto con riscatto e prevede in più delle agevolazioni per gli under35 e per coloro che perdono il lavoro durante il contratto.

In pratica si pone particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione, ai cittadini che rivolgendosi ad una banca, potrebbero non ottenere un mutuo.

Come funziona il leasing immobiliare

La banca o un altro intermediario si impegnano ad acquistare o far costruire casa in base alle indicazioni dell’utilizzatore. L’inquilino pagherà un canone mensile per un periodo di tempo concordato, sottoscrivendo un contratto di leasing. Alla scadenza del contratto l’abitazione potrà essere riscattata al prezzo prestabilito, pagando una maxi rata finale.

I pro del leasing immobiliare

Il canone e l’ultima tranche dovranno essere stabiliti tenendo conto del prezzo d’acquisto o di costruzione dell’immobile. Se ci fosse la risoluzione del contratto prima della della fine del leasing, la casa tornerebbe nelle mani della banca o dell’intermediario.

Nel contratto di leasing si abbattono i costi della perizia e dell’iscrizione dell’ipoteca che non sono richieste per questo genere di contratti.

Esattamente come accade per i mutui, in un momento di difficoltà si può chiedere la sospensione nel pagamento delle rate, fino a 12 mensilità.

I contro del leasing immobiliare

Un punto critico della legge che lascia qualche dubbio a riguardo è stato ben esplicitato da un portavoce di Altroconsumo che spiega:

Un inquilino potrebbe non riuscire più a pagare le rate, nemmeno dopo la sospensione di un anno. Dovrà lasciare l’appartamento e la banca lo venderà.  Non è detto che il cliente riesca poi a recuperare l’intera somma fin lì versata. Potrebbe rimetterci. Infatti dovrà coprire l’eventuale differenza tra il prezzo di vendita della casa sul mercato da parte della banca e la somma tra la maxi rata finale prestabilita ed i canoni non pagati indicati nel contratto di leasing”.

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