Stefano Ricucci: “Non ho aggredito Patrizia onetti”

Stefano Ricucci e Patrizia bonetti

La ventenne Patrizia Bonetti sostiene di essere stata aggredita dal compagno Stefano Ricucci nella notte tra sabato e domenica.

La questione ha avuto subito una forte rilevanza mediatica, Patrizia Bonetti è stata soccorsa ed ha accusato Stefano Ricucci di averla picchiata, provocandole un trauma cranico facciale e rompendole un labbro dopo che la ragazza aveva trascorso la serata insieme a Edoardo, figlio dell’imprenditore.

Ma Stefano Ricucci ha presentato un’altra versione dei fatti, rilasciata a TgCom24, in cui sostiene di aver lasciato la Bonetti lo scorso marzo e che lei sta approfittando della situazione per avere notorietà. Si frequentavano da meno di tre mesi, spiega, e la relazione è finita lo scorso 15 marzo perché Patrizia Bonetti beveva troppo e cambiava personalità, poi il racconto della serata in cui la ragazza è stata aggredita:

Sabato sera l’ho incontrata per caso durante un aperitivo a Roma. Era da più di due mesi che non la vedevo. Era con alcuni miei conoscenti e ho acconsentito che venissero a cena con noi. […] Scrivono che l’ho aggredita perché era uscita a cena con mio figlio. Non è vero nulla. Edoardo era con me quella sera. Al ristorante c’ero anche io, eravamo in dodici a tavola. Intorno all’1.30 mio figlio mi ha riaccompagnato a casa e sono andato a dormire. Mentre lui è uscito di nuovo con gli amici dell’università. Verso le 2.30 alcuni amici, che erano a cena con noi, hanno trovato Patrizia, ubriaca, distesa su un divanetto di un piano-bar del centro. Sapevano che Edoardo era ancora in giro e che era in automobile. Così lo hanno chiamato e gli hanno chiesto di accompagnarla in macchina a casa di un conoscente, in via Boncompagni, dove avrebbe potuto passare la notte. E così ha fatto. L’ha aiutata in un momento di forte difficoltà. Lei vive a Bologna, a Roma non aveva dove andare e non aveva prenotato alcun albergo.

Stefano Ricucci accusa Patrizia Bonetti di manie di protagonismo e sostiene che il figlio Edoardo l’abbia aiutata perché era ubriaca:

Nessuna aggressione, non ho mai fatto del male a nessuno nella mia vita. Intorno alle 4 ho provato a chiamare mio figlio ma il suo cellulare era spento perché scarico. Abito molto vicino a via Boncompagni così sono andato di persona. Quando ho suonato al campanello lei si è affacciata con una birra in una mano e la sigaretta nell’altra. Non aveva lividi né altro, come Edoardo stesso ha confermato. Se avesse avuto il volto tumefatto, come scrivono alcuni giornali, credo che difficilmente l’avrei vista alla finestra mentre fumava e beveva. Ha inveito contro di me, poi mio figlio è sceso e siamo tornati a casa. Non sono mai neppure salito per le scale.

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