Un esperimento per innamorarsi

Ci si può innamorare davvero di chiunque? Più di vent’anni fa il dottor Arthur Aaron è riuscito a fare innamorare due persone in un laboratorio.

Kiss

La questione “innamoramento comandato” è riemersa adesso grazie ad una giornalista del New York Times che ha raccontato la sua personale esperienza dopo aver provato a mettere in atto lo stesso esperimento del dottor Aaron. Che, fondamentalmente, si basa su 36 domande ben definite e quattro minuti che devono trascorrere guardandosi solamente negli occhi.

Il dr. Aaron aveva fatto in modo che due sconosciuti entrassero da due porte diverse per poi sedersi e porsi le domande a vicenda. 36 per l’esattezza, che via via si fanno sempre più personali. E alla fine si sono guardati negli occhi per quattro minuti. Sei mesi dopo l’intero laboratorio era stato invitato al loro matrimonio.

Mandy Len Catron, docente all’Università di Vancouver, ha raccontato la sua personale esperienza. Incuriosita dall’esperimento ha provato a metterlo in atto uscendo con un uomo che non conosceva molto bene, ma non con un perfetto sconosciuto. I due hanno trascorso la serata a porsi le domande previste dall’esperimento e poi, come da istruzioni, si sono guardati negli occhi per quattro minuti. Lei racconta che per tutta la serata è stata talmente presa dalla conversazione da non aver fatto caso a nulla di quanto le succedeva intorno.

E sì, alla fine è successo. Si è innamorata e ha raccontato:

Vi starete chiedendo se ci siamo innamorati. Sì, è successo. Tuttavia è difficile dare tutto il merito allo studio (magari sarebbe successo comunque), ci ha dato solo modo di avere un rapporto intenzionale. Abbiamo trascorso settimane nell’intimità dello spazio che ci eravamo creati quella notte, in attesa di vedere quello che sarebbe diventato. L’amore non ci è accaduto, siamo innamorati perché abbiamo scelto di esserlo.

Piccola nota: le domande sembrano perfette per costruire una relazione d’amore ma in realtà sono utili per consolidare altri tipi di legame, da una semplice amicizia a quelli con un familiare, perché l’intimità che si crea non ha valore solo per un innamoramento, le domande permettono di conoscersi a fondo e capire meglio quello che forse prima ci sfuggiva.

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