Come fare il compostaggio domestico

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Il compostaggio serve a decomporre i rifiuti organici fino alla creazione di un terriccio che per il giardinaggio è ottimo così come per l’agricoltura. Chi ha un giardino, è quasi “obbligato” a dedicarsi al compostaggio. Ma di cosa deve disporre affinché l’opera vada a buon fine?

Per praticare il compostaggio bisogna avere un giardino, anche piccolo, ma che sia esposto un po’ di ore al giorno al sole. In una compostiera o composter, vale a dire in un contenitore che favorisce l’ossigenazione e garantisce la conservazione del calore delle altre stagioni anche d’inverno.

Giardino, compostiera e cos’altro? Bisogna avere un elenco dei rifiuti compostabili ce vanno dalla verdura ai gusti della frutta secca, dagli scarti animali, alle bustine del tè senza il punto metallico, fino ai gusci delle uova. Sono compostabili anche i rifiuti verdi che arrivano proprio dal giardino o dall’orto, ad esempio l’erba tagliata, ma anche il legno non verniciato e gli indumenti 100% fibre naturali.

Il composter deve stare all’ombra perchè il cibo compostato non deve essiccare. Al suo interno bisogna equilibrare materiali diversi, facendo attenzione alle specificità di ognuno di questi. Gli asciutti e i bagnati, i grossolani e i fini, gli stagionati e i freschi, i rifiuti della cucina.

Bisogna assicurare l’ossigenazione alla compostiera e ricordarsi di rivoltare periodicamente il materiale, soprattutto quando c’è anche quello scarsamente poroso, tipo il legno o la paglia.

Se il compost puzza vuol dire che c’è troppa acqua. Un problema comune, soprattutto per chi è alle prime armi. Idem per gli insetti, ma se ci sono delle larve o dei lombrichi niente paura: il vero fastidio sono i moscerini, ma basterà aggiungere un po’ di scarti secchi sulla superficie del composto e il gioco è fatto.

Photo Credits | Marina Lohrbach / Shutterstock.com

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