Tumore in gravidanza, sintomi e cure

All’ESMO, il Congresso della Società Europea di Oncologia si è affrontato lo spinoso argomento del tumore in gravidanza. Si tratta di un argomento delicato sul quale non è opportuno creare allarmismi inutili.

cancro

Il primo dato da valutare, lo ricaviamo infatti dall’AIRC che spiega che la diagnosi di un timore in gravidanza è un evento raro che accade una volta ogni 1.000-2.000 gravidanze. Oggi la diagnosi sembra più frequente, ed è così, ma la causa è da ricercare nell’aumento dell’età media delle madri e nel fatto che in gravidanza ci si sottopone ad un maggior numero di controlli medici.

Detto questo, delle buone notizie arrivano dal Congresso della Società Europea di Oncologia che ha spiegato come i progressi fatti nelle cure per le donne affette di tumore, garantiscono la possibilità di curare le mamme senza avere impatti sulla salute del nascituro.

Quando in passato si scopriva di avere un tumore in gravidanza, il dilemma sulle priorità da attribuire alla salute della mamma o a quella del nascituro, ha mandato in crisi tantissime famiglie. La conseguenza della diagnosi è stata spesso l’interruzione della gravidanza, l’anticipazione della data del parto, il posticipo del trattamento materno. L’ESMO, oggi, sdogana chemioterapia, radioterapia e tecnica del linfonodo sentinella.

Vari studi internazionali presentati nella kermesse madrilena, hanno dimostrato che il trattamento chemioterapico della donna incita, non ha conseguenze sullo sviluppo neuro-comportamentale post natale né sugli indici funzionali cardiaci del bambino. Invece d’interrompere la gravidanza, quindi, il consiglio è di prolungarla in modo da garantire il trattamento più corretto alla mamma. Se invece la situazione è tale da dover ricorrere al parto pre-termine, allora l’attenzione si sposta sull’apparato medico che dovrà curare e sostenere il neonato ma anche tutta la sua famiglia.

Come per la chemioterapia, anche la radioterapia e la tecnica del linfonodo sentinella per i tumori mammari, sono state migliorate per ridurre al minimo o eliminare l’impatto sulla salute del bambino. Il medico specialista resta comunque l’unico punto di riferimento per la scelta del percorso più corretto per la mamma che scopra proprio in gravidanza di avere un tumore.

E a voi, mamme e papà, è capitato di trovarvi in una situazione delicata come questa? Come vi siete comportati? Che consiglio potete dare a chi affronta il tumore in gravidanza?

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