Rifiuti pericolosi, da Ilva massima fiducia nel lavoro della Magistratura

Massima collaborazione con la giustizia: è questo quanto assicurato da parte dei commissari Straordinari di Ilva Spa, ora in amministrazione straordinaria. Una risposta ferma e sicura all’indagine denominata “Araba fenice” portata avanti dalla Magistratura in relazione ad uno scandalo relativo allo smaltimento dei rifiuti. Tutto è legato ad una gestione dei rifiuti non autorizzata in merito alla vendita di ceneri e della loppa d’altoforno rispettivamente da Ilva ed Enel a Cementir Italia per la produzione di cemento. Enrico Laghi, Corrado Carrubba e Piero Gnudi non ci stanno, però. I tre commissari straordinari di Ilva, infatti, hanno preso atto della direzione che hanno preso le indagini preliminari portate avanti dal Tribunale di Lecce e dal giudice Antonia Martal, ma sono assolutamente fiduciosi che la situazione si possa risolvere positivamente.

I tre commissari straordinari di Ilva, infatti, hanno diffuso una nota ufficiale, in cui affermano di essere sicuri che alla fine delle indagini emergerà senz’altro la dimostrazione di come Ilva abbia sempre operato nel pieno rispetto delle regole che sono state stabilite all’interno della Comunità Europea in relazione alla gestione e al trattamento dei rifiuti.

L’inchiesta orchestrata dalla Procura di Lecce dalla Guardia di Finanza di Taranto ha già provocato vari sequestri e l’iscrizione di ben 31 persone nel registro degli indagati. Lo scandalo è legato non solamente alla loppa d’altoforno che è stata venduta da Ilva a Cementir Italia per la produzione di cemento che, stando alle indagini, non rispetterebbe i criteri qualitativi previsti dalle normative comunitarie, ma anche alle ceneri di carbone che sono state vendute dalla centrale Enel di Brindisi. Stando all’accusa, infatti, Enel avrebbe impiegato all’interno del ciclo di produzione gasolio e olio combustibile creando di fatto delle sostanze contaminate e pericolose, anche in relazione ad alcune mancanze nei processi di denitrificazione a base di ammoniaca. Enel avrebbe ottenuto un risparmio davvero notevole sulle spese riferite alla gestione e lo smaltimento dei rifiuti, che ammonterebbero a circa 2,5 tonnellate.

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